Dialoghi sul senso della vita – 8.2 di n.

Brancoliamo nel buio alla ricerca di qualcosa senza avere la più pallida idea di cosa stiamo cercando.

 

 

 … prosegue dal precedente articolo 8.1 di n.

 

 

Siamo ormai così intrappolati nel turbinio degli eventi da non avere più la possibilità e la volontà di osservarli con il sufficiente distacco e tranquillità necessari a permetterne la gestione equilibrata, attraverso un’anima abilitata a farlo, alla luce delle informazioni contenute proprio in quel prericordo che percepiamo confusamente come “quella cosa che ci manca”.

 

Gli aspetti contingenti della nostra esistenza hanno preso il sopravvento sugli aspetti essenziali al punto di averci condotti alla certezza che esistano realmente solo i primi, mentre i secondi, nel migliore dei casi, li abbiamo definitivamente confinati nel campo delle buone intenzioni.

 

Ora sarei curioso di conoscere se qualcuno di voi sente in sé qualcosa di diverso dalle solite cose quotidiane, qualcosa di strano rispetto al consueto, qualcosa di cui non riesce a comprenderne la provenienza e la ragione!

 

IDPposso dire che fin da piccola avevo una sorta di bisogno che percepivo in modo particolare quando mi trovavo all’aria aperta e guardavo il cielo … c’era come … allora non avevo neanche le parole per esprimerlo … un anelito indistinto … che mi ha sempre accompagnata … una certezza che non era tutto lì … e che implicasse lo spazio … Naturalmente ciò ha fatto sì che nel tempo cominciassi ad occuparmi di cose … che cercassi di arrivare ad avere delle conoscenze … e sono ancora qui che cerco e mi arrabatto. Comunque penso che quello che lei chiama ricordo … sì, è vero, noi ce l’abbiamo! Solo non riusciamo a metterlo nero su bianco! È una consapevolezza interiore per me assoluta!

 

Qualcun altro vuole aggiungere qualcosa?

 

IDPpenso che sia comunque difficile individuare il punto da cui partire … ecco … perché magari siamo abituati nella quotidianità … e vedere dentro il nostro animo è difficile … tutti abbiamo dei ricordi … anch’io ho sentore di ricordi del genere … di guardare l’infinito e farmi delle domande che però rimangono sempre senza risposta … adesso magari le guardo sotto un altro aspetto con qualche informazione in più … in altri tempi era un po’ diverso … quindi è difficile da individuare un punto per andare avanti nella discussione …

 

IDPio concordo assolutamente con la signora … per tutta la mia vita, per tutti i miei 59 anni ho sempre sentito, e sento tuttora, una sorta di … lo chiamo così anche se … una sorta di anelito … che non so identificare e che né la religione né la scienza né la cultura … niente riesce a colmare del tutto! … come se in certi momenti mi rendessi conto di non appartenere del tutto a questo mondo … c’è qualcosa del quale … sono sempre alla ricerca … esattamente come ha spiegato molto bene la signora …

 

IDPio da quando avevo tre anni … ricordo bene il fatto di guardarmi intorno … di non capire il senso di ciò che avevo intorno … e ciò mi creava un grande disagio … come se fossi in un posto sbagliato … poi, per fortuna, ho imparato a leggere e ho cominciato a consolarmi leggendo, però …

 

…quando aveva tre anni?

 

IDPsì, tre anni!

 

L’età è un dato molto importante in relazione a questo tipo di ricordi.

 

IDPsì tre anni, perché a quattro anni ho imparato a leggere … quindi è un dato attendibile …

 

IDPsoffermandomi su vari aspetti della mia vita c’è sempre questa sensazione che non ha tempo … ce l’ho anche adesso … cosa me ne faccio di questa vita? … tutte le volte che mi succede qualcosa … mi ritrovo a pensare che non può essere solo questo … è una sensazione che ho da sempre … allora … per calmare questa parte umana … razionalizzo, perché mi aiuta a ritrovare la calma … ma so che c’è qualcosa … dentro di me … che non è tutto qua … però … prima o poi arriverà questa risposta … ma neanche … perché sono sicura che è dentro anche se non la vedo ancora … questa sensazione di dire che me ne faccio di questa vita … no? … anche se hai vissuto avvenimenti … perché per me la vita comprende tutto … ma non mi basta!

