Cosa e dove è la realtà?

Possibile che ciò che viviamo sia tutto un inganno?

 

 

 

Parte ottava del decimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 15 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte settima

 

 

Un frutto maturo, quando è ora, o si prende e si mangia, oppure si lascia lì, cade e marcisce, e poi seguirà il solito corso delle cose naturali. Ad ogni frutto … la sua strada!

 

Tutti i sistemi energetici contengono informazioni per realizzare qualcosa. Qualora non possano o non vogliano permettere che ciò avvenga, dopo un certo tempo, si disgregano e l’energia in essi contenuta ritorna a disposizione di altri progetti. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

 

IDP ... sempre in questo … famoso mondo, ci sta il libero arbitrio! Tanto il punto finale è quello e tu devi decidere come arrivarci.

 

Il punto finale è quello, … per convenzione, per capirci …

 

IDP ... però ti comporti secondo il tuo libero arbitrio …

 

… che è possibile solo quando ne esista la condizione per esercitarlo, ovvero solo quando il sistema intero si è, almeno per una certa parte, nuovamente riunito. Fino a quando si è nello stato del “tutto chiuso” biologico non è possibile esercitarlo; manca lo strumento necessario per farlo.

 

Ricordiamo che il sistema biologico è dotato di cinque sensi; gli altri due sensi, quello della vita e quello dell’intelligenza, sono in dotazione al resto del sistema essere umano originale. Quando le due parti si riuniscono, la vita intelligente si esprime attraverso il sistema biologico. Senza i sensi della vita e dell’intelligenza il sistema biologico si comporta come un ubriaco; va da una parte all’altra urtando, quello che gli si para davanti, senza sapere dove andare. Gli manca la coerenza con un piano preciso da seguire.

 

IDP ... che confusione! …

IDP ... prima abbiamo chiesto a che punto è lei … ma credo che ognuno abbia la curiosità di capire a che punto egli stesso stia … in questo percorso … è una domanda che non ci dovremmo porre … probabilmente … ma forse è naturale …

 

… infatti! È una domanda del tutto legittima al momento in cui uno se la pone, però presuppone alcune considerazioni in relazione a quello che percepiamo; per esempio sono io che sto davanti a voi o siete voi che state davanti a me in questo momento? Possono essere divise queste due situazioni?

 

Se non ci foste voi davanti a me non ci sarebbe occasione perché queste parole possano uscire dalla mia bocca, quali espressioni della coscienza … ma non della mia coscienza … della “nostra” coscienza …

 

IDP ... però … io mi chiedo … questi shock, queste cose che possono essere capitate nella mia parte di vita trascorsa … le ho sfruttate? … non le ho sfruttate? … mi sono persa delle occasioni?

 

… domande, … scusi la brutalità, …inutili! (affermazione perentoria al solo scopo di provocazione, poiché non esistono domande inutili)

 

IDP ... lo capisco! … però mi vengono …

 

… domande inutili perché anche quando fa da mangiare non c’è una volta che sia uguale ad un’altra, … perché ogni singola esperienza si integra in quella successiva; potrebbe forse dire che nessuna delle volte che ha fatto da mangiare le è servita? No!

 

IDP ... il passato è passato …

IDP ... la mente mente! …

 

… capisco che la nostra mente ci uccide! Le domande che provengono da essa sono per la maggior parte dettate da una curiosità come se fossimo in una trasmissione televisiva tipo Quark o Focus, ed esigono risposte lapidarie in grado di metterci tranquilli per un po’ di tempo. Però le cose non funzionano così! … La nostra mente è uno strumento che oggi viene impiegato come se fosse il nostro fine; è il nostro dio che per essere soddisfatto ha bisogno di sacrifici umani (noi stessi) come era consuetudine nel passato (… e che noi continuiamo a fare)

 

Se il nostro fine fosse fare lo zabaglione al mattino … sarebbe facile concludere tutto! Però la nostra esperienza ci dice che le cose vanno un po’ diversamente!

