La pagina fb dei Technesya Sinesthesys esempio di un uso intelligente dei social.

Con l’avvento di internet e dei social on line che hanno seguito, tutti gli uomini moderni hanno incominciato ad esprimere apertamente le proprie opinioni. Questo ha abbassato il livello intellettuale del pensiero medio, poiché dette opinioni per lo più sono effimere, superficiali e prive di contenuto. Però ogni tanto qualcuno riesce a veicolare tramite questi mezzi moderni, dei concetti che fanno riflettere e sono stimoli da ben ponderare.

E’ il caso della pagina fb di un gruppo di persone che conosciamo personalmente che porta il nome di “Technesya Sineshesys”. Questo gruppo di osservatori moderni dello stato attuale della società, inizialmente crearono un blog,per poi passare su fb. Cosa si propongono quindi?

Semplicemente una profonda riflessione sul mondo dell’arte, per stimolare i semi di una nuova forma di espressione per questa attività umana vecchia quanto  l’uomo stesso.

La summa teorica di questi studiosi è il concetto di “sinestesi”, ovvero un estetica rinnovatrice priva dei fronzoli moderni che riesca a coinvolgere i sensi nascosti ed ancora assopiti dell’uomo e che abbia la facoltà di risvegliare propri questi sensi producendo simboli ed archetipi atti a tale scopo. L’obiettivo è tanto ambizioso quanto condivisibile, ovvero il ritorno dell’arte al ruolo dell’ancella visibile e concreta dell’anima.

Per Technesya l’uomo rappresenta sostanzialmente un arsenale latente di possibilità che possono essere impiegate verso questo scopo, con un ma però: l’uomo stesso deve fortemente volere questa rivoluzione artistica è può incamminarsi verso questa strada solo se possiede lo stato di coscienza  adeguato al fine

Per tale motivo Technesya studia le motivazioni e la propensione al cambiamento della volontà umana, chiamando quest’ultima “mutantropia”, ovvero fenomelogia del mutamento umano.

La scienza che applica quindi questo gruppo di studiosi è la “mutantropologia”. Due cose essenzialmente ostacolano la mutantropia in senso rigenerativo della volontà umana: primo il conformismo, ovvero l’adeguarsi alle idee altrui, il che  provoca un evidente appiattimento della coscienza. Trattasi dell’ “osnoblosi”, parola che proviene direttamente dagli anni ottanta (oggi si dice post-verità o truthiness, le cui famose bufale sui social sono solo una parte evidente e sempre più presente).

All’osnoblosi più o meno tutti vogliono credere, per comodità, interesse o pigrizia intellettuale.

Le paure sono il secondo fattore predominante che impedisce il cambiamento delle coscienze. Queste sono classificabili in due settori ben distinti: come “atiquifobie”, ovvero paura del fallimento, dell’azione sbagliata, e “apatepofobie”, ovvero paura di avere apateporie, delle idee sbagliate cioè. L’apateporia è uno schock smascherante creato da una verità sconosciuta, da una improvvisa e brutta sorpresa.

A cosa punta la sinestesi: ad un arte multimediale e collettiva, dove l’ego dell’artista che usa i mezzi moderni, non prenda il sopravvento e diventi il fattore principale nella produzione d’arte.

Un artista privo di interessi egocentrici diventa il fluido trasmettitore di messaggi archetipali originali e puri e veicola all’utente, una forma espressiva che lo elevava a stati di coscienza superiore.

L’obiettivo dei Technesya Sinesthesys è coinvolgere sempre più persone nel loro dialogo, al fine di attuare nelle coscienze il cambiamento auspicato e creare quindi un movimento di opinione.

A tal fine rimandiamo il lettore interessato al corpus di scritti pubblicato  che si può trovare al seguente indirizzo : http://technesya. blogspot.it/2014/12glossario-mutantropologico-technesico.html

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Articolo pubblicato il 26/07/2017