L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Che scatalogna!

Per sfortuna, o 'malasuerte' (degli indipendentisti), l’Impero del Soldo, cioè il Capitalismo Globale, non può permetter(si) l’autodeterminazione dei popoli

C’era una volta l’Ottocento. E il sacrosanto diritto all’autodeterminazione dei popoli (del manzoniano “volgo disperso che nome non ha”, nell’ultimo verso del coro dell’Adelchi). Ergo, chiamateli coll’appellativo che preferite, moti o sommosse, ribellioni, sedizioni o tumulti, albeggianti Risorgimenti per affrancarsi dall’oppressore. Tramite lunghe cruente guerre e guerriglie. Un quarantotto, insomma.

 

Giusto nella zarista desolazione di cent’anni fa, giunsero i bolscevichi e  la creazione dell’immensa Sojuz sovietica, poi disgregatasi con la caduta del Muro di Berlino (il 9 novembre 1989) e il crollo della Cortina di Ferro, mentre la Nato all’epoca ne approfittava per favorire e/o spingere il distaccarsi dei satelliti dell’Est e baltici dall’orbita del pianeta-gigante della Grande Madre Russia così indebolita; quindi il recente approdo al gerarca Putin e alla falce-e-martello d’oro-puro del pluto-socialismo cinese, inaugurato da Deng Xiaoping e oggi interpretato con convinzione dal successore in carica, l’ineffabile Xi Jinping.

 

Ecco il problemino: l’Impero del Soldo Sonante, nell’Era del Globalesimo Ipercapitalistico, non può permettere e permettersi la libertà delle genti di scegliere il proprio destino, alla faccia della (fasulla) democrazia platealmente sbandierata in teoria.

 

Il signor Juncker, l’elusivo uomo-di-fiducia delle corporation, in sintonia col maggioritario PPE, lo ha affermato apertamente: una Ue a 28 (o 27, data la Brexit) è già adesso difficilmente gestibile; figuriamoci se, tra tre lustri, a furia di se-pa-ra-ti-smi, risultasse magari composta da un puzzle di 90 Stati membri!…

 

In pratica, benaccetti sono esclusivamente i bisogni e gli intoccabili interessi (bancari/finanziari) dei ricchissimi e fiscalmente paradisiaci Paesi dai Bassi Balzelli, non i Baschi poveracci, gl’implacabili Ceceni, i pugnaci quanto pervicaci Curdi, eccetera eccetera. (Non si citino i freschi referendari Lombardo-veneti, al paragone assai avvantaggiati.)

 

Da quando Isabella di Castiglia – anche grazie alla conquista delle Americhe, inopinatamente incrociate dalle caravelle di Cristoforo Colombo (in rima, “a Castilla y Aragón, Nuevo Mundo dio Colón”) – prevalse sul consorte, Ferdinando II d’Aragona, col cui matrimonio, nel 1469, coniugandosi i relativi feudi delle loro maestà cattoliche, storicamente era nata la Spagna moderna, e di conseguenza l’orizzonte atlantico occidentale settentrionale avrebbe causato l’inizio del tramonto dell’orientamento mediterraneo meridionale, la nazione iberica, durante oltre cinque secoli, ha continuato a vivere tale schizofrenico sdoppiamento, ove non “multipersonalità” tra regioni sperequate.

 

Catalogna troppo corta… (’sta battuta, la comprendono i vecchi piemontesi): la tiri di qua, la tiri di là, qualche pezzo rimane sempre scoperto.

 

Puigdemont, fra due o più fuochi – di Rajoy, che applica il dittatoriale articolo 155, e di aspre divisioni interne alla stessa Generalitat –, quasi un Brancaleone donchisciottesco in illusoria lotta contro i centralisti mulini-a-vento, su cui s’avventa sventatamente (si scusi il ricercato bisticcio lessicale), proclama, dopo un'amletica tentennante attesa al cardiopalma, l’agognata Repubblica indipendente (però todo depende…”, cantava Jarabe de Palo [link videoclip © aut./Frankly]), in modo da scollarsi di dosso d’un colpo, senza uso di ghigliottina à la française, pure le parassitarie teste-coronate dei barbini barboni Borboni – riappiccicati sul soglio nel 1975 da un Caudillo Franco moribondo (o cadavericamente postumo) –, ossia l’insipida famiglia di monarchi con al vertice l’aitante Filippo VI, in-tronato in virtù dell’abdicazione, caldamente auspicata, del genitore sciupafemmine Juan Carlos, per tacere dell’infanta col maritino condannato per “frode e prevaricazione”, rispetto ai quali considerarsi sudditi (dal latino subditus, che significa “assoggettato”) appare forse indegno di un essere-umano intelligente.

 

Purtroppo, per sfortuna del corvino presidente del Governo di Barcellona (defenestrato, perché fuorilegge, da parte del Parlamento di Madrid) e ad onta dei suoi concittadini irredentisti, scesi in piazza in massa fragorosamente e pacificamente, nessuno nel cosmo sembra favorevole a riconoscere l’unilaterale dichiarazione sovranista; cioè nisba, “non se li filano”: in ogni angolo del Pianeta si trovano aree e minoranze che avanzano simili fastidiose rivendicazioni nei confronti dei domini geostrategici ufficiali, che puntualmente, allegramente le schiacciano sotto il tallone d’Attila. Si tratterebbe di un precedente pericoloso. Ma conta e pesa specialmente il non trascurabile dettaglio che all’ombra del vessillo della senyera dalle quattro strisce scarlatte, in una zona di 30.000 km², si produce circa un quarto dell’export e un quinto – irrinunciabile – del pil del Regno! Sarebbe cioè un ridimensionamento economico-industriale intollerabile.

 

Le elezioni locali, obbligate a forza, non risolveranno niente. Il flebile dialogo – tra sordomuti, ignoranti del linguaggio dei segni – è inter-rot/to. Si sperano silenziose senserie segrete. Ssst!

 

E allora? Dobbiamo aspettarci che, nel cuore dell’Europa, l’asfalto delle ramblas, appena macchiato, l’estate scorsa, dal vigliacco orrore assassino dell’Isis, torni a tingersi di rosso-sangue rojigualdo, ad opera dei minacciosi cingoli di carrarmati fratricidi, nel presente autunno-inverno 2017, in stagione di consumistiche festività natalizie, a somiglianza del triste destino dell’effimera fioritura della Primavera di Praga del ’68? Spettri da non evocare. Da stoppare hic et nunc.

 

V’è chi dubiti che restino parecchi angoscianti interrogativi?

 

Comunque vada, sarà un disastro? A catafascio?

 

much ado about nothing? Tantissimo malumore per un nonnulla?

 

Vivranno tutti infelici e scontenti?


Che finale?


Enrico S. Laterza


 

 

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Articolo pubblicato il 29/10/2017