Dialoghi sul senso della vita – 8.7 di n.

Nessuno ha colpa se è obbligato ad agire come agisce: può forse un leone comportarsi diversamente da un leone? Ugualmente un assassino!

 

 

 … prosegue dal precedente articolo 8.6 di n.

 

 

Occorre aprirsi alla vita realmente, senza riserve, se vogliamo vivere anziché far finta o credere di vivere!

 

Se non siamo disponibili a dare l’aiuto come ci viene richiesto,

ma solo a fornirlo come vorremmo noi,

allora impediremo a quella entità di continuare lungo la sua strada

(qualunque essa sia, non sta a noi giudicarla)

e noi creeremo semplicemente un’interferenza indesiderabile

(un incidente di percorso ancora più grave)

che certamente non sarà senza conseguenze!

 

Però non si può dare colpa a nessuno se è “obbligato” ad agire così: un leone non può che comportarsi da leone, un cerbiatto da cerbiatto, un essere umano biologico da essere umano biologico!

 

E neanche a colui che, tentando di uscire da una routine di cui si è reso conto, compie degli errori; non potrebbe sapere prima cosa è giusto! Perfino un assassino!

 

Tutto ciò che pensiamo di fare, per gestire, per capire, per conseguire un risultato stabile, non potrà mai funzionare come vorremmo;

o funzionerà come deve funzionare, indipendentemente da noi,

o malfunzionerà a causa della nostra interferenza.

Al massimo noi potremo partecipare al suo funzionamento come ci sarà chiesto di partecipare! Oppure potremo semplicemente restare spettatori! 

Tutto meno che intervenire come pensiamo sia giusto!

 

Potremo constatare che, quando i tempi sono maturi, accadono delle cose, in apparenza catastrofiche, che, se non ostacolate dal nostro intervento arbitrario, in seguito si rivelano buone e giuste! Cose che accadono per rimetterci in gioco contro le nostre stesse previsioni!

 

Avete presente quella che alcuni chiamano la “divina provvidenza”?

 

Faccio un altro esempio per il quale vi chiedo scusa in anticipo!  Abbiamo tutti notizia del rischio di chiusura di un certo numero di ospedali! (questo incontro è avvenuto nell’autunno 2013). Ovviamente riteniamo che questo sia negativo perché mettiamo in relazione tale fatto con la paura di non essere assistiti nel momento del bisogno! Per altri versi, però, tale sistema di assistenza in alcuni casi era degenerato a mero strumento di business, e quindi se non c’erano clienti sufficienti a sostenere il business occorreva procurarseli, anche a costo di inventarsi nuove malattie in pazienti sani! Quante mastectomie e interventi alla prostata sono stati eseguiti senza bisogno! Questi sono fatti noti di malasanità, per evitare i quali sono stati cambiati i protocolli sanitari, ma solo dopo un certo tempo, dopo aver permesso di procurare danni irreversibili ad una moltitudine di persone! Fortunatamente non è tutto così smaccatamente evidente, né perversamente voluto: tuttavia non si può che guadagnare il proprio pane sulla pelle degli altri, lo facciamo tutti, direttamente o indirettamente! (è una legge naturale: morte tua, vita mia!). Non c’è buona azione che non comporti conseguenze contrarie e viceversa! Se creare posti di lavoro comporta un rischio per la salute, allora è meglio perdere posti di lavoro o vite umane? (questa domanda non suona forse attuale anche oggi in tempi di pandemia?) Di esempi possiamo trovarne a bizzeffe!

 

Naturalmente sono consapevole che ciò che sto dicendo potrebbe ritorcersi contro di me immediatamente. Se in questo istante mi prendesse un qualsiasi malore grave rischierei di morire nonostante la presenza di una dottoressa fra di voi; potrebbe non giungere in tempo a darmi il soccorso necessario! Bene, me ne assumo la responsabilità di fronte a voi quali testimoni, scagionando a priori la dottoressa nel caso ciò avvenisse!

 

Queste apparenti elucubrazioni mentali ci suggeriscono di lasciare che il mio destino si compia e liberare la signora da responsabilità che non può avere! Scusate se è poco! La nostra normale abitudine comportamentale avrebbe scatenato recriminazioni circa le possibilità di salvarmi e accuse di inefficienza o peggio alla dottoressa!

