Roma - Continua il flusso di armi (e soldi) per Kiev

L’Italia ha ormai superato 1, 1 miliardi di euro

E’ arrivato, con l’approvazione della Legge Finanziaria, a fine anno, il via libera del governo Meloni all’ulteriore fornitura di aiuti militari all’Ucraina.

Anche l’ottavo decreto di sostegno a Kiev – con estensione della fornitura di armi fino al dicembre 2024 – è coperto da segreto, dunque sono possibili solo ipotesi sulle consegne di materiale bellico che avverranno nei prossimi mesi. Secondo indiscrezioni, il nuovo pacchetto di aiuti militari dovrebbe essere costituito prevalentemente da sistemi e munizioni per la difesa antiaerea e antidrone.

Finora il contributo italiano allo sforzo bellico ucraino, con la fornitura di armi e munizioni, ha raggiunto il valore di 700 milioni di euro, ponendo il governo Meloni al 13° posto tra i contributori. A questi vanno aggiunti circa 410 milioni di euro in contributi finanziari. In pratica da Roma sono stati trasferiti oltre 1,1 miliardi di euro verso Kiev. (dati del Kiel Institute).

L’iter parlamentare ha avuto inizio il 10 gennaio, con l’intervento del Ministro della Difesa Guido Crosetto alla Camera ei Deputati.

L’Italia, con l’ottavo pacchetto, fornirà armi «già in nostro possesso» per «rafforzare solo e soltanto le capacità difensive delle Forze Armate ucraine». Crosetto rivela che il nostro paese potrebbe partecipare allo sminamento, alle contromisure cibernetiche e alla ricostruzione della Marina ucraina.

Il ministro della Difesa ribadisce che «sarebbe un errore strategico e politico fare ora un passo indietro», ma è «giunto il momento per una incisiva azione diplomatica».

Crosetto sottolinea le dichiarazioni russe di «una disponibilità al dialogo» e fa notare che «il fronte interno appare non più compatto come nel passato nel sostenere la politica del Presidente Zelensky» di guerra ad oltranza. Senza abbandonare l’Ucraina a un incerto destino «l’azione dei prossimi mesi dovrà commisurare deterrenza e diplomazia, iniziative sanzionatorie e opportunità de-escalatorie, dialettiche di ferma condanna e momenti di costruttivo dialogo».

Per ribadire il concetto Crosetto rivela che è stata la Difesa da organizzare il viaggio dell’inviato del Papa a Kiev.

La risoluzione della maggioranza viene approvata alla Camera con 190 voti a favore, con le opposizioni che si sono divise al loro interno ed hanno presentato odg non risolutivi.

La prossima moral suasion nei confronti del leader Ucraino dovrebbe avvenire alla riunione annuale del World Economic Forum che si svolgerà dal 15 al 19 gennaio 2024  Davos, perché anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky interverrà agli incontri.

Com’è noto da tempo, a prescindere dalle dichiarazioni ufficiali e la conseguente erogazione di fondi e armi, gran parte dei Governi (Usa in testa) e dell’ opinione pubblica non intendono più seguire, senza scadenze, l’ostinazione di Zelensky.

Non dimentichiamo, come le cronache di questi anni attestano, che l’Ucraina è un Paese retto da una dittatura ove dilaga la corruzione tra i ministri, militari e classe dirigente del Paese.

 

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Articolo pubblicato il 12/01/2024