L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS – Sara Garino: Il volo del nibbio

Il potenziale infinito del “buon senso” applicato alle cose concrete

2019. Sono trascorsi duecento anni da quando Giacomo Leopardi, in quel di Recanati, compose una lirica divenuta immortale, “L’infinito”. D’altro canto ricorrono altresì i cinque secoli dalla morte di un altro genio assoluto, Leonardo da Vinci, che dell’infinito sapere – o meglio dell’infinita pratica ed esperienza del sapere – fece la ragione stessa della propria vita.

Che cosa lega il natio ed ermo colle del Poeta col Castello di Amboise, ove Leonardo spirò rimproverandosi per il troppo non ancora compreso, per il troppo incompiuto? La modestia degli intelligenti e l’anelito a scrutare sempre oltre le apparenze, cogliendo la profonda concretezza delle idee quando esse – lungi dall’apparire autoreferenziali – sanno dimostrarsi vere e proprie ancelle delle cose.

Nella pratica dell’esperienza quotidiana, quante siepi da tanta parte dell’ultimo orizzonte escludono il guardo, e quanti ostacoli si frappongono al fiero e pugnace volo del nibbio, emblema leopardiano dell’imprenditorialità e dell’intraprendenza umana?

Compito dei decisori, sia politici sia economici, è superare queste barriere, proponendo piani strategici (di ampio respiro e lungo corso) in grado di ridimensionarne l’intralcio e il limite.

Limite, tra l’altro, che è poi l’esatta antitesi di potenziale, inteso come possibilità di riuscire a esprimere l’infinito orizzonte delle nostre risorse.

Per farlo – mutuando una celebre affermazione dell’Economista britannico John Maynard Keynes – occorre una mirabile “combinazione di doti”. Infatti, per capire i problemi della collettività, il decisore (o statista) deve saper decifrare i simboli e i segnali che da questa provengono. Deve poi maneggiare i numeri, allo scopo di rendere quantitativa e valutabile l’entità di dette problematiche. In ultimo deve prodigarsi con le parole, tanto per testimoniare di aver ben compreso le difficoltà quanto per proporre validamente le necessarie soluzioni.

A questi è dunque richiesto di essere rigoroso e scientifico nel risalire dal particolare al generale, estrapolando le singole realtà specifiche in un contesto macroeconomico e macropolitico. Si tratta di passaggi che richiedono piena consapevolezza e totale controllo sul piccolo, la cui somma estesa alla moltitudine genera il grande o complessivo.

Esattamente come l’unione di tanti Territori, ciascuno con le sue prerogative e criticità, disegna il profilo e i confini di una Nazione.

Il decisore deve saper analizzare il Presente alla luce del Passato, così da perseguire efficacemente gli obiettivi del Futuro: nostalgico e riconoscente nel rammentare le morte stagioni, chirurgico e tenace nel far fronte alla realtà presente e viva, visionario nell’immaginare un domani che si scolpisca giorno per giorno, azione dopo azione. Senza tentennamenti, senza mollare.

Così solo la capacità di guardare, senza filtri ideologici, al buon senso delle cose concrete, saprà far volare di nuovo l’infinito potenziale dell’Italia.

 

SARA GARINO

Vicedirettore Vicario

CIVICO20NEWS

 

 

 

 

 

 

 

 

(Immagine in copertina: appunto autografo di Leonardo da Vinci sul volo)

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Articolo pubblicato il 10/02/2019