 

IDP ... qualcuno un po’ di tempo fa mi ha detto che non siamo noi a comandare la mente ma è la mente che comanda noi … cioè quando arriviamo al punto in cui è la mente a comandare noi è perché siamo ad un punto (… sulla via) …

 

…non quando è la mente che ci comanda, ma l’intelligenza ci dirige attraverso la mente. Se non è l’intelligenza a guidarla, la mente viene usata dai nostri desideri (anche i più nascosti) con tutte le conseguenze del caso …

 

IDP ... io ho pensato a queste parole … ma non ne ho capito il significato …

 

… perché non sono state messe in relazione con l’informazione circa il corretto funzionamento del sistema …

 

IDP ... perché la mente ha questi scomparti che ogni tanto bisogna ripulire se no rischia il cortocircuito … però … che sia la mente che comanda noi … non so …

 

Sebbene lo abbia ripetuto più volte, è chiaro che è un concetto difficile da ritenere, perché ancora non possiamo o vogliamo realmente prenderlo in considerazione; quindi insisto: la mente è “solo” uno strumento al servizio di qualcos’altro; da sola non fa proprio niente!

Come tutti gli strumenti può essere utilizzata bene o male; se è al servizio dell’intelligenza, della vita e della coscienza non ci sono problemi che non si possano risolvere, se al posto dell’intelligenza subentrano desideri e passioni, il disastro è garantito. La mente non è intelligente né stupida; semplicemente elabora ciò che le viene comandato di elaborare e poi ci consegna il risultato dell’elaborazione.

 

Le nostre aspettative, le nostre emozioni sono indirizzate alla ricerca di felicità fittizia e giacciono nel nostro profondo a nostra insaputa. Da questo centro direzionale partono gli ordini verso la nostra mente in modo che si ingegni per soddisfare le richieste.

 

 

Noi crediamo di agire coscientemente per nostra volontà attraverso la mente, mentre tutto viene comandato, attraverso la mente, dalla parte inconscia.  Ecco perché si dice “la mente mente”!

 

Non vediamo real-mente!

 

E non finisce qui, … perché anche non tutto ciò che è contenuto nella parte sommersa di questo iceberg è reale … quindi doppio inganno in agguato!

 

La mente inoltre è sottoposta a stimoli ed informazioni che provengono anche dall’esterno del sistema, stimoli ed informazioni che sfuggono completamente ai nostri sensi; … quindi triplo inganno assicurato!

 

Indagando ulteriormente la lista si allungherebbe ancora.

 

Ma perché si verifica questa situazione?

 

Perché ciò che percepiamo con i sensi non è la realtà; viene interpretato dalla nostra mente attraverso il cervello che elabora solo schemi che già conosce. Ciò può essere molto diverso da individuo a individuo e in situazioni e ambienti diversi. Il cervello non riconosce la differenza tra quello che vede intorno e dentro di sé e quello che ricorda, perché in entrambi i casi si attivano automaticamente gli stessi processi fisico-chimici delle reti di neuroni.

 

Quindi come si fa a riconoscere ciò che è reale?

 

Quantità enormi di informazioni, circa 400 miliardi al secondo, entrano nel nostro corpo attraverso i sensi per essere elaborate e, in gran parte, immagazzinate nell’inconscio o addirittura eliminate dal sistema. Solo una piccolissima parte delle informazioni che passano dentro il cervello, circa 2000 al secondo, si relaziona all’ambiente, al nostro corpo e al tempo, ed emergono alla parte cosciente determinando i contorni di quella che noi crediamo sia la realtà. Invece della gran parte di esse, quelle che determinano davvero l’intera realtà, non siamo coscienti e neppure sappiamo che esistano dentro di noi.

 

 

IDP ... la nostra mente è uno strumento della nostra capacità di sopravvivere che ci ha resi vincenti nei confronti degli altri animali!

 

A dire il vero, … essendo ancora limitata, ci rende inferiori, tanto è vero che per sopravvivere abbiamo dovuto riunirci in gran numero in foreste specifiche per noi, le nostre città, in cui possiamo difenderci con mezzi artificiali. Infatti basterebbe andare in una foresta abitata da qualsiasi tipo di animali e vedere quanto potremo sopravvivere senza difese artificiali con il solo utilizzo delle nostre capacità mentali; altro che Indiana Jones!

 

L’interferenza di ciò che passa nella mente sui sistemi automatici di autodifesa istintiva (tipici degli animali), il più delle volte ne ostacola l’operatività: per esempio la paura ci paralizza anziché lasciarci liberi di fuggire dal pericolo imminente!

