Anche Internet ha il suo patrono

Chi è Teilhard de Chardin, universalmente riconosciuto dagli internauti quale Patrono di internet?

Il gesuita, paleoantropologo, pensatore e teologo  francese Teilhard de Chardin fu lungamente osteggiato dalla Chiesa cattolica, ed i suoi libri messi all'indice dalla gerarchia di appartenenza, essendo accusato di avere una visione panteistica   del mondo che si scontrava, inevitabilmente ,con la fede monoteistica   della religione cattolica 

Solo da poco tempo è stato ampiamente rivalutato , specialmente da Ratzinger, quando si capì che egli, pur essendo monoteista, aveva tracciato e preconizzato un percorso della mente umana in una continua ed inarrestabile presa di coscienza comune che  , anche per via del progresso della scienza ,della tecnologia e delle comunicazioni , poteva ingenerare delle nuove forme di comportamento sociale collettive . più ampie e meno dogmatiche della classificazione in credi e/o religioni..

Ecco allora che Internet , essendo un potentissimo mezzo di relazioni sociali ed avendo insito in sé il concetto di “ social network “, che il teologo prevede,  anche se non poteva specificare sotto quali  forme, come Facebook,  si potesse manifestare, è stato un riscontro plausibile delle sue teorie.

In particolare, tutti noi che utilizziamo internet possiamo osservare che gli utenti di un social network si confrontano tra di loro con le cose ordinarie della vita attraverso questo mezzo, assumendo un linguaggio molto spesso comune, a volte abbreviato,ed in ogni caso vi sono molti internauti che non possono rinunciare a scrivervi giornalmente, proprio come in un diario pubblico, a fare gli auguri alle persone care, a confrontarsi con gli altri sebbene qualsiasi approfondimento risulta difficile se non vi sia un contatto diretto con le persone e la voglia di farlo.

Non a tutti è noto, invece, il numero di Dunbar, il quale stabilisce in un massimo di 150  utenti di un social network la possibilità di fissare delle relazioni che siano definibili tali, cioè con un minimo di rapporto tra gli individui , con qualche conversazione o qualche condivisione ogni mese.   

Naturalmente , come in tutte le cose, il risvolto della medaglia è che l' uso massivo e frequente dei social networks inibisce , molto spesso, i contatti personali  diretti e può causare un' assuefazione anche pericolosa se non ricondotta in ambiti più sostenibili, soprattutto per il tempo passato al PC invece di avere frequentazioni dirette con amici, parenti e conoscenti.

In realtà lo stabilirsi di una miglior conoscenza collettiva, e quindi di sé, attraverso la rete sociale non è una cosa che dia fastidio alla Chiesa cattolica, ci mancherebbe.

Ciò a cui il cattolicesimo è refrattario, e a cui si riferiva nel caso di Teilhard de Chardin -  per evidenti ragioni che qui non menzioniamo per non impostare un discorso prettamente teologico-   è la tendenza attuale di  “ Relativismo “ così ben descritto da Ratzinger,  cioè quel tipo di religione fai da te che si comporta come un contenitore di idee ed anche di dogmi provenienti da diverse religioni e scuole di pensiero , che spesso è ristabilita di volta in volta, e glorificata dalle mode del momento , come il movimento “ New age “ o “ Scientology “.

Altri movimenti di pensiero che stanno riemergendo oggi, i quali definire puramente religiosi parrebbe improprio ed inopportuno , proprio perchè da un punto di vista fenomenologico il temine “ Religione “ è associato al concetto di sacro, si connotano per la negazione di  certi valori assoluti come la “ Rivelazione “ di un Salvatore ( come nel Cristianesimo ) .

Pertanto stanno riemergendo movimenti esoterici o gnostici che fanno riferimento a conoscenze nascoste e primordiali insite nell' uomo, che solo con una iniziazione degli adepti di questi movimenti possono emergere, portandoli ad una superiore  conoscenza ed autocoscienza che non verrebbero riconosciute a chi si adatta ad essere solo il destinatario di precetti stabiliti da un Dio che non può essere contraddetto per definizione.

Peccato che molti di questi movimenti e sette religiose siano molto approssimativi , nel senso che mettono nel calderone del loro sincretismo un po' di tutto  - come ultimamente abbiamo sentito spesso con  la “ Meccanica quantistica “  -, locuzione che fa molto fine ,ma che siamo pronti a scommettere che pochissimi di questi adepti saprebbero definire correttamente e , probabilmente, nemmeno conoscerne le basi.

