Evidentemente incapaci di intendere e volere.

Passiamo la gran parte della nostra paranoica esistenza in un mondo che abbiamo modellato a nostra immagine e somiglianza.

 

 

 

Parte terza dell’undicesimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 22 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte seconda

 

 

Convinti di sapere tutto, anche quando facciamo i finti modesti, ignoriamo perfino le cose più evidenti.

 

Siamo composti da miliardi di miliardi di miliardi di io che si alternano al comando di quel veicolo che siamo. Io generati, evidenziati, nascosti o spinti all’azione da ordini e forze che compongono tutto l’universo a noi sconosciuto. Io estemporaneamente egemoni, in accordo cercato e forzato o incessantemente in lotta tra di loro:

 

come ci si può stupire di quello che succede di conseguenza?

 

IDP … ecco perché quando succede qualcosa di grave si sente dire … era una persona così educata e gentile … mai ci saremo aspettati che potesse fare una cosa così grave …

IDP … già … lo si dice anche dei morti … era una persona così brava … anche se tutti se la ricordano ben diversamente …

IDP … scusi … allora si può dire che ognuno … è come il dottor Jekill e mister Hyde …

 

… in altri termini si dice che in ognuno conviva la vittima e il carnefice, … che non possano vivere separati; … due facce della stessa medaglia!

 

IDP … in sostanza dentro di noi c’è un universo di cose che convivono a nostra insaputa … e quindi noi …

IDP … perché allora per certi individui si parla di schizofrenia? …

 

… che differenza c’è tra noi e una persona riconosciuta come schizofrenica?

Intanto siamo tutti un poco paranoici (*) in qualche grado …

 

…e tra paranoia e schizofrenia ci sono molte analogie. La differenza tra normalmente schizofrenico o patologicamente schizofrenico è dovuta al grado di interessamento della personalità riconosciuto dagli esperti in un determinato individuo.

 

Siamo convinti di vivere la vita a dispetto del fatto che la nostra non sia “vita”, ma un’esistenza possibile grazie al fatto che la vita si esprime in ogni cosa, anche se guasta o degenerata, senza fare distinzioni. In sintesi significa che applichiamo tutte le nostre caratteristiche a qualcosa che riteniamo vero anche se non lo è.

 

Ricordate l’esempio della rabbia?

 

Ci arrabbiamo pensando ad una situazione o una persona anche se non sono presenti al momento. Basta il pensiero! Non occorre che il fatto sussista realmente!

 

Cosa c’è di strano allora se alcuni di noi giungono a tanto?

 

Non è normale per tutti noi?

 

Non abbiamo forse mai pensato di compiere alcune azioni nei confronti di qualcuno in particolare, delle quali dovremmo vergognarci anche solo di averle pensate?

 

Però solo perché le abbiamo in noi, pensiamo che sia normale, che siano solo pensieri. … Solo che i pensieri, se non vengono eliminati radicalmente, prima o poi si trasformano in azioni.

 

Chi tra di noi pratica l’igiene mentale come pratica l’igiene del corpo?

 

Non c’è bisogno di rispondere …

I fatti parlano da soli!

 

Ammettere questo stato di fatto è piuttosto pesante perché ne siamo tutti coinvolti! Però occorre aprire gli occhi se si vuole vedere!

 

Per contro, se siamo così e questa è la situazione, ci sarà pure un motivo e una ragione: nulla è a caso! Lo schizofrenico si trova in una situazione simile alla nostra che però, diversamente da alcuni di noi in cui essa è diluita tra i nostri vari io, egli concentra in maniera duratura su qualcosa in particolare.

 

Osservate il nostro comportamento: con una mano accarezziamo il nostro gatto mentre guardiamo la televisione; se passa qualcuno tra noi e il televisore mentre stiamo assistendo al nostro programma preferito può succedere di tutto, possiamo passare istantaneamente dalla gentilezza verso il gatto all’aggressione verso il disturbatore; … peggio delle bestie!

Possiamo osservarlo, … ma non riusciamo ad impedirlo!

 

Come facciamo a stupirci di quello che accade?!

 

Anche noi siamo così!

 

IDP … certo in quelle persone la cosa si è radicata …

 

… ma se osserviamo che i nostri comportamenti sono tali da sempre, non sono anch’essi radicati in noi come in quelle persone?!

 

È solo per una serie di circostanze diverse che sia accaduto a loro e non a noi!

 

IDP … ma allora dobbiamo accettare tutto come se andasse sempre bene?! … non è giusto! ...

 

… no! no! …

 

IDP … allora dobbiamo essere considerati schizofrenici … tutti? ... perché a volte nello schizofrenico ci sono momenti di lucidità … che noi che non ci consideriamo schizofrenici … non vediamo …

 

… perché, per nostra fortuna, siamo attratti molto velocemente su un’altra cosa e non restiamo troppo tempo sulla stessa fino a farla diventare patologicamente conclamata, … però, … dobbiamo riflettere su quanto può facilmente accadere a qualunque persona “normale” …

 

IDP … ecco perché a volte tutto rimane nascosto dietro una temporanea “incapacità di intendere e di volere”… mentre forse non è così sempre …

IDP … o forse sì! … ma solo in quel momento! …

 

… similmente si può dire che anche la maggior parte di noi trascorre l’esistenza in uno stato di “incapacità di intendere e di volere” di cui non si rende conto perché ritenuta “normale”. Ciò dipende anche dalla nostra fondamentale ignoranza di chi o che cosa può e deve intendere e volere chi o che cosa! E gli scienziati non fanno eccezione perché prima di essere scienziati sono esseri umani del nostro stesso tipo, biologico, naturale, animale! Saperne di più li fa solo diventare i più esperti del branco; questo non trasforma un animale stupido in un essere intelligente! Semmai permette ad un animale stupido di mettersi una maschera da essere intelligente! Però il risultato delle sue azioni mostrerà sempre chi sia davvero, senza ombra di dubbio! Il vero problema è che molti credono alla maschera che appare e dimenticano di guardare i fatti correlati. Così nascono e si moltiplicano rapidamente coloro che seguono idoli creati e nutriti da loro stessi.

