Punto zero: all’origine di quello che succede!

Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te!

Ecco, ci risiamo!

Di nuovo un’altra opinione auto-referenziata, di cui non si sentiva proprio il bisogno, che si aggiunge alla pletora cacofonica di esperti di ogni genere ed importanza.

 

Ma tant’è!

 

E l’occasione fa l’uomo ladro; io non faccio eccezione!

Non mi fermo (pur non muovendomi quasi mai, ormai da tempi non sospetti, dal bunker dal quale scrivo), né sto zitto (scrivendo parlo senza farmi sentire), neanche di fronte alle calamità, come se non provassi compassione per quelle parti di me che sono gli altri, specialmente quelle parti di me che se ne vanno!

 

Allora butto lì una serie di spunti sui quali riflettere (ammesso che siano degni di tale valore e valgano il tempo che potremo o vorremo dedicarvi visto che ora ne disponiamo in abbondanza, per decreto governativo).

 

CALAMITÀ O CALAMITA.

 

Può sembrare speculazione cerebrale gratuita osservare cosa comporta un semplice spostamento di accenti. Tuttavia, visto che abbiamo tempo e non sappiamo cosa farcene, occupiamocene!

 

Calamità è tutto ciò che di “apparentemente negativo” accade senza che sia stato coscientemente chiamato a manifestarsi dal nostro stato d’essere, ovvero a nostra insaputa, cogliendoci impreparati.

 

Calamita è uno stato d’essere che, indipendentemente dal averne o no coscienza, attira a sé ciò che può e deve essere attirato, specie se entra in contatto con il campo d’azione in cui la sua forza di attrazione è percepita ed agisce.

 

Ciò che può spostare, alternativamente e di continuo, la nostra percezione da una condizione all’altra è la nostra coscienza (che esprimendosi attraverso fede, desiderio, volontà, attiva la nostra attenzione e operatività) e la responsabilità che ne deriva. Ma i fatti restano fatti, e non basta solo spostarne gli accenti per cambiarne l’essenza. Infatti i fatti restano tali e in essi si trovano sempre comprese entrambe le condizioni di calamita e calamità, in quanto sono attirati come una calamita per affinità magnetica, ma vengono percepiti come calamità solo perché ignoriamo ciò che li ha attirati.

INFORMAZIONI VERE O FALSE.

 

Non esiste alcuna informazione del tutto vera o del tutto falsa, con buona pace di chi pensa o crede diversamente. Infatti nessuna informazione contiene tutta la verità e anche la peggiore fake news contiene una piccola parte di verità: quella in cui crede colui che la formula (attualmente vale circa 1/7.700.000.000esimo della realtà istantanea relativa alla condizione dello stato di esistenza mondiale). E poiché “sia fatto secondo la tua fede” è una legge universale verificata scientificamente (collassamento della realtà autocreata in un campo morfogenetico o morfico), vedete un po’ voi cosa questo possa significare.

 

Infatti in un contesto nel quale tutti desideriamo la massima libertà di essere quello che “crediamo” di essere (portandoci appresso inevitabilmente anche ciò che non sappiamo di essere), non possiamo che vedere avverarsi, sempre più in tempo reale, ciò in cui crediamo per tutto il tempo in cui continueremo a crederci.

IL POTERE DELLA PAROLA.

 

Il potere della parola opera direttamente sulla materia modificandola di conseguenza, rendendo evidenti agli occhi di tutti (compresi noi che come al solito siamo gli ultimi a capirli) i nostri personali intenti nascosti.

 

Sentir ripetere e ripetere continuamente alcune informazioni (giuste o sbagliate che siano non importa) porta quindi ad una evidente conseguenza: aver contribuito alla loro “materializzazione” prestandovi soverchia attenzione ed energia (anche attraverso una donazione in stress, ansia, paura, denaro, dubbio e sospetto di tutto e di tutti).

 

Figuratevi insistere a vedere e rivedere filmati e rappresentazioni visive o sonore contenenti tutte le perversioni adrenaliniche a cui ci siamo abituati (sesso, violenza, sangue, eventi catastrofici e apocalittici) senza avere una reale capacità di discernimento tra ciò che è vero e ciò che è rappresentazione, visto che il nostro cervello non è capace di distinguere tra le varie possibilità.

 

Ripeto: non sto parlando di magia, ma di funzionamento naturale, sperimentalmente e scientificamente certificato, seppure degradato, dell’essere umano biologico, singolarmente e nel suo insieme.

 

Occorre equilibrio e se non lo si ha è necessario fare ogni sforzo per cercarlo!

 

E qualunque sia la via che la vita ci riserva, deve essere percorsa senza deviarne mai, nonostante i canti delle sirene o le previsioni dei menagrami.

IL POTERE DELLA VITA.

 

Non si cura di tutte le nostre credenze, religiose, sociali, filosofiche, scientifiche, culturali, artistiche e filantropiche, lasciandocene comunque l’uso libero (ma non gratuito) per uno scopo che facciamo fatica a comprendere (e forse non ci interessa neppure).

 

Per cui agisce secondo piani diversi da quelli che possiamo prendere in considerazione normalmente, per il raggiungimento dello scopo intrinseco della sua esistenza (di cui noi siamo uno degli strumenti di realizzazione, ammesso di esserne ancora o sufficientemente adatti).

 

Occorre comprensione e se non la si ha è necessario fare ogni sforzo per maturarla!

Punto zero: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te!

 

Le conseguenze del nostro agire ci ritornano sempre più velocemente con gli interessi e sono all’origine di quanto succede!

 

Ciò che pensiamo, desideriamo, vogliamo, autoindotto personalmente o in gruppo, accettato coscientemente o passivamente, si traduce in una situazione reale per un tempo sufficiente a permettere alla coscienza di chi è, o è ancora, in grado di farlo, di farne esperienza.

 

Fatta l’esperienza, se si è sufficientemente compresa, la vita ci presenta la lezione successiva.

 

Altrimenti si è costretti a ripetere la stessa esperienza fino a quando necessario. Ne sanno qualcosa ricercatori e scienziati, ma prima di loro, ogni componente del genere umano.

 

È una legge che è impossibile eludere: chi fa il furbo, anche se non visto, anche se fosse l’essere più potente di questo pianeta, trova prima o poi uno più furbo di lui.

 

E vale anche al contrario: chi segue la sua strada e non ne devia, non ha di che temere qualunque cosa (anche apparentemente negativa) gli accada.

 

Questo non è solo un augurio, ma una certezza!

 

(Tutti gli schemi contenuti nell’articolo si possono trovare in specifici articoli precedenti in relazione ad aspetti particolari insieme ad altre suggestioni che possono aiutarne la comprensione).

 

schemi e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 14/04/2020