Una conoscenza di prima mano incontestabilmente vera e libera da interpretazioni di terzi.

Allo stesso modo in cui se immergiamo la mano nell’acqua bollente non c’è bisogno che qualcuno ci dica che scotta: lo comprendiamo immediatamente!

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Parte quinta del decimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 15 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte quarta

 

Potremo definire grossolanamente la coscienza come quella entità dalla quale proviene la ragione per cui noi sentiamo di essere separati da un sistema o integrati in esso, separati dall’Origine o integrati in Essa.

 

Naturalmente le cose sono un po’ più complesse ma tocca ad ognuno di noi esplorare ulteriormente l’argomento “attraverso e mediante la propria coscienza”.

 

Quando ci poniamo una domanda, … chi è che pone la domanda?

 

IDP … lui stesso!

IDP … la conoscenza!

IDP … la sua coscienza! …

 

Sì, … fondamentalmente!

È la coscienza che, attraverso la conoscenza che le deriva dalle esperienze, inizia ad essere consapevole di sé. È il modo in cui la coscienza rende evidente il fatto di non ignorare più la propria esistenza, di essere pronta ad andare oltre il suo stato latente, di aver bisogno di comprendere perché esiste, dando precisi segnali di uscita da uno stato di sonno. È proprio questo stato della coscienza che richiama, come una calamìta, il contatto con quella parte del Sistema Originale che ha bisogno di lei per manifestarsi. È come se mandasse continuamente un segnale radio che dice: “Eccomi sono pronta a mettermi a Tua disposizione perché si possa insieme raggiungere il Nostro Vero Scopo Comune”! Questo segnale radio viene captato e riceve risposta sotto forma di contatti sporadici che sollecitano sempre più la coscienza a svegliarsi fino ad essere sempre più cosciente di sé. Dalla riunione dei due sistemi, che ingloberà la coscienza di sé, nascerà una Nuova Coscienza in grado di essere cosciente del Tutto.

 

Ma prima che questo avvenga, di acqua ne deve passare sotto i ponti, perché non si tratta di una maturazione lineare: molte volte le suggestioni che giungono alla coscienza non vengono immediatamente riconosciute e quindi sono scartate finendo nel subconscio e poi, se troppo a lungo dimenticate, archiviate nell’inconscio. Tuttavia, poiché nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma, l’incessante bombardamento di sollecitazioni a cui il sistema è ormai sottoposto porterà prima o poi di nuovo alla luce ciò che sembrava sepolto definitivamente, e la coscienza non potrà che prenderne atto cominciando a porsi domande sorprendenti in grado di sconvolgere preconcetti, abitudini e credenze per accedere ad una “conoscenza di prima mano” incontestabilmente vera e libera da interpretazioni di terzi. Quando immergiamo la mano nell’acqua bollente non c’è bisogno che qualcuno ci dica che scotta: lo comprendiamo immediatamente!

 

Conoscere o riconoscere vuol dire portare o riportare davanti alla coscienza un fatto, una situazione, una informazione, perché è diventato necessario farlo!

 

Ed ecco che la coscienza si può rendere conto della assoluta necessità di cambiare la logica con la quale abbiamo gestito la nostra esistenza; di conseguenza manda in crisi e destruttura tutto il nostro sistema perché in esso si possano creare le condizioni per un cambiamento essenziale.

 

Noi non siamo, e non possiamo essere, gli esclusivi o principali responsabili di ciò che accade finché restiamo un sistema tutto chiuso completamente automatico, perché non possiamo interagire nelle e con le funzioni base; cercare di farlo, anche con le migliori intenzioni, provoca solo i disastri che possiamo osservare quotidianamente. Finché permane tale situazione potremo solo continuare a fare esperienze e ripeterle fino a quando il sistema sarà maturo per aprirsi. Quando il frutto è maturo può essere rilasciato il seme da cui nascerà un nuovo albero.

 

Riceviamo la vita gratuitamente, mentre ancora non siamo in grado di gestire autonomamente il nostro sistema biologico, insieme al tempo, ai modi e agli strumenti, per giungere allo scopo di farlo diventare maturo per la sua integrazione cosciente nel Sistema Originale.

 

La conoscenza è il punto di partenza di questo possibile processo di cambiamento, consapevolmente cosciente, di stato di coscienza. Attraverso la conoscenza, la coscienza diventa matura per assumersi la responsabilità di perseguire il cambiamento necessario per quanto è di nostra competenza; infatti possiamo solo fare la nostra parte senza intervenire dove non ci viene richiesto (mentre di solito facciamo esattamente il contrario!). La parte biologica non ha competenza nel dirigere l’intero Sistema Essere Umano Originale; esegue i Suoi ordini. Però può ancora tentare di opporsi a questo processo, come uno stato che vuole a tutti i costi restare isolato dal resto del mondo, ma è evidente che prima o poi, se vuole continuare ad esistere, dovrà integrarsi.

