Dialoghi sul senso della vita – 1.6 di n

Surrogati non essenziali: a cosa servono gli esseri umani?

Riprendiamo il filo del nostro discorso introducendo qualche altra informazione.

Da sempre si conoscono delle cose che periodicamente vengono dimenticate e successivamente riscoperte. Sembra che la vita giochi a nascondino. Inoltre molte cose non sono da capire, ma da sentire; per sentire occorre saper ascoltare!

 

Occorre prestare orecchio a suggestioni che sono in grado di far muovere dentro di noi quelle proprietà che possono farci comprendere il senso delle cose, indipendentemente dal grado di istruzione e cultura. Infatti la vita si può solo vivere, non si può apprendere (imparo che cosa è la vita e poi la vivo) né accumulare (prima metto insieme ottanta anni di vita e poi li vivo).

 

Se esiste una fonte di informazione e questa informazione serve perché possano accadere delle cose, a che cosa servono tutti coloro che si dicono esperti di questo e di quello, che cosa possono aggiungere all’informazione stessa, visto che non sarebbe una vera informazione se non fosse completa per lo scopo a cui serve?

 

Semplice!

 

A niente!

 

Nessuna struttura, nessun esperto, nessun intermediario, serve ad aggiungere qualcosa o a migliorare ciò che è già bastante e completo per lo scopo a cui serve. In poche parole, tra l’idea di vita e la sua realizzazione in teoria non ci sarebbe bisogno di niente, di nessuno che si ponga o ponga la domanda: come si fa a fare questo o quello?

 

Quindi niente ministri del culto o della politica, niente architetti e imprenditori, niente filosofi e giullari; per intenderci nessuna autorità che si arroghi il diritto di stabilire ciò che è giusto o sbagliato per un altro.

 

Come mai allora da sempre il mondo è stato popolato da autorità?

 

Perché possedere per se tali informazioni, privandone altri, significa avere potere e, poiché il boia e l’impiccato si giustificano reciprocamente, perché molti esseri umani, se non tutti, hanno preferito e preferiscono delegare loro alcune funzioni proprie in cambio di un ipotetico benessere (ma non si ha mai niente per niente e di solito gli interessi da pagare per queste operazioni si rivelano insostenibili).

                        

Quindi abbiamo la responsabilità individuale, e non più rinviabile, di cercare nuovamente la verità, l’origine delle cose, senza delegare più niente a nessuno!

 

Dobbiamo ritornare ad interrogarci sul senso delle cose e accettare di prendere in considerazione ogni cosa che si rivelerà a noi per assurda che possa sembrare.

 

Poiché solo quando esiste una risposta nasce la domanda.

 

 

Nessuna autorità può sostituirsi a ciò che dentro di noi è prodotto dalla vita. Ogni prodotto della vita reca in sé stesso la sua ragione di essere. La vita è bastante a sé stessa ed è in grado di informare tutto ciò che serve alla vita.

 

Le nostre malattie e il nostro stare in una certa situazione sono insieme necessarie lezioni del corso di sviluppo di una coscienza veramente autonoma e tentativi di impedire che la vita si sviluppi come deve essere e vada invece come noi crediamo debba essere, perché così siamo stati istruiti e abituati con la nostra complicità.

 

IDP…è un po’ difficile quello che ha appena detto…

 

IDP…se stiamo male è perché dobbiamo stare male!

 

Attenzione non si tratta di punizione per qualche colpa commessa, solo modalità di apprendimento dei contenuti delle leggi fondamentali o ignoranza e pigrizia nel fare quello che è necessario, delegandolo ad altri.

Si tratta di processi generativi o degenerativi naturali tipici dell’essere umano che ha perso il contatto diretto con una conoscenza, una informazione originale.

 

Ricordate la storia del gatto? (articolo 1.2 di n)

 

Stiamo cercando di tenere in salute il gatto sperando che di conseguenza riesca bene la meditazione. La riuscita della meditazione non dipende dal gatto! Semmai la loro relazione è simile a quella presente tra tutte le cose con tutte le altre cose oltre a sé stesse. Però non è possibile agire separatamente su una cosa senza produrre conseguenze indesiderate in altre che non conosciamo!

 

IDP…può ripetere la frase che ha detto prima? Posso provare a ripeterla io stessa? …. è una causa per far sì che la vita non si svolga come deve essere svolta? Può ripetere lei?

 

Sinteticamente: è la conseguenza della degenerazione di un processo il cui scopo è impedire alla vita di svolgersi come deve.

 

IDP…allora adesso io voglio sapere chi è che fa questo!

Lei dice che tutti abbiamo un compito; allora anche questa cosa; e da dove arriva? Stiamo veramente andando sul difficile …..

 

No, anzi grazie per aver posto la domanda in questi termini. Inoltre così si può comprendere perché non è stato possibile scrivere un canovaccio sull’argomento prima di questi incontri, come invece ho fatto per altri argomenti negli anni scorsi. Vista la vastità dell’argomento e la diversità di ognuno di noi come avrei potuto trovare un denominatore comune in anticipo?

 

Così le domande sono generate dalle risposte che sono già dentro di voi e il mio compito è semplicemente quello di dare loro voce.

 

Volendo avrei potuto condizionarle, come fanno quasi tutti coloro che tengono corsi, portando le persone a fare le domande già programmate, ma sarebbe stata un’altra cosa.

 

Vediamo quindi cosa si cela nella risposta che ha generato la domanda.

 

Siamo solo un corpo?

 

IDP… Mah! … una sera sì e una sera no! Secondo cosa si pensa … una sera quando vado a dormire ho un corpo … la sera dopo ho un corpo e un’anima …

 

Grazie per l’aiuto che mi sta porgendo con il suo intervento!

 

Facciamo un altro schema nel quale posizioniamo corpo, anima e …

 

 

… c’è qualcosa d’altro da considerare?

 

IDP… la mente, perché per me è diversa dall’anima!

 

IDP… e anche dal corpo!

 

IDP… io qualche volta metto in discussione persino la mia esistenza, qualche volta dubito persino di esistere …

 

Dove collochiamo la mente in questo schema? Non importa, per ora basta solo metter nero su bianco davanti ai nostri occhi, in un solo colpo, tutto quello che crediamo di essere o avere.

 

IDP… coscienza, energia…

 

IDP… però per me la mente racchiude sia coscienza che energia!

 

IDP…luce!

 

Intanto cosa state vedendo sulla lavagna? Non vi sembra di vedere il cielo con tutti gli astri?

 

IDP…sì, sembra un universo ….

 

IDP… un universo un po’ in disordine!

 

Infatti ecco cosa siamo: un universo, magari un po’ in disordine come mi avete fatto notare.

 

Però forse non è un vero disordine, è solo qualcosa di cui non conosciamo le relazioni e allora ci pare tale. Oppure è qualcosa che non è come vorremmo che fosse e allora ci sembra in disordine.

 

Ma come nello schema di prima abbiamo chiarito le relazioni tra sole, terra e essere umano, ora dovremo farlo con questi componenti dell’essere umano o almeno tra quelli che hanno una relazione prioritaria.

 

Se noi siamo un universo, allora andiamo a cercare il sole dentro di noi!

 

 

Segue nell’articolo 7 di n dal titolo:

Anche l’anima muore.

Foto, schemi e testo

Pietro Cartella

 

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Articolo pubblicato il 18/07/2019