Multicanalità e digitalizzazione: Le sfide della moda contro la crisi

Il Web e i millennials: le strategie per crescere

“Il tempo è un lusso che le nostre aziende non possono concedersi e occorre rivedere giornalmente tutto, dal marketing alla comunicazione, passando per la logistica” sostiene Marco Bizzarri, CEO di Gucci. Brand che nonostante i tempi di forte incertezza è riuscito a crescere.

Il 2016 è stato un anno particolarmente difficile per l’industria della moda, basti pensare che il tasso di crescita dei brand di lusso e delle medie imprese è rimasto al di sotto della media complessiva. IL settore ha registrato il peggior utile operativo dall’inizio della crisi finanziaria e i margini di profitto si sono fermati al di sotto del 10%.

L’unica scelta possibile per manager e imprenditori rimane prestare la massima attenzione a ogni segnale proveniente dal mercato e dai propri clienti, continuando a investire sul prodotto e soprattutto sulla conoscenza del consumatore. Questo avviene attraverso la segmentazione del mercato e la creazione di target specifici, fino a giungere alla considerazione che questo momento di incertezza possa diventare la “nuova normalità”.

Il ciclo della moda sta vivendo cambiamenti epocali, assistendo a importanti processi tecnologici in grado di trasformare l’intero settore, evidenziando sempre più la divisione tra retail (vendita al dettaglio) e wholesale (vendita all’ingrosso), quasi inesistente sino a pochi anni fa nei brandi di lusso.

Oggi diviene fondamentale prestare attenzione alla comunicazione con i millennials, assidui frequentatori dei social network, ridefinendo il proprio storytelling per permettere ai giovani di scegliere il prodotto che più rispecchia l’esigenza e il trend del momento, senza rinunciare però a un alto standard di manifattura.

Per quanto riguarda l’economia italiana invece, il valore che ha la moda è quasi inestimabile. Carlo Capasa, presidente della Camera della moda, dati alla mano, ne è convinto: il fatturato 2016 del comparto italiano moda-accessori-gioielli è stato di 83,6 miliardi di Euro. L’Italia resta pertanto il primo Paese in Europa per valore lordo della produzione di moda con il 41% del totale, seguita da Germania, Spagna, Francia e Regno Unito. Mentre Milano ne rimane l’indiscussa capitale, battendo le altre città per numero di sfilate ed eventi durante la fashion week.

Come ogni altro settore, anche la moda è in continuo aggiornamento e le nuove tecniche di comunicazione e di vendita digitale sono oggi le nuove frontiere da raggiungere al fine di mantenere o, addirittura, incrementare, i numeri da capogiro che il mondo della moda sia in Italia che all’estero.

La multicanalità, comunicazione tra l’impresa e il cliente attraverso molteplici canali, e le strategie digitali dei grandi brand della moda saranno i nuovi protagonisti di un mondo che, solo in superficie rimane fatto di modelle e sfilate, ma che, in realtà, si è totalmente aperto alle nuove frontiere digitali e tecnologiche.

Giada Speziale

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Articolo pubblicato il 04/01/2017