Italian Tech Week. L'impatto sociale positivo è il vero business

Un nuovo modello cui tendere

La finanza e l'impresa possono essere davvero attente, fino in fondo, cioè oltre alle mera filantropia o alla un po' seriale responsabilità sociale d'impresa, all'impatto dell'azione?

Per provare a dare una risposta a questa domanda e tratteggiare un nuovo paradigma, ieri a Torino, Reale Mutua ha promosso, in collaborazione con Torino Social Impact, nell’ambito della Italian Tech Week, una giornata di lavoro sul tema “Impactability”. Il traguardo a cui tendere è quello di “un nuovo umanesimo industriale”.  Come ha sottolineato  Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua: “il processo sotteso all’innovazione sociale implica trasformazioni in grado di rispondere alle aspettative del mercato in modo più efficace e inclusivo”. Lo stesso ha posto in rilievo che “grazie alla natura mutualistica che guida il nostro modo di fare impresa vogliamo impegnarci affinché si possano raggiungere risultati concreti per la collettività e siamo consapevoli che fare sistema sia l’unico modo”. Non è un caso, quindi, che il partner fosse l'alleanza tra imprese e istituzioni pubbliche e private per sperimentare e attrarre strategie di sviluppo dell’imprenditorialità ad elevato impatto sociale ed intensità tecnologica nell’area metropolitana torinese, con ottanta i soggetti coinvolti.

È emerso con chiarezza che sono davvero molte e multiformi le ricerche di nuovi modelli imprenditoriali, che le imprese hanno voglia di acquisire, spesso in un confronto forte e sperimentale con il Terzo Settore. Per dirla con Marco Lavazza, vice presidente dell'omonimo Gruppo e di Unione Industriale: “ora più che mai la sfida è quella di lavorare in un mondo interconnesso, dove le nostre scelte possono contribuire a un impatto sociale positivo di portata globale, essere un attore in grado di generare valore condiviso non è un’opzione per continuare a fare del business: è il business”.

Sembrerebbe archiviato il buon Milton Friedman che faceva professione di realismo cinico, sentenziando che “gli affari hanno una e sola responsabilità sociale, quella di utilizzare le proprie risorse e svolgere attività destinate ad aumentare i profitti”.

 

D.C.

 

(Immagine in copertina tratta da Primaonline)

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Articolo pubblicato il 01/07/2019