Case e quartieri totalmente autosufficienti

Realizzazioni edilizie secondo le indicazioni dell’Ecofuturismo

Con riferimento all’articolo “Il Manifesto dell’Ecofuturismo: una proposta innovativa nel campo dell’edilizia”, pubblicato sul Civico 20 News il 15 febbraio 2022, ci giunge dallo stesso autore l’elaborato “Case e quartieri totalmente autosufficienti” relativo ai progetti edilizi realizzabili in modo coerente e conseguenziale alla “filosofia” del suddetto manifesto.

Le proposte di autosufficienza relative all’edilizia civile, agli impianti di smaltimento dei rifiuti urbani e all’indipendenza alimentare, sono innovative e decisamente distanti dai canoni costruttivi tradizionali. In ogni caso si mette in evidenza che quanto proposto nell’elaborato trova una indicazione prioritaria in ambienti e climi con caratteristiche specifiche.

Auspichiamo che i lettori, interessati a queste tematiche, possano approfondire le proposte esposte e se lo ritengono utile, di esprimere in merito suggerimenti o critiche propositive.

Nel ringraziare l’Autore per la collaborazione, riportiamo il testo pervenutoci.

Buona lettura (m.b.).

 

Case e quartieri totalmente autosufficienti

 

Case e quartieri totalmente autosufficienti si possono finalmente realizzare con costi contenuti, sia dal punto di vista delle costruzioni che energetico, con sistemi ed impianti che si possono ammortizzare in pochi anni.

Il progetto EcohouseSystem permette di avere case ecologiche, studiate, costruite e rivolte al benessere degli occupanti, a costi ridotti dalla realizzazione alla manutenzione, dotate del cappotto endotermico a pelle, della possibilità di produrre tutta l’energia necessaria, del recupero totale delle acque reflue, di riciclare tutti i rifiuti urbani solidi e liquidi, con la finalità di non avere costi energetici e non inquinare l’ambiente circostante.

Le abitazioni “autosufficienti” sono economiche per la società in quanto riducono enormemente gli impegni dei governi nelle costose ed imponenti opere civili (centrali elettriche, acquedotti, fognature, gas ecc.).

Si presentano economiche anche per gli abitanti perché costruite e gestite a misura d’uomo, senza o con piccole bollette da pagare, con impianti piccoli, totalmente ecologici, senza impatti ambientali e costi di gestione limitati.

Oltre alle costruzioni con il massimo isolamento, il “cappotto endotermico a pelle”, quale evoluzione dell’Ipocausto romano, avvolge tutte le nuove costruzioni con un velo d’aria condizionata dalla temperatura del terreno sottostante diminuendo drasticamente i costi del condizionamento.

Gli impianti di depurazione, interrati senza impatto ambientale, riciclano tutta l’acqua dei servizi igienici e degli scarichi, senza aver più bisogno né degli acquedotti, né delle fognature, riciclando come concime i pochi sedimenti e risolvendo l’approvvigionamento dell’acqua potabile con piccoli impianti dedicati. 

Lo smaltimento dei rifiuti avviene in piccoli impianti di quartiere che eliminano i rifiuti solidi urbani producendo energia elettrica con pochissimi residui senza inquinamenti.

 

RECUPERO TOTALE ACQUE REFLUE

Il recupero totale delle acque reflue si avvale dalla fossa INHOFF e della vasca di ossigenazione anche essa interrata.

IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI URBANI

I progetti sono basati su impianti di quartiere a basso costo ed a basso impatto ambientale, dove la raccolta è fatta con piccoli mezzi di trasporto elettrici utilizzando l’energia autoprodotta dall’impianto, a costo zero, per evitare inquinamenti e rumori e con la gestione effettuata da personale locale.  

I progetti sono rivolti alla realizzazione di impianti di smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani secchi, e Rifiuti umidi, recuperando tutto il riciclabile e con il residuo produrre acqua calda e/o fredda e/o energia elettrica, senza inquinare.

I Rifiuti Solidi Urbani indifferenziati, con la gestione semplificata della raccolta, vengono selezionati in metalli, vetro, plastica ed i materiali che si ritiene non combustibili, e quindi riciclabili e/o vendibili.