 

IDP … siamo a livello di disperazione! … (risate!)

 

… diciamo che siamo ad un livello interessante da esplorare nei suoi effetti positivi come abbiamo fatto per la depressione. In ogni cosa positivo e negativo sono indissolubili, facce della stessa medaglia! Se il nostro sistema è sufficientemente maturo, è tempo per fare ogni tipo di domande ed accettare il confronto che ne deriva.

 

IDP … alcuni giorni fa si è riparlato di quel fatto in cui due fidanzatini avevano ucciso i genitori e il fratellino di uno di loro … ora il padre di lei ha messo tutto se stesso nel tentativo di aiutare la figlia a poter nuovamente esprimere la parte buona che c’è in lei … anche secondo me quando sono accaduti quei fatti la ragazza non era in sé … altrimenti sarebbe impossibile agire così … la trasmissione metteva in evidenza come il padre, anziché condannare la figlia per quello che aveva fatto, cercasse in ogni modo di trarne il bene … aiutandola a farlo …

 

… torniamo all’esempio del gatto … fatto in precedenza. … Se mentre lo stiamo accarezzando il gatto parte e, sotto i nostri occhi assale una lucertola, se la mangia e poi ritorna accanto a noi mica lo puniamo … no?! Anche se ci può dispiacere per la povera lucertola, è nella natura del gatto fare quella cosa; lo sappiamo e quindi lo accettiamo. Diciamo che è il suo istinto ad imporgli di agire così! Ora facciamo un parallelo con il fatto in questione. Due fidanzatini come tanti, sotto gli occhi di una comunità, commettono un omicidio infame e poi tornano normali come prima; … però dobbiamo punirli! Per quale motivo?! Perché, anche se ovviamente possiamo essere dispiaciuti per le vittime, non diciamo, come per il gatto, che è nella loro (e nostra) natura agire così?! Solo perché ignoriamo che è proprio così! Solo perché ignoriamo quali forze, come l’istinto per il gatto, li hanno spinti ad agire così! Certo non è tutto qui; però parte da qui!

 

Ignorando da dove nascono le cose, come facciamo a giudicarle quando semplicemente agiscono secondo la propria natura?

 

Non puniamo l’animale gatto che segue il suo istinto, invece puniamo l’animale uomo che fa qualcosa che è “costretto a fare” allo stesso modo del gatto.

 

IDP … però esistono il perdono e la compassione ….

 

… per favore … dimentichiamo questi termini … se possiamo …

 

IDP … nel caso specifico non possiamo dimenticarli …

 

… invece sì! Ed è necessario farlo se non vogliamo usare questi termini per nascondere la verità sotto una coperta spessa. Sono termini abusati in determinati ambiti per gestire le persone limitandone la libertà e la possibilità di arrivare ad una vera comprensione. Per farlo si è distorto il loro senso; … ma … cerchiamo di chiarire meglio il concetto.

 

Primo: non c’è nulla da perdonare a chi non può che agire come ha agito!

 

IDP … però bisogna partire dal presupposto che questi ragazzi abbiamo agito così perché non potevano fare altrimenti … è molto difficile! … accettare questo stato di cose … una volta che è capitato … giustificare l’atteggiamento del padre … è tutto già successo … dato e non concesso che noi accettiamo questa tesi … un padre che cosa può fare nei confronti del figlio … più che perdonare?! …

 

… è difficile da comprendere, … ma più che perdonare deve semplicemente fare il suo compito …

 

IDP … però la verità del fatto rimane!

 

… allora conviene riflettere su quei termini abusati … senza tentare di usarli per sigillare o etichettare qualcosa e poi dimenticarcene. Per poter tenere aperta la nostra continua osservazione delle cose incominciamo a riflettere sul termine “tolleranza”.  Non possiamo ritenerci tolleranti se non possiamo esserlo sempre e con tutti! Successivamente possiamo riflettere sul “perdono” che si vuole accordare a qualcuno ritenuto punibile! Un perdono dal significato incompreso, che è perfino accordato dietro un compenso, un risarcimento o un comportamento, come una qualsiasi merce di scambio …

 

… prosegue nel prossimo articolo.

 

 

Foto e testo

pietro cartella

 

(*) con paranoia (o follia) si definisce uno stato di psicosi non allucinatorio in cui il comportamento di una persona risulta bloccato permanentemente in un evidente delirio. Tale stato ha origine dalla persona stessa ed è assai subdolo in quanto, al di fuori della condizione scatenante, per il resto essa appare normale. Si tratta di errate elaborazioni sistemiche, non solo cerebrali, di fatti normali che possono ingenerarsi specialmente in coloro che hanno un sovradimensionato concetto di sé, ulteriormente ingigantito o, al contrario, nascosto da altri caratteri personali morbosi. (egoismo esacerbato; diffidenza generalizzata; pensiero analitico indagatore in modo continuo ed asfissiante; memoria onniritentiva ed associativa, che non lascia perdere nessun dettaglio per quanto insignificante sia ed in grado di sostenere collegamenti molto complessi al fine di pervenire ad un quadro generale coerente; capacità di critica, al di fuori dello stato delirante, strutturata e precisa; falsa modestia continuamente ostentata.)

 

 

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Articolo pubblicato il 06/01/2021