Virtuosi o depravati?

Un’alternante schizofrenia comportamentale che ci accompagna ogni giorno come una naturale normalità.

 

 

Parte quarta del decimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 15 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte terza

 

I nostri comportamenti sono dettati da ben determinati processi automatici.

 

Normalmente non riflettiamo abbastanza sul fatto che le cose non accadono separatamente in quei settori del corpo dove vediamo accadere qualcosa, ma tutto parte dalla cabina di regia dei nostri pensieri generati e gestiti da desideri a volte inconfessabili. Cosa riusciremo a fare se non avessimo timore delle punizioni che ce ne potrebbero derivare!

 

Nonostante tutto questo oggi siamo qui, insieme, perché in ciascuno di noi qualcosa di diverso è già certamente avvenuto, almeno una volta. E tanto basta per non essere più quelli che eravamo prima.

 

Per questo ci facciamo domande; quali?

 

IDP … queste!

 

IDP … vorrei sapere se siamo ancora dentro quel cerchio, quel “tutto chiuso”… oppure ….

 

Basta una domanda, una sola domanda non precostituita da una qualsiasi autorità esterna, per darci la certezza che il nostro sistema non è più un “tutto chiuso”, che è cominciata una nuova avventura!

Qualcosa è potuto penetrare nel sistema biologico e ne ha scombinato le certezze; … magari non ce ne siamo ancora accorti coscientemente, però i segnali sono chiari ed inequivocabili, … per esempio non saremo qui a parlare di queste cose scomode ma a godercela da qualche altra parte!

 

IDP … è stato perturbato l’ecosistema! …

 

Esatto! Il tutto chiuso non è più sufficiente!

 

IDP … e quindi da oggi, dopo queste lezioni, dovremmo poter prestare attenzione … ma se torniamo ai ricordi del tempo trascorso … alla nostra adolescenza, per esempio … di shock ce ne possono essere stati diversi …

 

… non siamo qui per caso …

 

IDP … e quindi questo riferimento dell’anima è intervenuto molto prima anche se noi coscientemente non ce ne siamo resi conto …

 

Perfetto, esatto! Lei ha toccato il punto essenziale! Il punto di volta!

Il perno intorno al quale ruota la possibilità di cambiare direzione di vita: la coscienza! Anche se si trattava ancora di una coscienza vaga (abbiamo detto che anche questo tavolo ne ha una) tuttavia ha sentito il segnale e recepito l’informazione contenutavi; però non sapendo ancora che farsene di tale informazione l’ha trasferita nel subconscio in attesa di poterla (forse) utilizzare a tempo debito. Ognuno di noi possiede un proprio grado di coscienza diverso da un altro; una coscienza è immediatamente stimolata ad agire da ciò che l’ha toccata mentre un’altra ci impiegherà una vita intera prima di poter agire; ad ognuna competono i propri tempi e modi di agire: inutile cercare di forzare tale funzionalità. Facendolo si creano caricature; personaggi alternativamente ibridi: “santi fuori - depravati dentro” o “depravati fuori casa - santi a casa propria”, o come diceva qualcuno un po’ di tempo fa “sepolcri imbiancati”, bianchi fuori ma dentro pieni di ossa putride.

 

Ed ora riprendiamo un altro punto importante: anima e coscienza non sono la stessa cosa! Comprendete quindi perché gli specialisti, separando nomi, contenuti e funzioni, e riferendosi o all’uno o all’altro hanno creato sistemi “tutti chiusi” a giustificazione di tali separazioni operate volontariamente.

 

Il Corpo, l’Anima e lo Spirito Originale possono continuare a vivere ed esprimersi solo in unione e non separati; ecco perché chi parla di Spiritualità al di fuori di questa condizione unica ne distorce il significato ed abusa delle possibilità in essa contenute. La Spiritualità che deriva da questa unione è uno stato di vita e non un atteggiamento comportamentale più o meno forzato o naturale; non si può cercare di comportarsi in modo spirituale: o si è o non si è spirituali, indipendentemente da come la cosa possa apparire agli occhi di chi non ne conosce assolutamente l’essenza, esperto o profano che sia!

 

IDP … mi spieghi un po’! … essere umano, animale sono esseri viventi … il tavolo o il libro sono cose inanimate … quindi l’essere vivente ha la coscienza … secondo me … secondo come intendiamo coscienza … ma la cosa è una cosa e non ha coscienza … l’essere vivente ha una fine … la cosa può durare … io trovo questa netta differenza … dove sta invece il nesso per cui lei dice “questo tavolo, questo libro ha la coscienza come una persona …

 

Non ha “la coscienza come una persona”, ma una forma di coscienza propria. Non sono coscienze simili. C’è coscienza e coscienza; anche tra le coscienze degli esseri umani ci sono differenze, mentre nell’Anima non esistono differenze. Anche nello stesso essere umano esistono stati di coscienza differenti tra i vari stati di veglia, di dormiveglia, di sonno, durante un’anestesia, durante uno stato di coma o comunque durante alterazioni della capacità percettiva della coscienza. Lo stato di coscienza del corpo che dorme profondamente è paragonabile a quello del tavolo in questione (teoria del panpsichismo secondo la quale tutta la materia è dotata di coscienza anche se a livelli differenti, e altre teorie che paragonano la coscienza degli oggetti inanimati ad uno stato simile al sonno, mentre gli animali sono consapevoli, ma più come in uno stato di sogno; infine gli esseri umani, sono consapevoli del fatto di essere consapevoli).

