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Scienza
Se il Sole emette luce bianca perché sulla Terra lo “vediamo” giallo e talvolta rosso?
Meraviglie della fisica e della giocosa natura con le quali condividiamo la bellezza di esistere
Articolo di Carlo Mariano Sartoris
Pubblicato in data 28/04/2023

Bazzicando nello “spettro solare”, tra raggi ultravioletti (UV) e raggi infrarossi (IR), a caccia di colpevoli del riscaldamento globale & dell'effetto serra può capitare di imbattersi in fenomeni che, pur non essendo nulla di trascendentale, attizzano la curiosità e meritano un attimo di pausa rilassante.

Infatti, l'insieme dei raggi emessi dal Sole, ai nostri occhi dovrebbe mostrarcelo bianco, risultante percepita dei sette colori dell'arcobaleno: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Invece, a causa di alcune interazioni con l'atmosfera il colore del Sole visto dalla Terra, appare arancione all'alba e al tramonto, mentre fin da bambini lo abbiamo disegnato e immaginato giallo durante il suo percorso apparente nelle ore di luce del giorno.

Il motivo è legato alla diversa lunghezza delle radiazioni elettromagnetiche emesse dal Sole (fotoni), che raggiungono la Terra e che sono raffigurate nello “spettro solare”. Nella fascia centrale vi sono quelle intermedie della “banda visibile”, mentre agli estremi, due gruppi di fotoni non percepiti dall'occhio umano includono onde cortissime e pericolose per la salute, quali i raggi gamma, i raggi X e i raggi ultravioletti, oppure onde più lunghe di quelle visibili, ma non dannose, quali i raggi infrarossi, le onde radio e così via.

Quando l'insieme della luce solare entra nell'atmosfera, le lunghezze d'onda più corte della fascia visibile, quali il violetto e il blu vengono filtrate con più efficacia rispetto a lunghezze d'onda più lunghe, quali il giallo, l'arancione e il rosso. Il fenomeno, responsabile anche del colore azzurro del cielo è conosciuto come “dispersione di Rayleigh”.

Inoltre, a causa della curvatura della Terra, quando il Sole è in prossimità dell'orizzonte lo spessore di atmosfera che i raggi devono attraversare aumenta, prolungando il filtro di rifrazione per i colori con lunghezza d'onda più corta e favorendo le lunghezze d'onda più lunghe, corrispondenti al rosso e all'arancione. Fenomeno noto come “diffusione di Mie”.

Fin qui tutto naturale, quanto relativo alla posizione di chi scruta il Sole, soprattutto quando è sull'orizzonte, ma un ulteriore fenomeno di origine più recente si somma ai primi due. L'inquinamento agisce da ulteriore filtro ai fotoni visibili, disperdendo le radiazioni e il contrasto, ecco perché non solo il Sole, ma anche la Luna sembra arrossarsi vicino all'orizzonte.

In conclusione, per chi ama sbirciare l'andare degli astri e volesse osservare il bianco del Sole, le soluzioni esistono: scrutarlo con occhio di sfida, ma si sa, è meglio fotografarlo con una buona fotocamera, ancor più se dotata di appositi filtri, oppure prenotarsi per una escursione aerospaziale oltre l'atmosfera, sperando che i prossimi mega razzi Starship del programma Space X , ambizioso giocattolo di Elon Musk, si rivelino più affidabili rispetto all'ultimo esperimento….

Altre ed eventuali…

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