 

C’è ancora qualcosa da evidenziare: in questo momento chiunque di noi sta mettendo la propria esperienza al servizio di tutti, senza sforzo e senza secondi fini, semplicemente essendo presente! Così chi ne ha bisogno saprà trarre da solo ciò che serve fra tutto quello che è messo a disposizione. Esattamente come un bambino che volendo giocare lo fa anche con un semplice pezzo di carta preso tra tutti gli oggetti che gli stanno intorno! Questo è un altro modo per entrare nel senso della vita: essere al servizio degli altri intelligentemente! Permettendo questo scambio continuo non personale! Non indirizzato dalla nostra volontà personale priva di conoscenza reale! Guidato dalla reale necessità e da una intelligenza che trascende la nostra.

 

Certo è un discorso che non si può esaurire in un così ristretto lasso di tempo, però il breve accenno che ne abbiamo fatto è sufficiente a farci comprendere quali ampi spazi di indagine personale siano presenti dentro di noi al riguardo. Per ora limitiamoci a questo e cerchiamo di fare buon uso della possibilità di vita che ci è stata offerta.

 

IDP… anche l’utilizzo della nostra vita è soggetto alla nostra volontà?

 

Dovrei dire di no! Perché in realtà la volontà ci è stata data per una buona ragione e invece, come abbiamo visto in precedenza, la utilizziamo per raggiungere i nostri scopi personali anziché per realizzare il piano originale che ci è proprio.

 

Come avviene per il nuovo nato, servirebbe molto di più a sostenere gli sforzi necessari a percorrere il suo cammino anziché essere impiegata per lottare contro tutti i presunti ostacoli che tali non sarebbero se egli non pensasse erroneamente che lo siano, trasformandoli così davvero in ostacoli reali.

 

IDP… io faccio fatica … trovo abbastanza complicato … a volte mi sembra di vivere la vita da spettatrice … come se stessi al di fuori … e prima si è parlato di reincarnazione … io sogno molto … però a volte mi sembra di aver già sentito quelle parole, di aver già visto quel luogo, vissuto quella situazione …

 

IDP… anche a me succede!

 

Ognuno di noi è in contatto con tutto! Non solo abbiamo l’informazione che ci riguarda direttamente, ma attraverso il sé superiore siamo collegati a tutti le analoghe entità del resto dell’umanità! Quindi è facile ipotizzare la possibilità di leggere inconsciamente ricordi di altre persone, che stanno in luoghi e situazioni diverse, come se fossero propri! Ma questa è una tra le tante possibili ipotesi! L’unica certezza è che queste cose sono accadute, accadono e accadranno, realmente, indipendentemente dalla spiegazione che possiamo o vogliamo dare, e possono riaffiorare, in qualunque modo sollecitate, nella memoria di chiunque! Ci sono bambini che a tre anni cominciano a suonare il pianoforte … anche senza che prima si trovi la ragione perché ciò possa accadere! (poi solitamente le spiegazioni che vengono addotte variano in funzione delle informazioni, cultura, credenza e opportunità dominanti nel contesto in cui il fatto avviene).

 

IDP… nessuno lo sa spiegare veramente … li chiamano geni … qualcosa c’è di diverso in questi bambini ...

 

Tutti i bambini sono dei geni già alla nascita, infatti sanno perfettamente come gestire i genitori, anche senza essere ancora in grado di parlare! Queste informazioni sono talmente presenti in loro, e così precise, che quando mi è capitato di fare delle domande dirette ad alcuni bambini appena in grado di rispondere a parole, le loro risposte hanno fatto trasalire gli ascoltatori!

A noi (adulti?!?) tutto questo sembra complicato solo perché ce ne siamo dimenticati! E così accade alla nostra mente come ai nostri occhi che vedono solo ciò che siamo abituati a vedere. Il resto che c’è, ed è sempre presente, non lo vediamo!

 

Uso di nuovo un esempio: quando percorriamo una strada in automobile quante delle cose che scorrono accanto a noi ci ricordiamo di aver visto?

Eppure sono sempre ferme al loro posto a nostra disposizione!

A volte passiamo per mesi da uno stesso punto e all’improvviso ci rendiamo conto che nel frattempo è stata costruita una casa, senza che ne fossimo accorti per tutto il tempo della sua costruzione!

 

IDP… è vero! Io sono passata per venticinque anni dallo stesso posto prima di accorgermi che lì c’era sempre stata una chiesa!

