L’inflazione incontrollata e la crisi economica riducono il potere d’acquisto dei consumatori

L’allarme dell’ASCOM di Torino

Da troppo tempo la crisi economica in Italia (e anche in misura diversa in Europa) sta creando un profondo malessere sociale, che mina in modo preoccupante la tenuta complessiva del nostro Paese.

L’origine di questo malessere ha tante cause che sinteticamente si possono riassumere in diversi punti.

1)- La comparsa dell’Euro, nel momento in cui si instaurò la circolazione provvisoria e contemporanea della doppia monetazione, dove uno stesso bene esprimeva il suo valore in Lire e l’equivalente in Euro.

Il risultato illusorio e truffaldino fu che il valore equivalente in Lire scomparve per essere sostituito dall’Euro in misura doppia. Un esempio per capirci: se  1 Kg. di patate aveva un prezzo di 1000 lire con l’equivalente di 0,5 Euro, si passò, in breve tempo, a 1 Euro al Kg, con l’automatica perdita del 50% del potere d’acquisto delle persone a reddito fisso (lavoratori dipendenti, pensionati e una modesta parte dei lavoratori autonomi).

Per onestà intellettuale è doveroso evidenziare che, in quella particolare circostanza speculativa, le organizzazioni commerciali/produttive ebbero occasione di realizzare lauti guadagni a scapito dei consumatori.                                                      

 In pratica più del 60% della popolazione italiana a “reddito fisso” (lavoratori dipendenti e pensionati) è passata da una esistenza di modesta condizione economica, caratterizzata da una “qualità di vita dignitosa”, a una situazione di notevole sofferenza e disagio. L’inevitabile conseguenza è stata che troppe persone hanno incominciato a non più arrivare alla fine del mese e, per le fasce  più disagiate, addirittura alla metà del mese. 

Una situazione paradossale dove la “politica” (o meglio la “casta politicante”) ha fatto orecchie da mercante, dimostrando uno spudorato cinismo e una inadeguatezza clamorosa e imperdonabile.

2)- La realtà attuale evidenzia che gli stipendi delle diverse categorie dei lavoratori dipendenti sono fermi da troppi anni e che risultano i più bassi in Europa, mentre l’inflazione galoppa incontrollata (si veda l’incremento del 25 % dei prezzi dei generi alimentari) depauperando in modo devastante il potere d’acquisto dei ceti medio bassi. Ovviamente questa situazione colpisce in modo irrilevante quelle categorie che non hanno problemi di disponibilità economico-finanziaria.

3)- La molteplice e sorprendente varietà dei “contratti di lavoro a tempo determinato”, sostanzialmente sotto pagati, che rendono questa fascia sociale, priva della possibilità di capacità di spesa e di contribuire all’incremento dell’economia generale. Inoltre questa infelice condizione contribuisce ad una scarsa progettualità di vita e di futuro. Da tenere presente il tentativo, sempre più frequente, di rinnovare i contratti a tempo determinato, ad intervalli sempre più brevi.

A questa problematica si aggiunga il fenomeno del “lavoro in nero”, di dimensioni sempre più incontrollate e che contribuisce, in modo plateale, ad incrementare l’evasione fiscale. Non dimentichiamo il flagello Covid-19 che ha creato squilibri e timori nelle scelte sui generi voluttuari, situazione di paura ancora persistente nell’animo dei consumatori.

Pertanto quanto sopra esposto illustra e conferma la preoccupazione dell’ASCOM di Torino (Associazione d’Imprenditori del Commercio, del Turismo e dei Servizi) che registra il timore di una stagnazione delle vendite, che potrebbe compromettere la sopravvivenza di molte aziende commerciali, creando ulteriori difficoltà in questo settore già da tempo in crisi.

Il Comunicato Stampa dell’ASCOM di Torino, relativo ai Saldi Estivi 2023, che alleghiamo, mette in evidenza un quadro d’incertezza e di scarsa fiducia in una autentica ripresa economica. In particolare si prende atto che il comparto “fashion” resta confinato nel voluttuario o accessoriale e pertanto esposto in una posizione maggiormente critica.

La “politica”, che in questo comparto ha sempre dato prova di modestia propositiva, prenda atto di questa realtà complessa in continua trasformazione, che continua a subire pesanti condizionamenti e imposizioni restrittive da parte di poteri economico-finanziari “sovra nazionali”, che non hanno certo la finalità di favorire l’esistenza o la prosperità di questo settore.

Al lettore trarre le personali deduzioni (m. b.)

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

SALDI ESTIVI 2023. UN’OCCASIONE IMPORTANTE PER GLI IMPRENDITORI, UN’OFFERTA PARTICOLARMENTE RICCA PER I CONSUMATORI

 

Torino, 4 luglio 2023 - A due giorni dall’inizio dei saldi estivi gli imprenditori del fashion torinese non prevedono grandi miglioramenti nelle stime di acquisto rispetto allo scorso anno, ma l’attesa è comunque molto alta per quello che è certamente un appuntamento imperdibile per il commercio del settore.

Dall’indagine Ascom Confcommercio Torino e provincia tra le attività del settore abbigliamento e accessori emerge che per il 70% degli intervistati la spesa media dei clienti sarà analoga allo scorso anno e per il 30% sarà inferiore. La previsione di acquisto rimane stabile rispetto allo scorso anno per il 50% degli intervistati e in flessione l’altra metà. Vanno meglio le previsioni per i negozi che hanno anche l’e-commerce: il 20% prevede infatti un incremento di acquisti rispetto ai saldi 2022, il 60% una tendenza stabile e il 20% un peggioramento.

La presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa sottolinea le difficoltà, ma anche le opportunità dei prossimi giorni. «Riconosciamo – evidenzia – che l'ultimo anno è stato difficile per le attività, soprattutto per il settore fashion, a causa, in primo luogo, dell'inflazione che ha spostato la spesa verso articoli ‘indispensabili’ e ha distratto dall'acquisto innanzitutto di abbigliamento, accessori e cosmesi. Nonostante ciò, siamo consapevoli che l'interesse per i saldi estivi è ancora vivo. Lo dimostra l’apprezzamento mostrato nei giorni dell’ultimo fine settimana, in cui le grandi catene hanno organizzato i cosiddetti pre-saldi e i nostri imprenditori si sono adeguati riservando ai clienti occasioni e offerte interessanti. Quest’anno, inoltre, la stagione dei saldi inizia di giovedì proponendo così una formula di avvio di week end lungo, che ci auguriamo possa renderli ancora più appetibili».

Quest’anno i saldi estivi promettono di essere particolarmente ricchi nell'offerta. «Come si può vedere già nelle vetrine – conferma la presidente Maria Luisa Coppa - la varietà di articoli disponibili a prezzi scontati quest’anno è decisamente ampia, complice il brutto tempo che fino a poco fa ha frenato gli acquisti prettamente estivi, facendo prediligere articoli ancora di mezza stagione. L'appuntamento con i saldi estivi si conferma un appuntamento imperdibile e riteniamo che quest’anno potrà dare davvero tanta soddisfazione a ne vorrà usufruire».

 

 

Ufficio stampa Ascom Confcommercio Torino e provincia

Giorgia Brescia  - +39 334 3510351 – gbrescia@ascomtorino.it

 

 

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Articolo pubblicato il 08/07/2023