Al momento opportuno ognuno verrà chiamato per nome dalla sua propria strada …

… lungo la quale dovrà incamminarsi da solo e senza bagagli!

 

 

 

Parte sesta dell’undicesimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 22 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte quinta

 

 

Quello che ci accade nella vita non è mai casuale: c’è sempre una ragione che induce quella conseguenza.

 

Vi è una differenza fondamentale tra trovarsi in una situazione in cui siamo stati messi senza averlo coscientemente voluto e una in cui abbiamo chiesto di essere messi.

 

Nella prima condizione, in cui stiamo a bagnomaria, ci siamo a causa dell’azione di quelle forze che non conosciamo, nella seconda, in cui ci mettiamo noi stessi, abbiamo chiamato, attraverso le domande, tutte le forze che occorrono per farci fare l’esperienza diretta e cosciente di quell’aspetto della vita. Nella prima condizione siamo indotti a continuare a girare su noi stessi fino ad ubriacarci definitivamente, nella seconda, costi quel che costi, siamo nella condizione di poter comprendere e andare oltre, fare un altro passo lungo la nostra via.

 

Quando stiamo camminando lungo la nostra strada, niente e nessuno può interferire o ostacolarci; quindi solo noi stessi siamo responsabili di ogni ritardo o incidente di percorso. Rilassatevi però: in questo momento la gran parte di noi è come se si trovasse in una grande piazza (questo mondo) in compagnia di tutti gli altri, intento a “socializzare” e consultare i depliants delle possibili strade da percorrere, ma, come è già successo altre volte, al momento opportuno ognuno verrà chiamato per nome dalla sua propria strada che dovrà percorrere da solo e senza bagagli.

 

IDP … quindi dovremo avere una corazza trasparente a tutto quello che ci circonda … siamo all’interno di noi stessi … dobbiamo porci le domande … ascoltare le risposte e via dicendo … non cambiare , perché non dobbiamo cambiare … ma dobbiamo conoscerci bene … però tutto quello che ci circonda rimane tale e non ci deve far male … tutto quello che non va in questo sistema … adesso in questo momento di caos generale … non c’è moralità, non si capisce più niente … e secondo me … il caos regna sovrano … attorno a noi … non dentro di noi …

 

… quello che c’è fuori è come quello che dentro di noi! Solo che fino a quando lo osserviamo solo fuori di noi, pensiamo che ci sia solo fuori, mentre quando restiamo soli, siamo costretti a comprendere che quel caos, quella mancanza di moralità ed altro, è dentro di noi esattamente allo stesso modo. Siamo costretti a prendere coscienza, poiché ci rendiamo perfettamente conto che non ci sono più interferenze esterne, del fatto di essere noi stessi quel caos. Non abbiamo più alibi! Non possiamo più incolpare qualcun altro di quello che ci succede! Facendo quello che ci verrà chiesto di fare nel percorrere la nostra strada impareremo a tollerare gli altri, perché prima avremo dovuto farlo con noi stessi. Ricordate le parole “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”! Valgono specialmente per chi è ancora bambino; non appena si comincia a crescere, e si diventa responsabili di quello che si fa, pérdono il “non” e diventano “fare agli altri ciò che hai imparato a fare per te”. Infine, quando si è diventati adulti a tutti gli effetti si trasformano in “fai agli altri solo quello che ti chiedono quando te lo chiedono”!

 

Noi e gli altri non siamo separati; siamo cellule di uno stesso corpo; ciò che fai ad una cellula lo fai a tutto il corpo!

 

IDP … una corazza trasparente perché non posso accettare questo sistema così com’è …

 

… può provarci se vuole, … ma il risultato è scontato! Provi ad affrontare un maremoto indossando uno scafandro d’acciaio! Provi a chiudersi in una casa sigillata per difendersi dall’inquinamento dell’aria! Prima o poi morirà avvelenata dalla mancanza di ossigeno, avvelenata da se stessa; da ciò che espira!

 

IDP … morirei annegata perché non so nuotare …

 

… allora non le piace proprio prendere in considerazione che quello che c’è fuori è come quello che c’è dentro di noi! …

 

IDP … no! (risate!) … non è possibile! … altrimenti dovremmo tutti capire lei, quello che dice … il sistema … ed essere tutti nello stesso modo! … ma se io sono in pace … ed un altro è maleducato … come faccio a giustificare che nonostante quella differenza che vedo … quello è uguale a me! … non posso! …

 

… infatti non può! Mi scusi … ma non può semplicemente perché adduce un ragionamento aberrante! …

 

IDP … suo o mio?! (risate!) …

 

… sto parlando del nostro modo di ragionare convenzionale basato su presupposti errati! Se si basa su presupposti errati come può condurci a una giusta visione delle cose?!

 

IDP … ma … presupposti errati miei … e i suoi sono buoni?!

 

… uguali!

 

IDP … ma scusi … io pago il biglietto … e un altro non lo paga …

 

… uguali!

 

IDP … come quel signore non paga il biglietto sul tram in quel momento, lei non paga un altro tipo di biglietto in un’altra situazione.

