Dialoghi sul senso della vita – 8.6 di n.

Anche se può apparire disumano e immorale, non prestate aiuto a chi non ve lo chiede (anche se evidentemente impossibilitato a farlo) solo per senso di giustizia o per principio.

 

 

 … prosegue dal precedente articolo 8.5 di n.

 

 

 

Assumiamo che tra la nascita e la morte di una persona possano trascorrere circa cento anni. In termini di tempo, e secondo il nostro metro di misura, dopo questo periodo sappiamo ormai che non finisce tutto! Continua qualcosa sulla quale possiamo nuovamente scatenare le nostre opinioni! Si dice; quella persona è morta! Ora tralasciando un gran numero di cose e stando a quello che ho letto o che mi hanno detto, perché io non ci sono stato, e se ci sono stato non me ne ricordo, dal momento in cui si muore a quando inizia una nuova esistenza ci passano più o meno settecento anni! Questo lasso di tempo permette che sulla terra tutto sia cambiato e la nuova esperienza di vita possa trovare condizioni totalmente nuove da cui poter trarre ciò che ancora mancava per completare il percorso previsto per quell’essere umano. Un lasso di tempo sufficiente affinché le esperienze, non comprese in precedenza, possano essere ripetute diversamente e finalmente comprese!

 

Benissimo! Ecco che qualcuno dice: se non son riuscito a fare qualcosa questa volta, la farò alla prossima occasione! … Però, non funziona così! … Ci piacerebbe, ma non funziona così!

 

IDPsta parlando di reincarnazione?

 

Sì; anche! Ma non nel modo che siamo soliti sentirci raccontare! Perché questo corpo, l’unico che possiamo considerare, una volta morto è finito per sempre!

 

IDPquesto è sottinteso!

 

Quello che noi siamo ora non torna più! La vita è immortale mentre le espressioni della vita possono essere mortali, temporali, variabili! Quindi, a nostro modo di vedere, possono essere più o meno lunghe nel tempo e anche ripetersi nel tempo.

 

Ho appena accennato al fatto che noi non siamo solo questo corpo; abbiamo intorno a noi un campo energetico di vario tipo. Questo campo energetico sferico è misurabile fino a circa otto metri di raggio. Ad oggi sono note e registrate le dimensioni delle emanazioni di alcune sue parti; quelle emesse dal cervello e quelle emesse dal cuore che sono cinque volte maggiori. Queste misurazioni, eseguite dai nostri scienziati, corrispondono e avvalorano, qualora ce ne fosse stato bisogno, ciò che è noto da qualche millennio ad alcuni esseri umani e, più diffusamente ancora da qualche centinaia di anni, ad alcuni gruppi di esseri umani: tutti gli esseri umani assorbono ed emanano costantemente vibrazioni, energia e informazioni! (come tutto ciò che vive)

 

Allora vediamo come è composto questo qualcosa avente queste caratteristiche e a cosa serve tutto ciò!

 

Incominciamo ad immaginare una sfera di circa sedici metri al centro della quale troviamo il nostro corpo materiale!

 

 

Ora proviamo a farne una descrizione sintetica!

 

Quello che siamo abituati a vedere come “noi stessi” è il nostro intero corpo materiale o sé inferiore o personalità; legato ad esso vi è il nostro sé superiore, la banca dati generale del sistema con i suoi aspetti positivi e negativi, o se preferite buoni e cattivi, inseriti nel nostro intero campo energetico o universo vitale.

 

Il sé inferiore è parzialmente cosciente e parzialmente dotato di volontà; il sé superiore è totalmente incosciente e privo di volontà propria, l’universo vitale è costituito sia da fattori manifesti che latenti!

Inoltre il nostro sé inferiore è costituito da diversi corpi aventi aspetti positivi e negativi, nel senso di caratteristiche opposte, all’interno di ogni particolare funzione.

 

Per non tediarvi troppo ora riporto lo schema già utilizzato in altre occasioni e vi rimando per la spiegazione dettagliata delle caratteristiche e funzioni dei vari corpi a quanto già descritto in altri articoli

(Che cosa determina il maschile e il femminile nell’uomo e nella donna? Caratteristiche polari maschili e femminili opposte alla base delle diverse espressioni sessuali degli aspetti mentali, emotivi, energetici e fisici degli esseri umani).