I materiali combustibili, dosati nel “Combustore” non vengono bruciati ma gassificati per surriscaldamento per produrre energia senza produrre inquinanti.

I Rifiuti umidi portati nell’impianto dedicato, selezionati, sminuzzati e depositati in vasche stagne di stoccaggio, fermentano e producono metano. Questo gas biologico è usato come combustibile in un motore endotermico unito ad un generatore per produrre corrente elettrica.

Il materiale risultante, dopo alcune settimane, può essere venduto come concime organico per l’agricoltura biologica. Gli impianti possono essere dislocati anche in vicinanza di siti residenziali, perché la fermentazione avviene in vasche stagne che non emettono odori.

Il conto economico risulta non più un costo ma un investimento, una opportunità di reddito con produzione di energia, risolve i problemi dei rifiuti generati dalla comunità, con abbinate azioni di riuso dei rifiuti ed impatto ambientale nullo. Non più discariche a cielo aperto, ma recupero totale con produzione di energia nel pieno rispetto dell’ecologia.

 

L’INDIPENDENZA ALIMENTARE

Le produzioni alimentari si sono sempre realizzata attraverso le coltivazioni estensive tradizionali, in terra, con gli apporti dell’energia solare, dei minerali e dell’acqua, che con l’allevamento degli animali sarà ancora per il futuro la principale fonte di alimentazione per l’umanità.

Il progetto di indipendenza alimentare è stato pensato per recuperare e convertire aree geografiche aride o incolte, per soddisfare l’insediamento di comunità, di impiegare la forza lavoro disponibile e per raggiungere l’indipendenza alimentare e le varietà nutrizionali sia degli addetti che per le comunità vicine.

Il principale sistema per disporre delle varietà alimentari per tutto l’anno e nelle più diverse condizioni climatiche, sono le “Serre Bioclimatiche” progettate dalla EcohouseSystem che producono sulla superficie esterna, mediante pannelli termo-fotovoltaici energia sia elettrica che termica e nelle vasche sottostanti, con il sistema Aquaponix sia le produzioni ortofrutticole, naturali e bioorgoniche che l’allevamento dei pesci.

Le produzioni ortofrutticole con il sistema Aquaponix trovano applicazione in semplici vasche, fuori terra, dove l’acqua rimane sempre la stessa non avendo bisogno di rifornimenti in quanto non ci sono dispersioni nel terreno. In queste vasche la gestione è particolarmente semplificata in quanto i pesci, con i loro movimenti, sostituiscono le pompe e con le loro deiezioni nutrono le colture in modo naturale, senza l’uso di impianti con pompe, dosatori, tubazioni, fertilizzanti chimici e l’uso di apparecchiature elettroniche.

Si possono coltivare tutti i tipi di verdure e frutta con produzioni continue, non dipendenti dal ciclo stagionale, ma solo dal loro ciclo biologico, con le piante che galleggiano sulle vasche in leggeri vassoi.

Se il ciclo stagionale permette uno o due raccolti all’anno di un tipo di verdura, il ciclo biologico in “Serre Bioclimatiche con Aquaponix” permettono fino a 10 raccolti all’anno e l’allevamento di pesci con rese di circa 5 Kg/anno ogni mq di superficie.

Nelle Serre Bioclimatiche in piena terra, adiacenti ai villaggi, potrebbero essere coltivate, esenti dalle variazioni climatiche e garantendo produzioni e qualità superiori, piante da frutto come mele, arance, limoni ecc.

Stessa proposta è estensibile all’allevamento di animali da cortile e da stalla con l’allevamento di polli, struzzi, bovini, suini, antilopi e cavalli sia nelle aree desertiche che nelle regioni fredde del mondo. 

La serra di 1 ettaro di superficie da lavoro da 5 a 10 persone produce frutta, verdure e pesci per 50–100 persone, e producendo circa 1500 Kw/ora di energia elettrica e oltre 6000 Kw/ora di acqua calda, permette l’indipendenza alimentare di decine di persone e l’indipendenza energetica di circa 1.000 persone.

Luciano Turello - Ecohousesystem

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Articolo pubblicato il 22/03/2022