L'utilizzo di Internet in Italia

Gli ultimi dati sono scoraggianti e lasciano spazio a qualche domanda

 

Nonostante la Pubblica Amministrazione abbia dichiarato che tutte le domande / pratiche ( INPS, Catasto, Ministeri,  Camera di Commercio, etc . ) ad essa rivolte da parte dei cittadini italiani debbano essere fatte per via telematica e non cartacea,  due nostri connazionali su cinque sembra non conoscano l' uso del mezzo digitale.

C'è da domandarsi come facciano ad interagire con la P.A. , dal momento che ne sono forzati, a meno che non si rivolgano a parenti e/o amici per svolgere funzioni tutto sommato abbastanza semplici , e ciò  è quasi come non andarsi a comprare il giornale ma farselo leggere da qualcun altro .

In altre parole, l' analfabetismo digitale è un nuovo disagio sociale dovuto a cause ancora del tutto non chiarite , dal momento che non bisogna essere così moderni e tecnologici per dotarsi di un mezzo di comunicazione , nemmeno tanto costoso, che è alla portata di tutti, e disponibile anche sullo “ Smartphone “.

Questo fenomeno di divario tra coloro che usano internet e quelli che non lo fanno viene definito “ Digital divide “ , essendo  come una forbice che identifica le società avanzate da quelle che non lo sono.

Stando a questo parametro , sembra che noi ci collochiamo in basso tra le  società civili più innovatrici e moderne, ben distanti da realtà quali quelle di alcuni paesi baltici che hanno una frequentazione del 90 % di Internet da parte dei loro cittadini, e che hanno già molte città dotate di  banda larga , mentre alcune sono già interamente cablate.

Per quanto riguarda gli aiuti europei , sono stati fissati a 2,1 miliardi di euro i fondi previsti dall’Accordo di partenariato per reti e Agenda digitale che l’Italia potrà spendere da qui al 2020 per il potenziamento della banda larga, ma per parecchi italiani questa notizia cambierà ben poco le loro vite. Ancora oggi infatti il 40% della popolazione italiana intervistata nel 2013 da Istat  non ha mai utilizzato internet. 

E se buona parte di questa percentuale è composta da persone con più di 65 anni, la cui esistenza è progredita per la maggior parte senza l’ausilio della grande Rete, tra i non utenti del web troviamo anche parecchi giovani, e una fetta di giovanissimi. Il 17% di quelli che vengono definiti i “nativi digitali”, che cioè hanno meno di 24 anni, non hanno utilizzato internet nei tre mesi precedenti all’intervista, nemmeno per connettersi ai social network. 

Non si è connesso il 27% dei 25-34 enni, cioè uno su tre, e il 34% dei 34-44 enni. Inoltre, fra gli adolescenti, cioè chi nel 2013 aveva fra i 14 e i 18 anni 6 su 100 dichiarano di non aver mai utilizzato internet nella propria vita, così come il 7% dei maschi laureati e addirittura una donna laureata su dieci.
Questi i primi dati poco incoraggianti di Internet@Italia2013, un recente dossier redatto da Istat sulla digitalizzazione del bel Paese.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 26/12/2014