Gentilezza

Piccolo gesto di attenzione verso gli altri

Nel 1988 a Tokyo dal Japan Small Kindness Movement nacque il World Kindness Movement, cui si deve la determinazione di considerare il 13 di novembre di ogni anno Giornata mondiale della gentilezza.

Nel momento attuale, in cui ragioni diverse sociali, sanitarie ed economiche portano ad interessarsi dell’IO, trascurando il NOI, questa giornata cerca di rimettere al centro la cura e la attenzione degli altri. Per riscoprire quel che davvero significa essere gentili il World Kindness Movement, promuove la gentilezza in tutto il mondo. Oggi sono una trentina i Paesi che vi aderiscono. In Italia questo movimento, attivo dal 2000, ha scelto un motto, tratto da un forum di Claudio Baglioni: “La gentilezza è rivoluzionaria”.

Il 13 di novembre vuole essere la giornata delle buone azioni.

Ascoltare gli altri. Riflettere dopo aver ascoltato. Dare consigli. Cercare di esaudire i desideri di chi ci vuol bene. Lasciare il parcheggio ad un altro automobilista, il posto in autobus ad una persona anziana. Non girarci dall’altra parte di fronte a chi per strada ci chiede una elemosina. Augurare buon giorno e buonanotte a chi ci sta vicino. Queste sono alcune delle azioni che gli psicologi considerano atti di gentilezza. Dare, in fondo ha più valore che ricevere.

Gentilezza “vuol dire tolleranza ed empatia, accettazione della differenza. Barriera contro presunzione e arroganza. Trincea contro solitudine e paura. Ostacolo all'alienazione”.

La gentilezza dovrebbe essere un virus contagioso. Il suo vaccino dovrebbe servire per diffonderla, non per prevenirla, da inoculare già in età prescolare, con richiami periodici.

Si vales, vàleo

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Articolo pubblicato il 12/11/2022