 

Approssimativamente potremo ipotizzare che tutto ciò che è stato in qualche modo generato, più o meno naturalmente o artificialmente, ed esiste, possieda un certo grado di coscienza.

 

IDP … generato da un essere vivente! …

 

Infatti! Però non esiste niente che non sia stato generato da un essere vivente a partire dall’Essere Vivente per eccellenza! Tutto ciò che è compreso nel quadro generale del progetto originale è generato dall’idea che esisteva prima ancora.

 

IDP … ci può dare una definizione di coscienza!

IDP … e anche di origine!

IDP … ma … chi ha grande fede … accetta che Dio che abbia costruito il tutto … ma chi non ha fede interpreta in altro modo ... una trasformazione a partire da un qualcosa …

IDP … il big bang …

IDP … ma, mi associo a chi chiede cosa sia la coscienza … perché secondo me abbiamo una visione diversa della coscienza … molto diversa …

 

Certamente! Se così non fosse, non ci sarebbero divisioni tra gli esseri umani. Coscienze diverse hanno percezioni diverse, elaborano le informazioni in modo diverso e producono fatti diversi! Se tutti avessero lo stesso stato di coscienza sufficiente si riconoscerebbero quali parti integrate costituenti un unico organismo vivente e non potrebbero più pensare di poter vivere separatamente.

 

La coscienza è senza dubbio il riferimento fondamentale da prendere in considerazione se si vuole iniziare a esplorare il senso della vita. C’è coscienza e Coscienza come c’è anima e Anima. Esiste un’anima che ha le stesse funzioni di una centralina elettronica in grado di coordinare il funzionamento di un complesso apparecchio quale è il sistema biologico dell’essere umano e un’Anima che serve da struttura di collegamento operativo tra l’Origine di tutto e il sistema biologico dell’essere umano.

 

 

 

Facendo riferimento alla figura 2 dello schema possiamo dire con una certa approssimazione che la coscienza biologica è costituita da un arsenale di complesse interazioni istantanee con: il sistema sanguigno, quello ormonale, quello nervoso, quello spinale, quello della stessa coscienza individuale, di quella collettiva, dei vari livelli di memorie, delle banche dati esperienziali personali e collettive consce, subconsce ed inconsce. Ciò avviene perché ogni singola cellula che costituisce parti ed organi possiede una propria coscienza; lo stesso possiamo dire anche degli atomi della materia di cui sono costituite le cellule e dell’intero universo di materia ed energia in cui il sistema biologico dell’essere umano si trova e interagisce. La coscienza è lo strumento attraverso cui l’anima può operare. È evidente, come affermato in precedenza, che sono i diversi stati di coscienza a determinare le differenze di espressione dell’anima, del principio vitale che è lo stesso in tutte le cose.

 

La differenza che possiamo osservare tra le specie animali e l’animale umano possiamo approssimarla in questo modo:

 

I

 

la coscienza animale opera nell’animale dall’esterno attraverso l’istinto, la coscienza umana biologica opera nell’uomo biologico dall’interno. Ne consegue che mentre i componenti di una specie animale facendo riferimento ad una stessa coscienza di gruppo esterna si comportano tutti nello stesso prevedibile modo, per l’essere umano biologico dotato, oltre ad una coscienza di gruppo, di una singola coscienza propria, anche se parzialmente attiva, a parità di sollecitazione ci possono essere diverse sfumature di comportamento in relazione allo stato di tale coscienza.

 

Prendete queste indicazioni con le dovute cautele perché ci sarebbero ancora molte cose da prendere in considerazione per avere un quadro completo; per ora accontentiamoci di queste indicazioni incomplete.

 

Nell’ Essere Umano Originale il sistema della coscienza è quasi del tutto integrato nel singolo individuo rendendolo parzialmente autonomo. Tale autonomia cosciente, intelligente e responsabile gli permette di partecipare direttamente alla manifestazione e sviluppo del Piano Originale. Pur essendo autonomo e libero di agire come meglio crede, conoscendo il Piano Originale, agisce responsabilmente, coscientemente e coerentemente secondo le esigenze di tale piano, scegliendo di farlo in totale libertà e senza limitazioni. Essere Umano emanato a immagine e somiglianza dell’Origine.

 

Per concludere potremo definire grossolanamente la coscienza come quella entità dalla quale proviene la ragione per cui noi sentiamo di essere separati da un sistema o integrati in esso, separati dall’Origine o integrati in Essa.

 

 … prosegue nel prossimo articolo.

 

foto, schemi e testo

pietro cartella

 

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Articolo pubblicato il 16/12/2020