Anno nero per Juve e Toro

Addio scudetto per i bianconeri e rischio serie cadetta per i granata

I cicli finiscono o quanto meno posso ricominciare ma nella maniera sbagliata. Delle due, la seconda situazione è quella che sta vivendo la Juventus, dopo 9 Campionati vinti consecutivamente.

La Vecchia Signora non è poi così vecchia, avendo negli gli ultimi anni rinnovato parecchio il parco giocatori con uomini giovani, tra i quali Bentancur, Arthur, Rabiot, Kuluseski, Chiesa, Demiral, De Ligt, tutti sotto i 24 anni, eppure i bianconeri non sembrano la squadra cui i propri tifosi si erano abituati da quasi un decennio.

Forse il vero problema è di tipo organizzativo: 3 allenatori cambiati in 3 anni (Allegri, Sarri e Pirlo), la sostituzione dell'Amministatore Delegato (Paratici al posto di Marotta) e i probabili dissidi tra Nedved e Agnelli (al secondo non era mai piaciuta la scelta di Sarri come allenatore) hanno portato la Juventus alla situazione attuale, una compagine con troppi alti e bassi, erroracci difensivi e un allenatore che non hai mai allenato aluna squadra.

Capire da dove ricominiciare per la prossima stagione non è cosa facile. Si parla di un addio anticipato di Ronaldo che, se da una parte potrebbe essere positivo poiché con minori introiti (vedi stadi vuoti e uscita anticipata dalla Champions) il fenomeno portoghese costerebbe troppo e venderlo un anno prima dalla scadenza del contratto potrebbe portare parecchi soldi nelle casse della Juventus, dall'altra parte bisognerebbe avere già chiara l'idea di chi mettere in attacco poiché Dybala, anche lui dato per partente, e Ronaldo hanno segnato moltissimi gol in questi anni.

La scelta più difficile ricadrà sulla guida degli ancora attuali campioni d'Italia, dal momento che certamente Agnelli non potrà rimangiarsi la sua scelta e ambiare 4 allenatori in 4 anni, bensì si dovrà lasciare crescere anche Pirlo e consegnargli un nuovo fronte offensivo e un vero regista di centrocampo come lo fu lui nella Juventus degli anni migliori.

Se i bianconeri non sorridono, certamente non possono farlo neanche i granata, perché quel Torino che solo due anni fa aveva preso parte al turno preliminare di Europa League avendo raggiunto la parte alta della classifica, quest'anno rischia seriamente di finire in serie B.

Forse anche il Toro paga alcune errate scelte dirigenziali, come quella di mettere alla guida della squadra un Giampaolo che non ha un curriculum brillante o il fatto di non aver mai messo mano al portafogli da parte di Cairo per rinforzare la compagine proprio nell'anno in cui i granata avrebbero potuto giocare almeno il primo turno di Europa League.

Sono poi arrivati da qualche mese Nicola in panhina e Sanabria e Bonazzoli in attacco ma forse è un po' tardi perché alla fine la pressione psicologica è molta e le energie ormai poche.

Sia per Toro che per Juve c'è poi da fare un'ulteriore riflessione ed è quella sul dodicesimo giocatore: il pubblico. Proprio nell'anno degli stadi vuoti, più che per altre squadre, per le due torinesi deve aver inciso parecchio la mancanza del sostegno degli spalti e infatti la stessa Juventus, pur vicendo lo scorso Scudetto, nelle ultime giornate di Campionato in piena era Covid aveva perso moltissmi punti, arrivando a vincere il Campionato con un solo punto di vantaggio sull'Inter che quest'anno molto probabilmente si aggiudicherà meritatamente il titolo.

 

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Articolo pubblicato il 23/03/2021