 

IDPio potrei dire che … sì, un po’ si riallaccia a quanto è già stato detto … la sensazione di spettatrice durante tanti periodi della vita … sì, ma io cosa c’entro con questi fatti? … e poi nei momenti in cui mi sembra di entrare in comunicazione con l’esterno … intendo dire con le piante, con una energia esterna … allora in quei momenti mi sento parte di qualcosa … ma non è uno stato continuo però … è una ricerca della vita in cui ci sono dei passaggi … quando mi sento parte di questa energia delle piante, della terra, dell’acqua, è come se fossi in unione, come se appartenessi … sento un senso di pace e di appartenenza … a questa energia più generale … altrimenti la vita fatta delle cose quotidiane è come se non avesse così senso … ecco! … a meno che non ci siano le relazioni … le relazioni sono cose che riempiono … il resto, ciò che è più materiale, perde senso … e in questo periodo credo di … mi chiedo perché sono nata, cosa ci faccio qui? … e sento che adesso, attraverso un percorso, sono prossima ad un chiarimento circa che cosa devo ancora fare qui …

 

IDPvorrei ancora aggiungere una cosa … che mi sono ricordata grazie allo stimolo della signora che ha parlato dopo di me … che qui non è la nostra vera casa … quella con la C maiuscola è altrove … è un leit motif della mia vita … la casa vera è oltre …

 

IDPè quello che crediamo un po’ tutti!

 

IDPio invece sento di essere una cellula di un altro corpo! … tutta me stessa è qualcosa di un qualcos’altro …

 

IDPio forse … non so se sto andando fuori tema … m’è venuto in mente che, da che mi ricordo, prima da ragazzina poi anche più avanti, mi sono spesso trovata a dover comunicare o a dover raccontare momenti, anche drammatici … soprattutto momenti drammatici della mia vita … e sentirmi più volte dire: racconti queste cose come se fossero successe ad altri! … come se io fossi stata spettatrice e non il soggetto … e questo mi ha sempre lasciato un po’ così … insomma … non so cosa pensare … non so se è in tema …

 

… è in tema! Non ho risposto a ciascun intervento essendo già evidente il denominatore comune a tutti … quello che ognuno, chi più chi meno, ha la percezione che esista altro o che manchi qualcosa. Non importa in che modo ciò venga espresso, però tutti sentiamo che c’è altro o manchi qualcosa!

 

Ed è interessante notare che tale situazione non trovi risposta preconfezionata da alcuna autorità, anche se queste ci provano e magari per un certo tempo riescono ad imporcele come tali! E allo stesso fine, e fino a poco tempo fa, a dare man forte a tali autorità accorrevano a frotte gli strizzacervelli!

 

IDPma ancora adesso!

 

IDPoppure semplicemente ti considerano un po’ fuori di testa! …

 

…che è comunque anche un modo per giustificare le proprie azioni inconsulte! Ho sentito le voci … ho visto un’apparizione … e quindi mi sono comportato di conseguenza! Ci sono comportamenti che sono degenerati rispetto alla loro funzione originale, ma che ci ostiniamo a giustificare comunque. A forza di ripetere una bugia poi diventa verità per noi, ma rimane comunque una bugia! Siamo degenerati e poiché tale è la situazione generale sembra che questa sia una sana normalità; invece continua ad essere degenerazione. Perfino i pochi che se ne sono resi conto, anziché porvi rimedio seriamente, invertendo la rotta, hanno ritenuto più corretta ed efficace la scelta di creare nuove istituzioni, tavole rotonde, gruppi di studio e di ricerca, in cui nuovi specialisti possano mettere tutti i loro mezzi ed energie per stabilire protocolli e procedure operative standardizzati attraverso cui “cercheranno di normalizzare definitivamente” tale degenerazione!

 

… continua nel prossimo articolo.

 

foto e testo

pietro cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 09/10/2020