Tutto questo marasma per un pelo di differenza!

Le incredibili origini del razzismo.

Che gli umani non siano molto perspicaci ne nutrivamo più di un sospetto.

Ma che questo si concretizzasse nei seguenti comportamenti va al di là della più fervida fantasia del più contorto dei contorsionisti mentali.

 

È risaputo come la luce, attraversando un prisma, si scinda nei sette colori dell’arcobaleno, cosicché chi osservi il prisma da un certo angolo arriva alla conclusione che la luce, emanata da una delle sue facce, sia di quel colore specifico, e gli altri colori siano meno importanti, per non dire inesistenti.

 

Così accade anche per la luce che attraversa un essere umano, dalla cui faccia essa traspare come avente un colore particolare.

 

L’effetto percepito può essere così distorto da condurre l’umano che osserva tale fenomeno ad affermazioni demenziali come quella che segue.

 

Proprio così!

 

I primi umani erano incolori; non c’è più dubbio!

 

La dimostrazione è così chiara che la portiamo scritta in faccia; infatti le razze colorate sono apparse dopo la scoperta della barba! (prima vi era solo una razza incolore).

 

Come ogni scoperta ognuno cercò di sfruttarla al meglio, provocando inaspettate conseguente.

 

Gli umani gialli, che non riuscivano a pronunciare la “erre”, chiedevano che anche a loro fosse data la “balba”, ma nessuno sapeva cosa fosse la balba per cui restarono senza.

Da allora sono gialli di “labbia” perché continuano a chiedere che gli venga data la “balba” e nessuno riesce ancora a capire cosa caspita vogliono.

 

Gli umani rossi, si sa, facevano finta di niente, come da copione “facevano gli indiani”, e, per non essere i primi a mostrare la barba, perché non si sa mai, fino a una certa età si strappavano i peli della barba a uno a uno.

Da allora, avendoci perfino preso gusto, continuano per tradizione tale rito, procurandosi, di conseguenza, il ben noto arrossamento della pelle.

 

Gli umani neri presero la cosa piuttosto male.

Vedendo i gialli e i rossi senza barba, e pensando di essere oggetto di discriminazione razziale, presero immediati provvedimenti.

Da allora sono neri di botte a forza di picchiarsi sulle guance nel tentativo di ricacciare dentro i peli che tendono a spuntare.

 

E gli umani bianchi?

Loro all’inizio la barba non ce la avevano, ma dopo aver osservato ciò che era accaduto agli altri, pensarono bene di essere solidali facendosela crescere con un trapianto (non si sa è ancora scoperto, nonostante i grandi sforzi di ricerca al riguardo, dove abbiano preso il pelo iniziale, anche se qualcuno ha fatto, con comprensibile titubanza considerando le possibili conseguenze, facili e suggestive ipotesi).

Subito dopo, però, se ne pentirono, e alcuni di loro, per porre definitivamente fine al problema non esitarono a tagliarsi la testa con la ghigliottina.

Però si stufarono presto!

Da allora sono bianchi perché si sono stancati di lottare contro i peli che, essendo cresciuti in ogni dove del loro corpo, li hanno preservati da ogni possibile abbronzatura.

 

E gli umani di altri colori?

E sì, perché di razze colorate ce ne sono altre, non così importanti per numero di componenti, ma comunque presenti sulla faccia della terra. Ci sono quelle blu che tutti conoscono (i puffi), quelle verdi (come HULK per intenderci), e un sacco di altre di altri colori e di colori misti prodotte estemporaneamente dalla particolarità selettiva dell’occhio che osserva, come nel caso del daltonismo.

 

Per tutte vale la stessa regola; provengono originariamente dalla medesima ed unica luce e pur manifestandone prioritariamente un colore predominante ne contengono secondariamente e necessariamente tutti gli altri come dimostrato scientificamente dalle quasi inesistenti e del tutto irrilevanti differenze dei dna relativi.

 

In barba alla barba!

 

E per finire in bellezza questa grande parentesi di alta divulgazione scientifica …

 

SUGGERIMENTO:

proporrei indagini più approfondite sull’argomento in modo da porre le basi per l’istituzione di una nuova cattedra universitaria a salvaguardia di possibili nuove implicazioni nella storia futura delle razze umane.

Non è peraltro escluso che tale problema sia alla base delle possibili cause di estinzione dei dinosauri barbuti (altra cattedra universitaria) e sia altresì stata l’occasione per il verificarsi del BIG BANG. (non ditelo al noto e premiato divulgatore scientifico della tivu, che altrimenti ci fa su un’altra serie televisiva).

 

Se volete saperne di più su argomenti irrilevanti e del tutto campati in aria, come questo, non esitate a proporli all’autore del presente articolo, che si è sempre dimostrato perfettamente in linea con la pericolosa inutilità del modo corrente di pensare ed agire alla base del naturale comportamento della massa che ha capito tutto e sa sempre tutto, particolarmente ciò che è giusto che facciano gli altri al posto suo, cominciando dal radersi o no la barba.

 

Che barba!

 

 

grafica e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 25/09/2020