 

Il governo di un paese può decidere di difendere con l’esercito i propri confini per difendere le sue caratteristiche e risorse oppure può accettare di condividerle con coloro che provengono da altri paesi; questa mescolanza è il punto di partenza per il cambiamento di quel paese. Costerà fatica e ci disturberà parecchio perché tutto ciò scuote la nostra tranquillità però … l’esempio del paese in cui viviamo è evidente: facciamo sempre meno figli e diventiamo sempre più vecchi; se non arrivano giovani stranieri che fanno figli il destino del nostro pese è segnato!

 

IDP … e allora questo cambiamento come deve avvenire? …

 

Bella domanda, alla quale mi piacerebbe saper rispondere … ma non lo so!

 

IDP … per me cosa è cosa, essere vivente è essere vivente … rimango di questa idea! ... non riesco a capire questa cosa … cioè … noi abbiamo una mente … se la sappiamo usare … una cosa non ha una mente …

 

… sicura?

 

IDP … il pensiero fa l’uomo, no?

 

Sicuri di questo? (il famoso “cogito ergo sum” – “penso quindi esisto”)

 

IDP … lo dico come posso perché non so farlo diversamente …

 

Pensate bene a come ci comportiamo quando siamo in vacanza rispetto a quando ritorniamo a casa nostra; quale è la differenza se noi siamo sempre le stesse persone?

 

IDP … siamo senza pensieri!

IDP ... siamo più sereni!

 

Sì! … Ma quale è la differenza?

 

IDP … nessuna sembrerebbe! … siamo sempre noi!

 

Già! Però ci comportiamo in modo differente! … In vacanza siamo tolleranti, mentre a casa nostra se ci cade in testa una goccia d’acqua dal piano di sopra scateniamo il putiferio!

 

IDP … sono stimoli diversi!

 

Ma … da dove provengono?

 

IDP … dal contesto dove siamo!

 

Perfetto! Proprio così! Quindi cosa ci porta a un diverso comportamento? L’ambiente! Ma come fa una cosa incosciente ad influenzarci? Perché, anche se lo ignoriamo, o siamo convinti del contrario, quella cosa ha coscienza, una coscienza diversa dalla nostra ma che può interagire con la nostra al punto di condizionarla!

 

Questo tavolo fa di me il docente che vi sta di fronte; se lo togliessi tra qualche istante … non mi riconoscereste più! (risatine!), … perché siete abituati a vedere solo il mezzo busto che sta oltre il piano del tavolo (anzi, più precisamente, sembrerebbe quasi che l’entità che vi parla sia identificata abitualmente come costituita per metà da un busto che si muove e parla e per metà da un tavolo che sta fermo e zitto).

 

IDP … posso fare una domanda? … però prima dell’Origine di tutto cosa c’era? …

 

… l’Origine!

 

IDP … ma … prima dell’Origine?

 

… l’Origine!

 

IDP … ma ci deve essere un principio! … c’è o magari non c’è!

 

C’è! Solo che per la nostra mente Origine implica qualcosa che nasce da qualcosa d’altro, … il concetto Origine in sé è incomprensibile per la nostra mente! … (significa “che è di per sé stesso senza derivare o essere stato creato da altro”).

 

IDP … se mi dice che la nostra mente non è in grado di arrivarci … beh, allora … sì, sono d’accordo! …

 

Attenzione! Noi ci arriviamo, … la nostra mente no! Ma noi non siamo la mente! Attenzione! … Non confondiamo le cose! Sarebbe come dire che non sento la temperatura perché la punta del mio dito mignolo non la sente mentre tutto il resto del corpo sì! Abbiamo una mente come abbiamo un dito mignolo, ma non siamo esclusivamente una mente o un dito mignolo.

 

Quindi il nostro intero essere “sente” l’Origine anche se la mente non sa come spiegare ciò che non conosce. Per cui se noi ci fidiamo solo di ciò che conosce e può spiegare la mente siamo fritti! Pensate alle conseguenze che questo ha provocato!

 

IDP … ci parli ancora dell’Origine … (risate!)

 

IDP … senta! … noi siamo tutti allo stesso punto! … ma lei per conoscere tutte queste cose e spiegarle a noi … a che punto è?

 

Allo stesso vostro, altrimenti non potremmo comunicare e comprenderci! (risate!).

 

IDP … sì abbiamo una mentalità temporale … sono d’accordo! Però continuo a pormi il quesito dell’inizio prima dell’inizio …

 

Non è lei a porsi la domanda ma la sua mente, … e la sua mente non saprà mai rispondersi! Bene, che la sua mente si mantenga l’insoddisfazione; non può fare altro! Un pesce delle profondità oceaniche non può comprendere ciò che prova un’aquila mentre vola alta nel cielo!

 

Se provo a dare una risposta che la mente non contempla già in sé stessa non servirà neppure ripeterla mille volte. Quando la risposta è “Origine” non riesce a comprenderne il significato perché è come parlare in una lingua che le è totalmente sconosciuta. È come se, per risolvere un problema matematico, le dicessi di applicare una formula che non conosce!

 

Cosa c’è da comprendere? Origine significa “che è di per sé stesso senza derivare o essere stato creato da altro”!

 

E adesso?

 

 

 … prosegue nel prossimo articolo.

 

foto, schemi e testo

pietro cartella

 

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Articolo pubblicato il 20/12/2020