 

Quindi non sto dicendo cose strane! Se così avviene per le cose che sono sempre ferme e a nostra disposizione, figuriamoci cosa recepiamo di tutti gli avvenimenti temporanei! E se non siamo consapevoli di tutto ciò come possiamo pensare di conoscere a sufficienza qualcosa da poterla giudicare senza sbagliare? Infatti noi siamo in questo stato a causa dei nostri continui giudizi sbagliati, in base ai quali facciamo scelte sbagliate! Per poter giudicare, cioè per “jus dicere”, “dire il giusto” occorre conoscere tutto, e l’unico a conoscere tutto è il Tutto; mi pare ovvio!

 

IDP… ancora una domanda! Può entrare in questo discorso il fatto che ognuno di noi come corpo finisce ed è una personalità irripetibile? … questa macchina non ci sarà più e basta!

 

Irripetibile! Basta!

 

IDP… come mai alcune persone sono molto simili anche nei comportamenti ai loro antenati?

 

Può accadere che la forma sia molto simile: se vi porto a veder la fotografia dove mio padre, io e mio nipote siamo vicini, sembra di vedere la stessa persona in età differenti! Tuttavia è più importante l’uso che si fa della forma che la forma stessa! Infatti tre persone possono possedere un’auto dello stesso modello, però una la tiene ferma in garage, l’altra la usa per muoversi e la terza per trasportare letame! Oppure auto di diverso modello possono disporre dello stesso tipo di gomme!

 

IDP… anche i gesti di una persona possono ricordare quelli di chi non c’è più!

 

Torno a dire che è poco importante! Anche ruote diverse girano nello stesso modo, barche diverse galleggiano nello stesso modo, animali diversi dormono nello stesso modo; così esseri umani diversi, istruiti nello stesso modo e abituati ad agire come sono stati istruiti, finiranno per comportarsi allo stesso modo. Se fate mente locale, anche cani e padroni finiscono per assomigliarsi; zoppicano nello stesso modo, rispondono a determinate sollecitazioni in modo prevedibile! Però c’è anche altro: ci possono essere trasferimenti comportamentali da piani energetici diversi da quello prettamente fisico materiale! E ci sono anche i sosia! Ce ne sono sette per ogni tipo! Però a queste cose poco importanti facciamo attenzione, mentre quello che è degno della nostra attenzione ci sfugge!

 

IDP… la macchina che siamo noi, come ha detto la signora, è unica e irripetibile, ma si porta dietro un inconscio collettivo che è l’esperienza di tutti …

 

Assolutamente sì! È collegata all’inconscio collettivo tramite il sé superiore, o inconscio, del particolare sistema, micro universo vitale, in cui vive tale personalità, in modo naturale senza bisogno di stabilire tale legame con esercizi o artifici!

 

IDP… ma questo sistema, come l’ha chiamato adesso, che cosa comprende? Cioè, questo sistema è relativo ad ogni singolo essere umano?

 

Certo, è il sistema umano! È l’essere umano completo! Secondo quanto affermano alcune religioni “l’essere umano a immagine e somiglianza di Dio!” Non solamente l’essere che noi conosciamo come biologico naturale e che erroneamente quelle stesse religioni ritengono essere tutto! Ricordate ancora una volta lo schema seguente!

 

 

IDP… e fuori ci sono altri sistemi!

 

… che sono tutte cellule del medesimo corpo! 

 

E, come le nostre cellule, oltre ad avere le informazioni specifiche per le proprie funzioni, hanno anche informazioni generali relative al corpo in cui operano. Per questo diciamo che quelle cellule fanno parte di quel corpo. Le cellule rappresentate da ogni essere umano fanno parte di un unico corpo, quello Originale.

 

IDP… e tutti gli altri sistemi fanno sempre parte di un unico insieme!

 

Certo! Tutte le nostre cellule formano solo il nostro corpo! (in realtà non c’è niente di separato ed oggettivo in senso assoluto, ma senza questi assunti limitativi non si possono esprimere concetti a parole).

 

IDP… e allora l’essere umano-macchina come abbiamo detto compie il suo percorso con tutte le interferenze che abbiamo visto e con tutto quello che si porta dietro e poi ad un certo punto lo termina e si distrugge … quello che sono io non ci sarà mai più …

 

certo!

 

IDP… che cos’è allora che si salva? 

 

La sintesi della sua esperienza!

 

… continua nel prossimo articolo.

 

foto e testo

pietro cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 20/10/2020