Capo danni

Tra balle, bolle e bombe, con 'sti folletti (o mattarelli) che comandano il Mondo, l'esplosivo 2018 ci farà rimpiangere il travagliato 17, come i precedenti? (Parola di CiNico Venti)

Sta per rintoccare la mez/zanot/te.

(Nessuno legge.)

Memore del noto monito dell'ode ovidiana ovviamente più famosa (Carmina, I, 11), quam minimum credulus postero ("menchemeno fidandomi del domani", parafrasata e forse fraintesa dalla traduzione libera), il sottoscritto C. Nico Venti applica all'occasione il proprio personale ottimismo retrospettivo. Ben informato, secondo il proverbio. Cioè: non c'è niente di meglio per rivalutare il tanto vituperato e calunniato anno uscente, prossimo alla morte ingloriosa, che traguardare e considereare il nuovo in arrivo sul calendario, baldanzosamente entrante, acriticamente lodato a priori, solo perché successivo, appunto. E così via per i precedenti.

Già chi ci governa, noi anonimo volgo disperso dello Stivaletto peninsulare, tiene a ricordarci ad-ogni-piè-sospinto quanto la nostra situazione socio-economica sia tornata rosea nel 2017, dopo una crisi di stagnazione  "la peggiore dal '29" , che pareva interminabile. Insieme alla netta zerovirgolesca ricrescita del pil (non è una citazione di Cetto La Qualunque) e al tranquillo inarrestabile levitare e lievitare del debito nazionale pluritriliardario, miracolose norme anglofone, tipo Jobs-Act (o Sister Act?), col vil sacrificio di trascurabili diritti sindacali (sindacabili), hanno portato a una decisa affermazione dell'occupazione fissa: ad esempio, vediamo tutti che i cercatori-nei-cassonetti (mansione monnezzara molto ecocompatibile), assai incrementati di numero e diffusi sia tra gli extracomunitari sia tra gli ex-coniugati e prepensionati ultracentenari, si sono sicuramente stabilizzati; accanto a loro, sfrecciano in bici o motorino i dinamici furetti felici delle happy-app internautiche, o corrono sui pattini i pieveloci elfi-magazzinieri amazonici, cui vanno aggiunte, sullo scenario planetario, le pletoriche schiere di web-operai, im-piegati e mal-addetti delle promettenti start-up con tecnologie avanzate, dagli incavati minatori-schiavi africani, che estraggono il coltan per gli schermi dei telefonini-cellulari, ai sorridenti bimbi tessitori e braccianti delle manifatture digitali asiatiche, che allegramente fabbricano mattoncini di fango o cuciono jeans, t-shirt, lussuose borsette coccodrillesche, vivaci scarpine fatate della Nike di Samotracia eccetera eccetera, mentre si modernizzano antichissimi mestieri sempre à-la-page, mai passati di moda, nonché di grande soddisfazione psicofisica, dalle volontarie volenterose prestazioni speculative delle infaticabili colorate filosofe peripatetiche, in servizio continuato lungo le circonvallazioni suburbane, agli scafati trader d'esseri-umani, agli esperti torturatori, richiestissimi, agli espansivi armigeri disintegralisti...

In compenso, lassù sulle cime olimpiche del Paradiso Fiscale, la ricchezza globale per i divini "paperoni", che lasciano generosamente ai polli semplici-mortali il deprecabile vizietto di pagare le tasse, è aumentata a cifre incalcolabili, sperequazione da gonfiare grazie alla mietitura delle criptomonete, recente giochino santantoniano nel quale le masse di avidi borghesucci ingenuotti (il vecchio "parco buoi", etichetta denigratoria inventata all'epoca dai broker di Piazza Affari), attingendo agli esigui sudati risparmi, donano denaro, con ascensione antigravitazionale, a pochi cinici megafinanzieri, sanguinari mafiotrafficanti, marchingegnosi hackers e vari avariati pescatori-in-rete: quando il barista o il salumiere vi consiglia di investire in ethereum (ehm..., basterebbe il vocabolo, no?), significa che siamo alla frutta, il banco è vicino a saltare!

A proposito di deflagrazioni, tra bombe, bolle, balle, belle e bulli, la prospettiva futura che annunciano i Padroni del Mondo, folletti pazzarelli (escludendo quindi i nostrani mattarelli ingrigiti, renzilli boscaioli ambidestri, pseudosinistri dalemici, grillini sparlanti, salvifici legaioli, resuscitate plasticomummie berlusconiche, nostalgici fratellini e sorelline in-fasci, ma anche l'intero baraccone della Disunione Europea), sembra d'ottimo auspicio per la "democrazia" ("tra virgolette") e la pacificazione: il leader maximo del cucuzzaro, ad oggi, l'aureo ineffabile Xi Jinping, intronato dal PCC, senza necessità di urne popolari (nonostante la lampante discrasia con l'intitolazione della celestiale Repubblica Cinese), e l'ineludibile Vladimir Putin, ch'è in procinto d'autoincoronarsi, in una campagna priva di competitori (gli piace vincere facile), per il quarto mandato (a quel Paese) di superzar dell'Impero Russovietico, s'impegnano sibillinamente, in combutta, allo scopo di punzecchiare coi fastidiosi missiletti-spilloni dell'improbabile Kim Jong-un l'iperplatinato zietto (Mc)Donald Trump, eletto col 46,5% dei voti dei (rari) elettori americani, rispetto al 48% dell'avversaria perdente Hillary (non ilare) Clinton, e conquistare l'ambito ruolo di Re della Terra, in questo strategico risiko, a rischio dell'apocalisse nucleare. Insomma...

Carpemus diem! "Libiamo nei lieti calici!"

Boooooom! È esploso il bitcoin.

"Fugace e rapido è il gaudio dell'amore."

Sono le ventiquattro, anzi lo erano.

Abbiam bisogno d'auguroni. Infiniti.

 

Parol(acci)a capodannosa di

CiNico Venti

(gufante civettuolo barbagianni non allocco

latore di pessime nuove)

 

CiNico Venti © CIVICO20NEWS / grafica Èlater

 

 

Nelle immagini sotto il titolo dell'articolo:

sullo sfondo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo studio al Quirinale

durante il tradizionale discorso di Fine Anno, trasmesso in televisione a reti unificate;

intorno a lui, da sinistra in basso, in senso orario

Donald Trump, Kim Jong-un e Vladimir Putin

foto e icone © aut./Rai/CorriereTv/Contropiano/Geoedge/Fanpage/CreativeCommons

(elaborazione grafica èlater)

 

 

 

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Articolo pubblicato il 31/12/2017