IDP … non è vero! …

 

… vuole scommettere? Vuole scommettere con me un caffè contro quello che vuole?! Tempo fa mi trovai a scommettere con un fisico delle particelle a proposito della sua teoria del cosmo e gli dissi che sarei arrivato alla stessa conclusione partendo dalle ragioni per cui le figure di Topolino sono state colorate proprio in quel modo! Lui si mise a ridere dicendo che era impossibile, però, … dopo un confronto durato quattro ore e mezzo … in effetti giungemmo alla stessa conclusione! Ciò che ci sembra così diverso in un dato momento può rivelarsi non così diverso in un altro momento! Se ricordate, solo pochi minuti fa abbiamo detto che è essenziale, per riconoscere veramente una cosa, lasciarle il tempo di farsi vedere interamente, mentre noi di solito ci fermiamo a giudicarne un aspetto senza conoscere cosa c’è prima e dove porta.

 

Dopo essere giunti alla stessa conclusione, gli chiesi: e allora?! 

 

IDP … che bello! … mi piacerebbe sapere come si è sviluppato il suo ragionamento e quello dell’altro!

 

… la chiave è la stessa!

 

IDP … però io capisco quello che dice la signora … perché è quello che provo anch’io! … detesto la maleducazione e mi chiedo … perché se io mi sono sempre comportata in maniera gentile con tutti ... invece trovi quelle persone … a questo punto anch’io allora comincio a mandare un po’ di persone a … (risate!)

 

… mi dispiace non poter filmare alcune persone (per evidenti ragioni di privacy) … perché in tal modo avrei sotto mano un esempio indiscutibile di come ci si comporta quando non si è visti da nessuno …

 

IDP … ce l’ha un filmato?! …

 

… sì! ce l’ho qui (pacca sulla fronte) nel mio c.....lo! (risate!)

 

IDP … allora ci racconti qualcosa!

IDP … vede che non è solo un mio pensiero?!

 

… noi vediamo negli altri solamente quello che siamo noi stessi! Punto!

Altrimenti non riconosceremo quel tipo di comportamento! Esattamente come accade quando udiamo parlare in una lingua straniera che non conosciamo: possiamo solamente prendere atto che si tratta di una lingua straniera, ma non sappiamo riconoscere di quale si tratti. Diversamente accade se è una lingua che abbiamo studiato e praticato: la riconosciamo immediatamente. Così riconosciamo immediatamente negli altri il loro tipo di comportamento perché ne abbiamo fatto l’esperienza diretta! Inutile far finta che non sia così: basta farsi un piccolo esame di coscienza per scovare dove si nasconde in noi lo stesso tipo di comportamento! Provare per credere! Basta poco!

 

Non siamo mai stai sgarbati con nessuno? Davvero?

Non abbiamo mai mandato a quel paese qualcuno nel nostro pensiero? Davvero?

 

Qualcuno 2000 anni fa ha detto: chi è senza peccato scagli la prima pietra! Sta aspettando ancora adesso che qualcuno lo faccia apertamente! Certo nel frattempo abbiamo imparato a lanciare le pietre di nascosto pensando di non essere mai scoperti. Solo che le cose non funzionano così: prima o poi il cadavere dell’annegato viene a galla! Al momento che meno te l’aspetti il nostro comportamento rivela cosa realmente si nasconde dentro di noi! È matematico! Di una precisione chirurgica! Smascherante! Semplice!

 

IDP … conosco come si possa essere maleducati … un fare maleducato … però … non lo faccio!

IDP … nemmeno una volta?!

 

… come fa a conoscere ciò se non l’ha praticato almeno una volta?! Lei stessa dice … non lo faccio … vuol dire che conosce la differenza tra farlo e non farlo!

 

IDP … però l’educazione che abbiamo ricevuto ci dice che salendo su un mezzo pubblico il biglietto si fa!

 

…l’educazione che abbiamo ricevuto non sta solo nel comportamento di quel momento, ma anche negli altri 4.786.9876.456.372.477.001 comportamenti di cui in quel momento non ci ricordiamo! Se fossimo liberi di scegliere se pagarlo o no, senza dover temere multe o sensi di colpa, quanti di noi lo pagherebbero ancora … quando siamo i primi a sostenere quanto sia ingiusto questo sistema che ci impone questa o quella gabella?

 

Però non vedendoci realmente come siamo crediamo di essere come immaginiamo … nella nostra fantasia! Pura illusione organizzata razionalmente! Ricordate quando parlavamo delle forze occulte che ci manovrano nell’ombra? Sono i preconcetti, le abitudini, le paure e le nostre aspettative che suggeriscono il nostro comportamento! Faccio questo perché succeda o non succeda quello! Speculazione, … non verità! Inganno inconscio … non verità! Mettiamoci alle strette e vedrete chi siamo realmente! 

 

Non siamo “un io sono” ma “tanti io” secondo quello che conviene al momento! Ciascun io si comporta in un modo diverso in condizioni simili o diverse! All’io abituato a pagare il biglietto del tram dà fastidio vedere che un altro io non lo paga; all’io abituato ad essere servito a colazione non dà fastidio non pagare chi gliela porta! Quando è attivo il primo non ci ricordiamo che in noi c’è anche il secondo; solo che in quel momento dorme! 

 

IDP … mi ritorna in mente qualcosa che ho sentito relativo a chi riacquista l’uso dell’udito dopo un periodo di sordità iniziato alla nascita … cosa succede?! … noi siamo abituati a sentire il suono della campana … e sappiamo di che si tratta … leghiamo quel suono alla campana … ma uno che sente improvvisamente quel suono non sa riconoscere che è il suono di una campana perché non l’ha mai udita prima …

 

… sì, è così!

Grazie per averci raccontato questo esempio chiarissimo!

 

… prosegue nel prossimo articolo.

 

 

Foto e testo

pietro cartella

 

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Articolo pubblicato il 15/01/2021