Non una poesia, non un aforisma, ma umane attività collegate da un impalpabile, severo sollazzo del pensiero
Era una notte del 1991 e come ogni tanto capitava in quel periodo particolare, nel cuore della notte certe turbe si sono date appuntamento nel cervello, imponendomi di svegliarmi e scrivere questo delirio che, sul momento non mi parve avesse un senso se non una certa armonica sequenza.
Invece no. Rileggendo meglio a mente più presente mi sono reso conto che rappresentava una catena delle attività umane che sfocia in un percorso educativo e comportamentale che porta a una perdita di contatto con quei valori che per molto tempo sono stati prioritari nel rapporto uomo-natura.
'L'amore è poesia della tradizione
La tradizione è in via d'estinzione
L'estinzione è l'effetto di una distruzione
La distruzione si moltiplica con l'accelerazione
L'accelerazione è il simbolo dell'evoluzione
l'evoluzione è il prodotto dell'erudizione
l'erudizione è uno strumento di esaltazione
l'esaltazione è l'antitesi della tradizione
la tradizione è la lentezza della saggezza
la saggezza non ha velocità
la velocità non ha sapienza
la sapienza è conoscenza
la conoscenza è l'estratto dell'intuizione
l'intuizione non è un prodotto della scolastica
la scolastica è una pratica di massa
la massa è plagiata dall'istruzione
l'istruzione è alla base dello sviluppo
lo sviluppo crea devastazione
La devastazione è priva di amore
l'amore è intuizione
l'intuizione è scienza
O forse è soltanto un’autosuggestione pseudo intellettuale che mi porto appresso da prima di allora. Dunque chiedo venia a ogni lettore che d’istinto a sua volta sentirà di dissentire, sperando altresì di trovare qualche approvazione in questo momento di quasi 32 anni dopo, dove la tradizione è in via di estinzione e forse davvero la massa è plagiata da una manipolazione mediatica camuffata dall’istruzione. Il cartesiano dubbio resta e si alimenta.
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