L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: La triplice sindacale (Cgil, Cisl e Uil) proclama uno sciopero il 9 dicembre. Con quale coraggio verso il Paese?

Così utilizzando un solo giorno, il 7, i furbetti faranno 5 giorni di vacanza (dal sabato a mercoledì).

Siamo bombardati da informazioni, commenti, annunci che imperversano sul web ad ogni livello. Ormai, per chi segue anche solo distrattamene quel che “si dice in giro” prevale l’assuefazione e la notizia successiva rischia di cacciare la precedente. L’eccesso di comunicazione, porta alla disinformazione.

Ma una sentinella etica vigila sull’attenzione e il discernimento del cittadino che vuol conservare il diritto di capire e rifiuta di tramutarsi da soggetto vigile ad oggetto destinato ad assorbire tutto. E’ quel che è sta capitando in questi giorni, dinanzi al proclama altisonante del prossimo sciopero del Pubblico Impiego. Da notare il contesto economico di riferimento, per coloro che ogni giorno debbono combattere, non solo contro il virus, ma contro lo spazio risicato del proprio agire economico.

Proprio ora? E’ la domanda che il cittadino onesto rivolge ai sindacati che hanno proclamato uno sciopero nazionale del pubblico impiego per il 9 dicembre. Siamo in piena pandemia e si proclama uno sciopero? Mai uno sciopero è parso così incredibile e dannoso, per chi lo subisce e chi lo fa. Perfino la ministra della Funzione Pubblica Fabiana Dadone continua a definirsi esterrefatta.  Analizziamo gli aspetti salienti.

Contratto di lavoro. E’ fermo da un decennio. Le risorse, previste nel bilancio sono insufficienti, secondo i sindacati, il che è una scemenza perché le risorse definitive si allocano a conclusione delle trattative contrattuali, non prima.

Cassa integrazione. Non esiste per il pubblico impiego. Gli statali e affini non perdono il lavoro e durante il confinamento lo stipendio è percepito integralmente e comodamente.

Servizi pubblici. Già è difficile, per il cittadino, ricorrere ai servizi pubblici in questo periodo di limitazione degli orari e di lavoro in remoto di molti dipendenti pubblici; indire scioperi ne accresce le difficoltà.

La data. Lo sciopero è indetto per il 9 dicembre che segue la festa dell’8, sicché utilizzando un solo giorno, il 7, si possono fare 5 giorni di vacanza (dal sabato a mercoledì).

Fuori dal tempo. La proclamazione di scioperi è una modalità che ha fatto il suo tempo. Cgil, Cisl e Uil sono rimasti al secolo scorso. Per molto tempo, analisti e studiosi hanno suggerito ai sindacati nuovi modi per rivendicare le proprie istanze, ma rimane, purtroppo, l’ancoraggio ai vecchi schemi.

Conclusione. E’ semplicemente inconcepibile per il cittadino che, in questo periodo, si proclami uno sciopero ed è irresponsabile chi lo propone. Ma su quale pianeta continuano a vivere i leader sindacati? Hanno già contribuito a sconquassare la situazione economica del Paese, quando il cavallo ancora beveva, per non parlare dei disastri perpetrati nel Pubblico Impiego, dalla Scuola alla Sanità ed oggi, cinici ed indifferenti a quel che sta succedendo e del destino incerto che si prospetta per milioni di partite Iva e lavoratori del settore privato e dei servizi cosa si inventano? Organizzano uno sciopero, oltretutto accattivante per una categoria di festaioli, che, complice le misure restrittive della pandemia è da febbraio che continua a ricevere lo stipendio e per la maggior parte dei casi, poltrisce comodamente a casa, senza interagire nei collegamenti on line che, complice la rete debole , per il dipendete pubblico, sono di fatto inesistenti.

Il cittadino per bene, prima o poi si ribellerà dinanzi alla divisione luciferina tra assistiti arroganti e sovente parassiti e cittadini incolpevoli,  lasciati al loro destino, da un governo che ne limita l’operatività, ma le cui conseguenze ricadranno sulle loro spalle. La fiducia nelle organizzazioni sindacali, se ancora ce  ne fosse bisogno, subirà un vero e proprio tracollo. Quella nei conforti delle Istituzioni pubbliche è ormai tramontata.

 

Francesco Rossa - Condirettore Responsabile e Direttore Etoriale.

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Articolo pubblicato il 06/12/2020