Nomineremo ora tali sistemi che nell’essere umano maschile e nell’essere umano femminile sono inversamente polarizzati:

 

F - corpo fisico o chimico:

Il corpo fisico è quello che normalmente intendiamo quando parliamo di “corpo” ed è usato per fare esperienze per mezzo dei sensi.

E - corpo eterico o vitale:

Il corpo eterico o vitale è l’altra parte del corpo fisico e ha la funzione di procurare l’energia vitale necessaria alla vita e al movimento del corpo fisico

A - corpo astrale o del desiderio:

Il corpo astrale o del desiderio è quello che anima i due precedenti, cioè dà a loro una ragione per muoversi ed operare.

M - corpo mentale o del pensiero:

Il corpo mentale o del pensiero dovrà dirigere il sistema “uomo”, ma attualmente è ancora in fase di formazione.

 

Quando vengono sollecitati questi sistemi, sé inferiore, sé superiore, campo energetico o universo vitale interagiscono tra di loro determinando i comportamenti umani.

 

In che modo funzionano?

 

1 – nasce un desiderio, un’idea (informazione)

2 – di conseguenza si struttura un pensiero (ordine)

3 – il pensiero rinforza il desiderio e poi essi continuano a rinforzarsi reciprocamente in un circuito chiuso fino a raggiungere la massa critica

4 – sufficiente a richiamare quanto necessario per realizzare il desiderio (energia)

5 – l’informazione elaborata, l’ordine impartito e l’energia richiamata vengono inviati al corpo fisico che provvede alla realizzazione materiale visibile e tangibile dell’idea iniziale.

 

Questo processo funziona anche all’inverso. Per esempio, se continuo a vedere un prodotto su un cartellone pubblicitario prima o poi nascerà dentro di me qualche pensiero al riguardo e poi comincerò a desiderarlo; da questo punto in avanti si ripeterà il ciclo dal punto 1 al punto 5 fino a quando avrò potuto entrare in possesso di tale prodotto. Solo così il processo messo in atto potrà concludersi.

 

Se non conosciamo questo meccanismo esso ci costringerà ad agire anche a nostra insaputa; se lo conosciamo possiamo intervenire a favore o interrompendolo!

 

Noi, esseri umani biologici, facciamo parte di questo complesso sistema che è il vero essere umano completo, anche se non ancora, o non più, correttamente funzionante! Perché possa funzionare nuovamente in modo corretto occorre che vengano ripristinate alcune sue funzioni che si sono deteriorate. In questo processo di ripristino l’essere umano biologico gioca un ruolo fondamentale! Quando l’essere umano biologico viene temporaneamente adottato (il tempo di una vita) all’interno di questo universo, può permetterne un funzionamento provvisorio e, dopo che le funzioni risultino sufficientemente corrette e stabilizzate, permetterne il ritorno all’origine portandovi il frutto della sua esperienza, e così partecipare e contribuire allo sviluppo del Piano Originale.

 

Però, più o meno come avviene in un trapianto di organi all’interno di un corpo fisico, se l’organo trapiantato (che noi siamo), non si adegua e risponde alle funzioni richieste, dopo un po’ di tempo sarà rigettato dall’organismo che lo ha temporaneamente adottato! (e questo equivale alla morte)

 

Il processo verrà quindi ritentato adottando un altro organo, strutturato appositamente, in una prossima esistenza! Tale nuovo processo partirà dalle informazioni operative contenute nella banca dati di tale universo vitale, aggiornata alle esperienze compiute con l’organo precedente (e collegata a quelle di tutti i precedenti e futuri), cercando di farne tesoro e, agendo in modo più coerente con il suo piano di vita essenziale, non ripetere più gli stessi errori!

  

Ecco perché possiamo percepire l’esistenza di qualcosa di precedente al quale non sappiamo dare una caratteristica convenzionale!

 

Non possiamo dare risposte convenzionali a ciò che percepiamo! Ma essendo collegati a questa banca dati percepiamo l’esistenza di qualcosa di più grande! Qualcosa di più forte! Rischiando anche di prendere degli abbagli!

