Tavagnasco (TO) - E Tavagnasco Rock festeggia il trentennale!

Al via la tradizionale rassegna musicale …… e non soltanto!

Dopo l'anteprima di sabato 13 u.s. (nostra n.d.r. del 12) in quel di Quincinetto(TO), parte ufficialmente il Tavagnasco Rock domani, mercoledì 24 aprile, nella palestra di Tavagnasco con Grover Mama Soul e Radio Quincy Discomobile. Ingresso gratuito.

Sabato 27 aprile, sempre in palestra a Tavagnasco, Animal Skull, Glam Band e ancora Radio Quincy Discomobile. Ingresso gratuito.

Martedì 30 aprile alle ore 21 al Palatenda Dirty Label Female Tribute, e I fischi. Si chiude con Cristina d'Avena con i Gem Boy. Ingresso 15 euro.

Come di consueto, il 1 maggio al Palatenda di Tavagnasco, dalle ore 14 giornata per l'UGI in collaborazione con Anysetiers Commanderie du Piedmont.

Suonano le bande giovanili di Tavagnasco, Quincinetto, Quassolo, Tavagnasco, la Mombaron Band, i Quindi (vincitori premio Telekomando), Andrea Marzolla e la sua band (vincitori premio Senza Etichetta), i Boj, la Piedmont Jug band, la Teoria delle Nuvole e il “Progetto Complesso”.

Alle ore 18,30 Vocal Excess (coro di 100 elementi per un concerto rock). Nel pomeriggio ci saranno la Partita per Tania, giochi per bimbi, truccabimbi, mercatino eccellenze artigianali e enogastronomiche, miasse e salignun.

Venerdì 3 maggio alle 21 al Palatenda suoneranno i Too Blush, i Los Angeles May 92, la Modern Fanfara Street Band, i Taxi Blues e gli All Beck's.

Sabato 4 maggio al Palatenda, per il gran finale del festival, si esibiranno i Dominio Lostile, i Nandha Blues e Regione Trucco. Chiuderà la serata Omar Pedrini in “Timoria: viaggio senza vento”. Ingresso 12 euro.

 

Prevendite: Aosta: Musica e Ricordi (0165 40086), Castellamonte: Pat Record (0124 513748)

 

I biglietti sono disponibili sul sito www.tavagnascorock.com e sui circuiti Ticketone e Mailticket.

      1. 345.6195860 – tavarock@teletu.it

 

Info per i giornalisti:

Ufficio Stampa DR comunicazione Media Press

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Il Tavarock...

C’era una volta, neanche tanti anni fa, un piccolo paese che Dio aveva posato tra la sponda del fiume e i piedi delle montagne. Era un paese davvero piccolo, che spesso faceva fatica a trovare un posto nelle cartine geografiche, ma la gente che ci abitava non se ne curava più di tanto. Tutti erano orgogliosi di vivere nel piccolo paese perché esso possedeva uno scrigno prezioso che conteneva l’amore per la musica. Gli anziani lo custodivano scrupolosamente, mostrandolo ai giovani affinché ne comprendessero l’importanza e potessero, un giorno, diventarne custodi a loro volta.

Ogni sera i bambini di quel paese si addormentavano cullati dalle voci dei genitori che cantavano loro vecchie canzoni o raccontavano le fiabe; quasi sempre i bimbi chiedevano che venisse narrata loro la favola del pifferaio magico. Si assopivano così sognando fiumi di bambini incantati dalle magiche note che arrivavano nel loro paese e giocavano insieme a loro intorno al prezioso scrigno.      


Poi gli anni sono passati, le fiabe hanno lasciato il posto alla televisione, al bar, alle ragazze, ma ai giovani del paese capitava spesso di sognare ancora il pifferaio magico e tanta, tanta gente che giocava e faceva festa intorno allo scrigno.

Ognuno si vergognava un po’ di quelle fantasie infantili fino a che una sera di primavera, uno di loro non confidò agli amici più cari quella debolezza onirica.
Ci vollero pochi secondi per far confessare agli altri che quel sogno – davvero – capitava a tutti di farlo sovente.

 

Fu così che, seduta stante, decisero che il sogno meritava di diventare realtà. Chiesero consiglio agli anziani custodi su quale fosse la via migliore da percorrere e poi… su le maniche e tutti a lavorare! Una volta all’anno il paese avrebbe mostrato a tutti lo scrigno magico affinché potesse contenere tanta musica e richiamare bambini, ragazzi e adulti che avrebbero raggiunto il piccolo paese anche senza che fosse sulle carte geografiche.

 

E di anno in anno, man mano che arrivavano nuovi amici, lo scrigno divenne sempre più grande, poi ne sbucò un altro, e un altro ancora, perché nessuno doveva restare fuori.

 

Se anche tu vuoi essere fra coloro che giocano attorno allo scrigno magico, assicurati che il tuo amore per la musica sia ben radicato in te, aspetta una sera di fine aprile, chiudi gli occhi e non dimenticare di pronunciare la formula magica: “TAVAGNASCO ROCK”.

 

(Federico Bona)

 

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Articolo pubblicato il 23/04/2019