Banda Ultralarga: ritardi per le “aree bianche”

Borghi: “C’è bisogno di lavorare in fretta” contro il digital divide

Si registrano ritardi nella posa della banda ultralarga, la dorsale per ammodernare il Paese, opera possibile per via di un ingente investimento di fondi europei e statali. Si tratta di un progetto, come osservava il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti per "fare in modo che tutte le aree del Paese siano collegate dalla rete in fibra e abbiano le loro carte da giocare sul terreno della qualità della vita dei cittadini e degli investimenti, leva fondamentale per lo sviluppo”.

Sul tema della Bul nelle "aree bianche”, ovvero quelle montane e interne del Paese a fallimento di mercato e che necessitano dell'intervento pubblico, è stata presentata un'interrogazione al Ministro Calenda da parte del senatore Enrico Borghi.

"Ho ricevuto da molti Sindaci le preoccupazioni sui tempi e sulle modalità di intervento di Open Fiber - spiega Borghi, che ha chiesto anche un incontro con Franco Bassanini, presidente della società - Abbiamo bisogno di conoscere i veri tempi, di stringerli e poi abbiamo bisogno di lavorare in fretta”.

Ridurre il digital divide è decisivo. "Non senza - aggiunge Borghi - un lavoro efficace su telefonia mobile e servizio televisivi. Troppi italiani che vivono nelle aree montane, Alpi e Appennino, non hanno accesso a questi servizi, faticano a fruirne”.

L.V.C.

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Articolo pubblicato il 02/05/2018