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Voci e cose dal Piemonte
Guido Chiarelli, «il poeta della luce»
Ricordo dell’ingegnere pioniere nella storia dell'illuminazione pubblica torinese
Articolo di Milo Julini
Pubblicato in data 10/01/2023

Di solito, al momento di rievocare per i Lettori di Civico20News qualche personaggio torinese del passato, prossimo o remoto, il primo momento è costituito dalla ricerca delle fonti. Questa attività oggi è semplificata dalla rete che permette di accedere a pubblicazioni altrimenti irraggiungibili. Talora si riscontrano ancora zone d’ombra, anche a causa di perdita o inaccessibilità agli archivi familiari.

Non è questo il caso del protagonista di questo scritto, l’ingegner Guido Chiarelli, ricordato come «il poeta della luce» per la sua attività pionieristica nella illuminazione pubblica torinese.

Guido Chiarelli, nato a Caltanissetta il 24 settembre 1902, inizia a frequentare l'Università di Palermo: il padre Angelo lo vorrebbe ingegnere minerario, ma lui si laurea nel 1927 al Politecnico di Torino dove ha frequentato il corso di laurea in ingegneria elettrotecnica.

Impiegato al Comune di Torino dal 1928, vi lavora per quarant'anni con una progressione di carriera che lo porta, dal 1956 al 1968, al ruolo di capodivisione. Impianti elettrici interni, impianti termici, gasdotti, orologi, semafori, sono i soggetti della sua attività e si ricorda anche una colonnina luminosa segnaletica da collocare alle fermate dei tram, ideata negli anni Cinquanta.

La definizione di «poeta della luce» prima citata, con la quale viene oggi ricordato, deriva dagli innovativi miglioramenti che ha apportato agli impianti dell'illuminazione pubblica nella città di Torino.

In occasione delle celebrazioni di "Italia '61" ovvero l’Esposizione Internazionale del Lavoro - Torino 1961, svoltasi nella nostra città per celebrare il primo centenario dell'Unità d'Italia, l’attività di Guido Chiarelli viene ad assumere un particolare rilievo. Occorre ricordare che questo evento richiama oltre quattro milioni di visitatori in quella che era stata la prima capitale del Regno d’Italia.

Per questo importante appuntamento nuovi impianti vengono progettati e installati, tanto da rendere appropriata la definizione di Torino come Ville Lumière italiana, che iniziava in quel tempo ad essere impiegata dai mass media.

L'illuminazione pubblica viene così ad assumere, per la prima volta, anche valenze artistiche, grazie alle intuizioni e alle realizzazioni avanzate di Chiarelli. Devono essere ricordate, a questo proposito, le illuminazioni delle fontane e del "giardino roccioso" al Parco del Valentino, sempre realizzate per Italia ’61.

Al termine della ricostruzione della guglia della Mole Antonelliana, realizzata sempre nell’anno 1961, Chiarelli realizza il progetto di illuminazione del simbolo architettonico della nostra città.

Guido Chiarelli muore a Torino il 7 ottobre 1982. In vita è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana (1958) e di quella di Ufficiale (1965).

Per il ricordo di Guido Chiarelli si è prodigata e si prodiga la figlia Lidia che ha messo a disposizione in rete importanti elementi dell’archivio familiare nel sito Guido Chiarelli, un pioniere della pubblica illuminazione.

L’ho conosciuta in occasione della Mostra “Luci per la città”, omaggio a Guido Chiarelli a 120 anni dalla sua nascita, realizzata nel salone aulico della Villa Amoretti di Torino sul finire dell’anno 2022, con la partecipazione di una settantina di artisti.

Si tratta della più recente commemorazione del «poeta della luce».

In precedenza, è stato ricordato nel 2011, a Torino, nel corso dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia. La sua opera è stata ricordata in tre occasioni: con i cartelloni in piazza Carignano (a giugno), al Lingotto - 8 Gallery (a luglio) e nella celebrazione del 24 luglio alle Officine Grandi Riparazioni, organizzata dall'Associazione Amici di Italia 61 per il progetto Io c'ero: in questa occasione è stata letta la poesia Il Giardino Incantato a lui dedicata.

Ad Agliè (Torino) il 9 giugno 2012, in occasione dell'assegnazione dei premi del concorso letterario Il Meleto di Guido Gozzano, Guido Chiarelli è stato ricordato con un secondo componimento poetico An Evening Sky, relativo alle opere di illuminazione da lui realizzate.

Il 3 luglio 2019, nel Parco del Valentino ha avuto luogo, in presenza delle autorità cittadine, la cerimonia per lo scoprimento di una targa commemorativa per il lavoro svolto da Guido Chiarelli dal 1928 al 1968 per Comune di Torino.

Il 4 gennaio 2021 la figlia Lidia ha presenziato lo scoprimento della nuova targa commemorativa all'ingresso del giardino roccioso al Valentino.

Ricordiamo in conclusione che l’attività di Guido Chiarelli è ben documentata nel recente volume dello scrittore Paolo Silvetti, Torino Città Illuminata. Alla scoperta dei suoi lampioni storici (Daniela Piazza Editore, 2021), ricco di fotografie e di notizie curiose, inedita guida di Torino, per turisti e per gli stessi torinesi, che si snoda attraverso i più bei lampioni della Ville Lumière nostrana.

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