 

Infatti, nella maggior parte dei casi, quando pensiamo al divino, a qualcosa di trascendente, allo spirito, in realtà non stiamo pensando ad esso ma a quanto di più simile ad esso sia concepibile ed esista per noi! Nella banca dati a nostra disposizione esistono talmente tante esperienze, di miliardi di vite piccole e grandi, che la nostra esperienza specifica sembra veramente poca cosa; non è difficile trovarvi all’interno qualcosa che per noi possa essere preso per divino, trascendente, unico, originale, spirituale, anche se non lo è davvero!

 

Quella che universalmente è nota come teoria della reincarnazione prevede invece una qualche continuità biologica dell’essere biologico precedente.

Per esempio i lama tibetani vanno a cercare il nuovo nato in cui si è incarnato il lama precedente, cosa che è possibile fare, ma non c’entra niente con lo spirituale: è una semplice forzatura di processi biologici, ottenuta mediante tecniche di preparazione e ottenimento del risultato desiderato, che è quello di trasferire, accompagnare e riprendere, direttamente e volontariamente, l’esperienza dalla esistenza precedente in una corrente! (con tutti i suoi pro e contro che non sto qui ad evidenziare).

 

L’idea di una qualche modalità di reincarnazione è esistita anche nel cattolicesimo fino a quando durante un concilio è stata presa la decisione di trasformare tale possibilità nel dogma della resurrezione della carne!

 

La reincarnazione a cui accenno in queste righe non ha niente a che vedere con quanto appena esposto! Infatti si tratta della reincarnazione del complesso universo vitale dell’essere umano completo di tutto e non solo dell’ultima personalità che egli ha adottato! Quindi ciò che viene adottato da tale universo vitale è una nuova personalità che non ha continuazione biologica con la precedente, se non per quanto strettamente necessario e assolutamente non individuabile separatamente ed oggettivamente.

 

L’universo vitale, che avrà in dotazione la banca dati aggiornata con le esperienze della personalità precedente, potrà utilizzare la nuova personalità adottata per fare nuove esperienze, nuovi tentativi di ritornare all’Origine, sulla base di questo ultimo aggiornamento.

 

Questo non è il vero compito dell’essere umano; è solo uno stato di transizione necessario, il modo in cui funziona adesso a causa di un problema insorto durante lo svolgimento del suo vero compito! Ecco perché stiamo cercando il vero senso di tutto ciò che accade! Abbiamo il sentore che le cose non siano a posto e cerchiamo il modo di ripristinarne la funzione corretta! (che comunque è un compito dell’intero sistema e non solo della personalità o di quelle parti della personalità di cui siamo più o meno coscienti)

 

Ritornando alle possibilità di prendere abbagli nel cercare il senso di tutto ciò, consideriamo ora il tentativo di conoscere coscientemente cosa è successo in precedenza in quell’essere umano quale punto di partenza per cercare di raddrizzare volontariamente la situazione.

 

Per esempio risalendo nel passato con tecniche appropriate, o interpretando l’universo esterno a noi per riuscire a conoscere per analogia il nostro universo interno. Ciò potrebbe funzionare solo nel caso in cui non esistessero infinite interferenze di sistemi, informazioni e funzioni di cui neppure sospettiamo l’esistenza. Altri universi, altre vite, condizioni particolari in dimensioni particolari, interagiscono con ogni cosa e rappresentano fattori in grado di falsare le nostre percezioni interferendo senza farlo di proposito; tuttavia accade così a causa della nostra ignoranza del tutto che permette alla nostra arbitraria volontà di spingerci ad agire in modo da trasformare incoscientemente quel pericolo potenziale in realtà operativa. (teoria dei campi morfici) Se questo principio è valido, significa che ci inganniamo in buona fede, e ancor peggio accade se deleghiamo un altro, un intermediario, a farlo! In tal caso due ignoranze non faranno una conoscenza, ma un’ignoranza maggiore! Le conseguenze saranno disastrose perché ci fideremo ciecamente di tali errori perdendoci ancora di più nelle sabbie mobili dell’ignoranza, credendo di sapere cosa stiamo facendo!

 

Già solamente cercando chiarezza nei rapporti tra sé inferiore e sé superiore si rischiano abbagli clamorosi; figuriamoci quando nel gioco entrano cose che non sospettiamo neppure che esistano!

