Trump male del mondo: ne siamo davvero così sicuri?

L'elezione (a sopresa) del magnate americano alla presidenza della Casa Bianca sta monopolizzando l'attenzione mediatica che continua a fare ogni tipo di scongiuro

Che l'elezione alla presidenza americana di Donald Trump alla Casa Bianca abbia scombinato i piani di mezzo mondo lo si è notato fin dai primi istanti del risultato di queste tormentate elezioni a stelle e striscie.

I più importanti mercati finanziari del mondo hanno aperto in forte ribasso, spinti dalla sensazione di incertezza e sorpresa dovuti ad un verdetto che non era per niente scontato che andasse come tutti ora conosciamo.

L'America è quindi piombata in una sorta di isterismo che non attanagliava il pensiero delle grandi idee e della democrazia da esportazione dai tempi degli attentati alle Torri Gemelle.

Gli unici complimenti sinceri per il risultato elettorale sono arrivati dalla Russia di Putin, la quale era l'unica ad incrociare le dita per l'arrivo di un risultato elettorale che si credeva insperato.

La Clinton era riuscita a fare breccia nel cuore degli elettori, riuscendo anche ad ottenere l'appoggio da parte di volti illustri dello spettacolo che si sono spesi in parole di elogio nei suoi confronti e di odio totale in quelli di Trump.

Ma alla distanza, quando tutto sembrava andasse come da copione, ecco l'episodio che non ti aspetti. E che a suo modo ha già scritto una nuova pagina della storia recente.

Mentre le terga della Clinton erano già virtualmente appoggiate alla scrivania dello Studio Ovale è venuta fuori quell'America che nulla ha avuto a che fare con quella vista durante le elezioni, che ha visto come protagonisti due personaggi mai così lontani dall'essere i giusti candidati per guidare gli USA.

E' notizia di questi giorni di violente proteste scoppiate in diverse parti degli Stati Uniti, dove elettori democratici delusi per il risultato elettorale hanno "democraticamente" manifestato il proprio dissenso a vedere Donald Trump nelle vesti di presidente costringendo la polizia ad intervenire per disperdere la folla utilizzando proiettili di gomma.

Ma allora dov'erano tutti quegli elettori quando l'ago della bilancia della preferenza è passato in favore dell' "eroina" Hilary a quello del "mostro" Trump? E come ha potuto essere eletto un personaggio che, attualmente, viene odiato come non mai?

Il problema vero è che il giorno dopo l'esito delle elezioni americane il Paese a stelle e striscie si è trovato ad affrontare un nuovo ed affanoso problema della sua storia, ovvero il Trumpismo e l'anti Trumpismo.

In una previsione stimata nell'immediato biennio il Trumpismo porterà gli stessi effetti visti in Italia con la politica di Berlusconi e i vari neologismi nati dal suo cognome.

Ma siamo davvero sicuri di dover addossare tutto il male che c'è nel mondo all'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti? Siamo davvero sicuri che questo signore non possa fare peggio del suo predecessore che, oramai entrato nella storia e nell'immaginario culturale collettivo, è riuscito a passare in punta di piedi con il suo operato nella storia politica del suo Paese?

E' normale che ci sia incertezza sul probabile operato di una persona che non è stato politico di professione, ma lanciarsi in pronostici funesti ed anatemi al limite delle sette piaghe d'Egitto risulta, oltre che avventato, parecchio ridicolo.

Attendiamo il nuovo eletto alla lunga distanza delle sue responsabilità per poter giudicare sia lui che il suo operato. Perchè, in fin dei conti, Obama lascia un mondo dal panorama incerto e decisamente più incasinato di quanto non si voglia ammettere.


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Articolo pubblicato il 15/11/2016