 

Un animale ammaestrato al quale abbiamo insegnato a guidare un’automobile segue sempre la strada che deve percorrere mentre noi qualche volta, soprattutto in casi di emergenza o imprevedibili, anziché fare una curva, tiriamo dritto andando fuori strada!

 

Questa è una delle ragioni per la quale il primo essere vivente alla guida di una navicella spaziale è stata una scimmia e non un uomo! (ed è anche la ragione che ci porta a voler sostituire l’uomo con una intelligenza artificiale alla guida di un’automobile)

 

Tutti ricorderanno la cagnetta russa Laika che volò nello spazio nel 1957, ma pochi sanno o ricordano che ben più di 30 scimmie furono addestrate negli Usa per prendere parte a missioni spaziali prima del lancio di un essere umano. In sintesi laddove occorre fare un certo affidamento sull’esecuzione corretta di un programma gli animali si rivelano più adatti di noi.

 

Ciò che passa attraverso la mente proveniente dall’inconscio porta con sé anche un pericoloso messaggio di base: “qualunque cosa fai è giusta, non puoi sbagliare”! Per questo si dice “l’inconscio non frena” riferendosi alle dinamiche degli incidenti stradali come tamponamenti o uscite di strada. Infatti quando siamo distratti, e quindi programmati per la guida automatica, oppure troppo sicuri di noi stessi, quindi programmati per “tanto non posso sbagliare”, basta un piccolo imprevisto e i tempi di reazione, anche quelle automatiche, si allungano notevolmente e quando interviene la parte cosciente è troppo tardi.

 

Poi, subito dopo l’incidente, il più delle volte, o siamo in stato di shock, ritornando a lasciar agire la parte subconscia, o in stato confusionale, con brevi momenti di coscienza, o torniamo coscienti senza più ricordare quello che è successo perché l’episodio è stato immediatamente rimosso dalla coscienza vigile e semisepolto del subconscio in attesa di essere definitivamente archiviato nell’inconscio.

 

IDP ... quello che è stato detto quale differenza tra gli animali è noi è solo in parte vero … considerando che noi dobbiamo e possiamo studiare delle strategie ...

 

I tamponamenti avvengono perché viaggiamo a 100 km/orari attaccati l’uno all’altro pur sapendo che in caso di imprevisto non riusciremo a fermarci in tempo; inoltre viaggiando così vicini ed alla stessa velocità abbiamo la percezione di muoverci ad una bassissima velocità rispetto al veicolo che precede; di conseguenza la nostra incoscienza inganna la mente che a sua volta invia ai sensi segnali distorti. Quando il guidatore davanti starnutisce e leva per un istante il piede dall’acceleratore, prima di accorgermene gli sono già passato sopra e ho proseguito per altre decine di metri.

 

IDP ... non facciamo ciò che occorre fare … tenere le distanze di sicurezza …

 

Già, ma tenere la distanza di sicurezza è un affare, una responsabilità della coscienza; … però se uno crede solo di avere una coscienza responsabile perché ha un aspetto più simile ad un essere umano che a un tavolo, … beh, … può presentarsi qualche problema come molti sanno.

 

IDP … ciò che volevo dire a proposito della nostra mente rispetto agli animali … pensando alla sopravvivenza e alla evoluzione della specie … è che noi, pur essendo più deboli, non avendo particolari difese come unghie o denti e non essendo particolarmente veloci , siamo ancora qui a parlarne perché non siamo stati fatti fuori dagli orsi o dai lupi … siamo sopravvissuti perché in qualche maniera la mente ci ha aiutati a immaginare difese adatte ed armi per proteggerci … che poi faccia anche delle cose sbagliate … come quelle commesse alla guida di un’auto … è vero, però … voglio dire … la mente è servita all’uomo come le unghie all’orso …  

 

Mi fermo un momento per prendere lo slancio e poi tranciare brutalmente un altro luogo comune, allo stesso modo in cui, negli scorsi anni, è avvenuto con i preconcetti e pregiudizi a proposito di religione, scienza, arte, politica, umanitarismo, relazioni tra genitori e figli e idee di me stesso. (risatine!) …

 

Noi non siamo sopravvissuti grazie alla nostra mente, ma malgrado la nostra mente!

 

Cosa ben diversa!

 

Ecco come siamo riusciti a sfuggire ai predatori.

 

  … prosegue nel prossimo articolo.

 

Foto, schemi e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 26/12/2020