Moncalieri (TO) - “Scorribande Metropolitane” fa tappa alle Fonderie Limone

Intenso anche il programma di dicembre

Prosegue la rassegna “Scorribande Metropolitane”, organizzata da Santibriganti Teatro, in collaborazione con Liberipensatori Paul Valery, Tékhné, Quinta Tinta, Cooperativa Lancillotto e Fondazione Dravelli. Stasera, domenica 27 novembre alle ore 21, presso le Fonderie Limone va in scena il grande spettacolo di Jacopo Fo "Com'essere figlio di Franca Rame e Dario Fo".

 

La rassegna ‘Scorribande’ porta a Moncalieri un fuoriclasse della cultura nazionale, pronto a rispondere alla domanda che dà il titolo allo spettacolo e che tutti ci siamo fatti almeno una volta nella vita… assolutamente imperdibile! Scorribande è un grande progetto, peraltro vincitore di un importante bando della Città di Torino

 

sintetizza soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo aggiungendo:

 

"E il fatto che Santibriganti sia il capofila dell’operazione è una garanzia di qualità, come dimostrato dalle diverse rassegne portate all’attenzione del pubblico con il nostro patrocinio negli ultimi anni, tutte seguitissime”.

 

LO SPETTACOLO

 

“Un giorno mio padre mi regalò l’unico consiglio sulla scrittura che mi abbia mai dato: mi disse che se mentre scrivi ti inchiodi e la storia non va più avanti, molto probabilmente hai preso una deviazione sbagliata. Allora devi tornare indietro fino all’ultimo passaggio che ti convince, ti appassiona, e da lì riprendere il racconto cercando un diverso sviluppo... Quando sono arrivato a scrivere gran parte di questo racconto mi sono inchiodato.”

 

Così inizia il racconto di Jacopo Fo che raccoglie in un libro, che poi si fa spettacolo, una serie di racconti e ricordi per cercare di rispondere alla domanda che in assoluto gli è stata fatta più volte nel corso della sua vita: Com’è esser figlio di Franca Rame e Dario Fo? Ma anche...Com’è crescere con due genitori così? Cosa ti hanno lasciato? Cosa hai imparato? Tutte curiosità ai cui cerchi di dare una risposta, quesiti che all’inizio di un’intervista sai già che ti verranno posti. Domande alle quali pensi sempre di avere la risposta pronta, ma mentre tu parti per rispondere con la solita tiritera ti succede che sempre nuovi ricordi ed emozioni ti riaffiorano alla mente.

 

In questo racconto Jacopo Fo cerca di portarci un po’ nel suo mondo di guitti e attori girovaghi, di affabulatori, di scenografi e disegnatori di favole che hanno sempre delle salde fondamenta nella storia del nostro paese. “Quello che penso di poterti segnalare scrivendo questo racconto, è l’esistenza di alcuni meccanismi elementari che nella mia storia sono stati particolarmente importanti perché sono nato in una famiglia governata dagli estremi, da situazioni al limite della realtà, e ho visto cose che a non tutti capita di vedere.

 

Quel che mi interessa raccontare è il punto di vista inusuale dal quale mi sono trovato a guardare. In effetti, in questo momento non ho esattamente la capacità di dare grandi consigli o di dire verità immense e universali. Scrivo per mettere in fila i fatti salienti e magari capirci qualche cosa, peliberansando contemporaneamente che una simile sfilata di eventi possa servire a qualcun altro che magari possa arrivare a sintetizzare qualche idea sensata su cosa stiamo qui a fare, vivi, e cosa potremmo fare di utile o quantomeno di gradevole.”

 

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Articolo pubblicato il 27/11/2022