APRI
IL
MENU'
Musica
A volte ritornano
La vendetta del long playing
Articolo di Civico20News Redazione
Pubblicato in data 11/03/2023

I grandi marchi stanno riscoprendo gli LP e  il mercato i giradischi.

Perché scrivere di alta fedeltà, mi sono chiesto, temendo di essere tacciato dai più come presuntuoso tuttologo?

Certamente non è il mio scopo, ma parallelamente alla passione per lo studio della musica si è sviluppato fin dalla mia tenera età quello per la sua diffusione casalinga. Non mi sembra opportuno raccontare le mie esperienze di audiofilo, troppe sarebbero ed assolutamente noiose, ma penso tuttavia mi abbiano insegnato ad ascoltare con attenzione sia il suono reale che quello riprodotto.

Dunque, perché non parlarne? O più precisamente perché non consigliare chi si avvicina al mondo della riproduzione sonora in casa a non commettere gli errori di valutazione con relativo spreco di fondi. Prendendo poi in considerazione il periodo non troppo brillante che globalmente si sta vivendo, si potranno fare scelte oculate, anche rivisitando il mondo dell’audio vintage per creare degli impiantini a costo budget e assolutamente ben suonanti.

Altro importante fenomeno è il ritorno massiccio della registrazione su vinile, che ha portato molte case discografiche a ristampare i grandi LP e più precisamente quelli che hanno fatto la storia dell’alta fedeltà, ma su supporti da 180 grammi e quindi estremamente silenziosi. Di conseguenza i maggiori marchi di alta fedeltà hanno ripreso a costruire i mitici e, credetemi, affascinanti giradischi che spaziano tra un costo di poche centinaia di euro fino a centinaia di migliaia di euro, insomma per tutte le tasche; ed ancora la registrazione digitale che si arricchisce di nuovi standard di stampa come sacd o xrcd ed ancora hdcd, volti a migliorare la qualità sonora del supporto audio.

In fin dei conti i motivi sono molteplici, ma il principio da tenere sempre in considerazione è quello che l’alta fedeltà, e più precisamente l’impianto stereofonico, è solo un mezzo e non il fine precipuo che rimane sempre quello di ascoltare serenamente della buona musica in casa propria.

Il miglior mezzo per gustare la musica e godere dell’impatto fisico che essa crea è quello di frequentare i concerti, come quello di assistere ad una buona partita di calcio allo stadio in curva o gradinata e non comodamente seduti sulla poltrona di casa, trasmessa da pay-tv, magari sgranocchiando patatine e bevendo birra.

Ma si sa, non sempre questo è possibile e allora ben vengano i mezzi di riproduzione e i media che ci offrono la possibilità di vivere emozioni che per mille e mille motivi non ci potremo mai permettere.

Un ultimo consiglio, frequentiamo i mercatini così detti “delle pulci” e fermiamoci al banco dei “vecchi” LP, avremo così la possibilità di trovare vere e proprie chicche, edizioni storiche che non hanno conosciuto una successiva ristampa in cd, ad esempio, e soprattutto successivamente godere del loro suono caldo ed armonico magari sorseggiando, nel nostro Sancta sanctorum dove si consumerà il “rito” , un buon calice di vino.

 

Paolo Paglia

 

Altre notizie di
Musica