Tra le parole e l'immagine

Tra la sintesi dell'immagine e la profondità della parola, la tecnologia ci ha offerto una via di mezzo

Con l'avvento dei media, il cinema, la televisione, abbiamo iniziato poco alla volta a disimparare un po' a riflettere, a fare approfondimento, a misurarci con la retorica del linguaggio attraverso il quale possiamo ragionare meglio sulle cose.

Certo l'immagine di un fatto rispetto alla sua narrazione ci offre un'istantanea di ciò che accade nuda e cruda, senza però consentirci quell'approfondimento, quel punto di vista, quell'interpretazione dell'evento ed eventualmente il suo ragionarci e opinarci sopra che ci permettono di andare in profondità.

Una delle peculariatà che ci contraddistingue dagli altri esseri viventi è proprio la nostra capacità di ragionare, discutere, andare in profondità delle cose, soprattutto di quelle intangibili come il senso della vita, la spiritualità, tutte cose per le quali l'immagine poco o niente farebbe, ma che attraverso la parola e il pensiero possiamo affrontare.

Eppure l'era dei mass media ci ha portato più immagini che ci semplificano (ma ne siamo poi così sicuri?) il modo di percepire i fatti allontanandoci dallo scrivere e dal leggere.

Con l'avvento del web, e più in generale delle nuove tecnologie, sta avvenendo, tuttavia, qualcosa di curioso. Se da un lato la rete tende ad annullare il supporto cartaceo (meno libri e meno giornali in futuro), dall'altro riporta in primo piano la parola, visto che i quotidiani on line, i social network, i forum, le mail, rappresentano un vecchio modo di comprende (la scrittura) seppur su un supporto nuovo (il web in sostituzione della carta).

In tal senso, stiamo rivalutando l'uso della parola e della scrittura e, tra l'altro, come qualcosa non solo più per gli addetti al lavoro (intellettuali, scrittori, giornalisti, ...) ma aperto a tutti, tanto è vero che chiunque oggi può realizzare il sogno di poter "postare" sul web ciò che pensa su un blog o su un forum di discussione.

Tuttavia, c'è da rilevare un fatto che ci porta a metà strada tra il vecchio uso della scrittura e l'immediatezza dell'immagine. Il punto intermedio, infatti, risiede nel fatto che un tweet, un intervento su un forum, un articolo di un quotidiano on line, un sms, sono spesso scritture brevi, brevissime, il che ci porta inevitabilmente a una forma di pensiero e della sua espressione esageratamente sintetico, talvolta troppo conciso perché possa consentire un approfondimento e una comprensione meno superficiale del mondo.

Dunque il web ci riconsegna il nostro vecchio modo di concepire ciò che ci circonda, e che ci contraddistingue, ma lo fa in maniera tale da renderci un po' più avari nel ragionare sulle cose, così come lo fa questo articolo forse troppo breve per discutere su quanto scritto, ma d'altra parte se fosse stato lungo, quanti sul web sarebbero arrivati a leggerlo sino a qui senza l'ansia di navigare velocemente su qualche altro link?





Marco Pinzuti


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Articolo pubblicato il 08/11/2014