La Promozione a Titolo Onorifico è a costo zero per lo Stato
La figura dell’Ufficiale di Complemento è oggi dimenticata, anche a causa della sospensione del servizio militare di leva nel 2005 che ha eliminato i corsi AUC dove si sono formati migliaia di giovani: volontari che scelsero di assolvere il proprio dovere verso la Patria con i gradi di Sottotenente, anche se questo costava maggiori oneri e una ferma più lunga di quella di leva.
Questa categoria di ufficiali fu istituita nel 1876 con la Legge Ricotti; all’interno dell’Esercito essi svolsero una funzione essenziale di coesione nazionale e militare perché animati da forti motivazioni e perché erano più vicini e solidali con i militari di truppa. Di estrazione borghese e colta gli ufficiali di Complemento, normalmente laureati o laureandi rappresentavano i giovani più preparati culturalmente e fisicamente tra quelli chiamati alle armi.
Il loro contributo si rivelò decisivo soprattutto nella prima e seconda guerra mondiale. Ne sono la prova il grandissimo numero di ricompense al Valor Militare molte delle quali alla Memoria.
Per anni sono state scritte e dette tante cose, molto spesso sbagliate sui rapporti tra gli Ufficiali in servizio permanente e quelli di complemento. Chi ha avuto il privilegio di comandare un reparto a qualsiasi livello può testimoniare che tutto questo non è vero, al contrario l’Ufficiale di Complemento ha rappresentato per circa centotrenta anni una preziosa risorsa per le Forze Armate Italiane.
Questa particolare figura così importante merita quindi rispetto e maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica e dalla politica, specialmente sulla annosa questione della promozione a titolo onorifico richiesta da molti anni dagli ufficiali di complemento in congedo. Da notare che la richiesta non comporta oneri finanziari per lo Stato.
Fonte Unuci
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Articolo pubblicato il 17/07/2019