Shopping on line: il prezzo basso ha un alto costo

Gli acquisti on line ci fanno risparmiare tempo e denaro, ma a quale prezzo?

Che il tempo sia denaro è un vecchio detto e oggi, con l’avvento dello shopping on line, risulta più calzante che mai.

Ci sono almeno due grossi vantaggi, in termini di risparmio, che fanno della vendita attraverso smartphone e pc il modo migliore per risparmiare tempo e denaro.

Quando acquisto un prodotto sul web, è evidente che il costo del bene che si vuole comprare si abbassi a differenza dei normali canali di vendita (negozi, supermercati, mercati, …) poiché il prezzo finale della merce non subisce tutta quella serie di rincari dovuti a distribuzione, costi del negozio tradizionale, stipendio dei commessi.

Il secondo vantaggio è decisamente legato al risparmio di tempo. Volete mettere prendere l’auto o il bus, recarsi nel negozio, cercare eventualmente parcheggio, rispetto a un semplice click seduti comodamente?
Oltre al fatto poi che il parcheggio e il mezzo di trasporto rappresentano costi indiretti che vanno a intaccare il prezzo del bene da acquistare.

Al di là del discorso legato al fatto che se lo shopping on line prendesse piede sino a tal punto di far chiudere tutti i negozi si avrebbero cadute occupazionali enormi da un lato e una impennata clamorosa delle oligarchie che detengono le leve degli acquisti digitali come Amazon, resta da capire qual è il prezzo che dobbiamo pagare per avere tutto l’acquistabile a portata di mano.

Con il tempo, motori di ricerca e siti web per acquisti tendono a comprendere quali sono i nostri gusti: beni, servizi, luoghi frequentati, insomma riescono a farsi un’idea ben precisa del nostro profilo di consumatori.

Chiunque di voi si sarà accorto di come non appena si acquisti o anche solo si cerchi un prodotto su Amazon, il portale ci proponga prodotto simili. Nel caso di libri, ad esempio, viene segnalato “chi ha letto questo libro ha letto anche …” con l’elenco di altri testi tra cui scegliere.

Se questo in prima istanza può apparire un valore aggiunto, poiché ci vengono proposti prodotti simili, dall’altro il costo è in termini di privacy e di abitudinarietà.

Per la privacy è evidente che mano a mano che il sito ci conosce meglio restano a disposizione di altri portali, società, social network e molto altro tutte le mie abitudini, spostamenti, scelte, modi di vivere.

Sul piano, invece, della abitudinarietà, se fosse per i consigli del portale attraverso cui effettuiamo acquisti continueremmo a cercare e ad acquistare prodotti dello stesso tipo, quando in realtà la ricerca vecchio tipo del nostro libro preferito, ad esempio scorrendo i libri di uno scaffale o su una bancarella, potrebbe portarci a scoprire e apprezzare scelte completamente diverse, sfruttando ancora quel libero arbitrio e quella casualità che a ben vedere non sanno di vintage ma sono il nostro essere consumatori, e soprattutto individui, capaci di scoprire le novità in ciò che ci circonda senza venire per forza pilotati sulla base di cosa siamo, ma curiosi di scegliere cosa potremo essere in futuro.



Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 22/11/2017