E perchè non inserire allora, nel calderone, anche la coltivazione sperimentale dei fagioli nell' Africa subtropicale ? Anche questa è una cosa più che rispettabile e che è un aspetto dell' attività umana, al pari di coloro che si dedicano puntualmente allo studio dei fenomeni fisici particellari o della teoria delle stringhe.

Verosimilmente è l' aspetto probabilistico della meccanica quantistica, quello descritto da Heisemberg con l' impossibilità di determinare la posizione di una  particella elementare impattata da un quanto di luce che ne cambia la posizione immediatamente - essendo la stessa osservazione che fa si di spostare l' altra particella-, che attira di più i cultori dei movimenti citati. E questo fu proprio il motivo per cui Einstein disse “ Dio non gioca a dadi “, frase che viene spesso citata , facendo schierare Einstein non contro la meccanica quantistica che egli accettava, ma solo verso questo particolare aspetto della scienza .

Il“ gatto di Schroendinger “ che muore o vive a seconda degli imprevedibili casi in cui una particella entri  ( o non entri ) casualmente ed indeterministicamente nella gabbia del gatto attivando un meccanismo della sua eventuale uccisione, è un altro esempio entrato in auge per chi si vuole sganciare ed affrancarsi dai concetti fissi ed immutabili delle religioni più importanti.

Francamente l' accostamento tra scienza ed esoterismo sembra un po' azzardato , anche se si capisce che questi cultori di movimenti sincretistici vogliono significare che tutto quanto è indeterminato, cosa che condividiamo pienamente, in quanto << L' unica cosa certa è il passato >> ( Seneca ).

A noi sembra un po' troppo facile legare  questi concetti fisici con movimenti di pensiero che inglobano tutto nel loro alveo , che è poi come pesare mele e far pagare pere , come  a significare che concetti e/o oggetti sono  interscambiabili  tra di loro all' interno di un sistema di pensiero onnicomprensivo ed indifferenziato, a seconda del momento e della convenienza.

 Gli autori di tali teorie poco sistemizzate  sostengono il fatto che esiste una radice comune a tutte le religioni o credi, ma lasciando aperti molti dubbi  sulle verità proposte ed al percorso di iniziazione, specialmente quando si parla di cose immateriali e non dimostrabili.

 Certe definizioni generali ,approssimative ed inglobanti ( a volte surrettiziamente ) diventano la fonte stessa della presunzione di definirsi individui divini, ma ancora in nuce, che sono sulla via della conoscenza assoluta, anche attraverso successive reincarnazioni.

Mentre invece  l' essere umano è chiaramente imperfetto da qualsiasi punto di vista vogliamo guardarlo, anche ammettendo una sua evoluzione costante , è non è detto che il progresso umano sia  sempre positivo  e lineare nella sua complessità.

Tornando a Teilhard de Chardin, il quale diceva che 

" Io non sono né un filosofo , né un teologo, ma uno studioso del fenomeno, un fisico nel senso che ne davano i greci "

egli voleva , quale paleoantropologo e studioso di scienza, conciliare quest' ultima con la Rivelazione di Cristo, anche se rifiutava ogni forma di Scientismo.

Nella sua opera principale : “ Il fenomeno umano “ traccia la storia dell' universo in un' ottica evoluzionistica , la quale arrivi fino alla fine dei tempi apocalittici, quando Cristo stesso diventa il momento finale di una specie in evoluzione quale quella dell'uomo. ( Punto Omega ).

Per il gesuita l' evoluzione dell' universo parte dal mondo inorganico ed arriva alla coscienza umana attraverso l' “Ominizzazione”, quale punto di passaggio dalla biosfera alla noosfera , o mondo del pensiero, transizione che si realizza attraverso la capacità umana della Riflessione.

Ecco allora che , in questa transizione fatidica, è stata  da lui anche preconizzata l' epoca dei social networks, i quali permetterebbero l' avvicinamento alle fasi successive di Umanizzazione in un contesto globale condiviso e riconosciuto da tutti.

Ed è per questo  motivo che il pensatore è stato eletto dagli internauti “ Patrono “ di Internet.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 07/12/2014