 

Non nego che si possano far funzionare anche cose non corrette o complete! Solo che il prezzo da pagare non è proporzionato: se voglio a tutti i costi credere a qualcosa potrò farlo fino a che ne avrò la forza; poi però quando non ne avrò più per sopportare la situazione che avrò volontariamente creato, come quando cede una diga, tutto quello che c’era dietro di essa mi travolgerà! Questo è il disastro che succede quando si crede ciecamente a qualcosa senza averlo compreso!

 

Questo è ciò che accade, per esempio, nel discorso sull’empatia, che aveva evidenziato la signora la scorsa volta, quale base pratica su cui operare una possibile guarigione di una condizione di malattia, talmente forte da far passare il controllo della situazione dal paziente al medico; però in tal caso il paziente sta bene solo fino a quando dura questa situazione di empatia, poi tutto torna come prima, se non peggio, a causa del ritorno delle responsabilità conseguenti sul paziente e della sua disillusione quando si rende conto che nulla è cambiato e che egli non riesce affrontare da solo tali responsabilità! Finita l’empatia la diga cede!

 

Nessuno ha colpa di questo stato di cose, perché ognuno sta percorrendo la sua strada e non potrebbe fare altrimenti coerentemente con il proprio stato di coscienza; ciononostante devo dire ciò che sento, assumendomene la responsabilità, pur sapendo che, non essendo e non potendo essere tutta la verità, forse farei meglio a starmene zitto!

 

Naturalmente abbiamo bisogno degli altri, ma non direttamente! Nessuno può dirci cosa dobbiamo fare per andare qua o là o per guarire da quella malattia o situazione. Possiamo comprenderlo solo da noi stessi, apprendendolo come fa un bambino, sperimentando e guardando intorno. Analogamente anche noi non potremo aiutare nessuno che non chieda aiuto. Non potremo aiutarlo pensando da noi stessi quale aiuto gli serva, perché non conosciamo neppure noi stessi e i nostri reali bisogni; figuriamoci come possiamo conoscere un altro e aver chiaro di quale aiuto necessiti veramente!

 

Quindi l’unica cosa che possiamo fare è essere disponibili a dare l’aiuto che ci verrà chiesto, come e quando ci verrà chiesto e non come crediamo o vorremo noi! Tornano utili queste parole, che conosciamo ma che sono applicabili e comprensibili solo se siamo disposti realmente ad amare ogni cosa come noi stessi: “non la mia, ma la tua volontà sia fatta” e “non la mia, ma la tua fede ti ha guarito!” Occorre realmente aprirsi alla vita senza riserve se vogliamo vivere anziché far finta di vivere!

 

Se non siamo disponibili a dare l’aiuto come ci viene richiesto, ma solo a fornirlo come vorremmo noi, allora impediremo a quella entità di continuare lungo la sua strada (qualunque essa sia, non sta a noi giudicarla) e noi creeremo semplicemente un’interferenza indesiderabile (un incidente di percorso ancora più grave) che non sarà senza conseguenze!

 

Facciamo l’esempio di due automobili che percorrono la propria strada: nessuna delle due può essere contemporaneamente nello stesso posto allo stesso tempo; ci sarebbe un incidente! Ma se una di esse è guasta e ferma sul ciglio della strada, e il suo guidatore ci sta facendo segno di fermarci perché ha bisogno di aiuto, se ci fermiamo dobbiamo essere disponibili ad ascoltare ciò che egli ha da dirci e a dargli l’aiuto che chiede perché è lui che sa di aver bisogno e di quale bisogno si tratta! Anche se ciò non ci sembrerà la cosa giusta, dovremo essere disponibili a dedicargli il tempo e le energie che quell’aiuto richiede!

 

Solo dopo aver fornito l’aiuto richiesto potremo comprendere il senso di quella esperienza; quando essa si sarà conclusa! Ciò può avvenire correttamente agendo senza preconcetti, altrimenti sarà solo un modo per metterci su una pezza personalizzata! E di solito così il rimedio si rivela peggiore del male!

 

 

… continua nel prossimo articolo.

 

foto e testo

pietro cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 18/10/2020