Chi siamo veramente?

Lo possiamo sapere solo se, abbandonando le nostre attuali certezze, accettiamo di incominciare a guardarci dentro con occhi nuovi, onestamente e senza compromessi.

 

 

 

Parte settima dell’undicesimo incontro dei dialoghi sul senso della vita tenutosi nel pomeriggio del giorno 22 novembre 2013 presso la biblioteca di San Raffaele Cimena (To) sede dell’UNITRE locale.

… prosegue dalla parte sesta

 

 

Convinti di essere un tutt’uno monolitico pensiamo di essere il centro del mondo e quindi tutto debba girare intorno a noi in subordine ai nostri personali interessi.

 

Ma noi non siamo “un unico io sono” ma “tanti io” che si alternano al comando imponendosi gerarchicamente secondo quello che conviene al momento! Ciascun io, sebbene prevedibile, può comportarsi in un modo inaspettato in condizioni simili o diverse, per disparate cause di forza maggiore! All’io abituato a pagare il biglietto del tram dà fastidio vedere che un altro io non lo paga; all’io abituato ad essere servito a colazione non dà fastidio non pagare chi gliela porta! Quando è attivo il primo non ci ricordiamo che in noi c’è anche il secondo; solo che in quel momento dorme! 

 

IDP … mi ritorna in mente qualcosa che ho sentito relativo a chi riacquista l’uso dell’udito dopo un periodo di sordità iniziato alla nascita … cosa succede?! … noi siamo abituati a sentire il suono della campana … e sappiamo di che si tratta … leghiamo quel suono alla campana … ma uno che sente improvvisamente quel suono non sa riconoscere che è il suono di una campana perché non l’ha mai udita prima …

 

… sì, è così!

 

Grazie per averci raccontato questo esempio chiarissimo!

 

 

IDP … così anche noi siamo condizionati … quindi come ci condiziona il suono della campana con la campana … così possiamo essere in tutta la nostra vita … condizionati da varie cose e situazioni … che incrociamo ... e quindi ci danno quel pensiero … (combinazione si ode il suono di una campana vicina e tutti scoppiano a ridere!) …

IDP … ti ha sentito!

 

… è vero! … Però noi non ci rendiamo conto di questa situazione, non ne siamo coscienti. … Diamo tutto per scontato come se fosse sempre stato così dall’inizio del mondo! Diamo per scontato che le cose siano come crediamo che siano! Non come sono!

La nostra società è stata creata artificiosamente su basi che noi stessi abbiamo definito in qualche modo; però le abbiamo definite senza sapere realmente come sono, per convenzione condivisa. E nel nostro mondo, ormai lo sappiamo bene, le bugie condivise e ripetute diventano verità!

 

Pensate a noi stessi!

 

IDP … ogni popolo ha quello che si merita … si dice! …

 

Sì! … Ma se pensiamo a noi stessi, … ci vediamo come un corpo mentre siamo costituiti da miliardi di cellule che hanno coscienza propria, un proprio metabolismo ed un sacco di altre funzioni e proprietà; poi siamo abitati da parassiti e organismi vari grazie ai quali possiamo ammalarci o stare bene; ci sono forze che tengono coese le parti perché non si disfino e ancora altro e altro;

 

… come facciamo a dire io sono come se fossimo solo uno?!

 

Siamo un insieme di miliardi di miliardi di componenti che interagiscono a modo loro secondo un piano, indipendentemente da come la pensiamo noi.

 

Io sono … che cosa?!

 

IDP … un mucchio di cellule!

IDP … siamo il risultato di tutto ciò!

 

… Chi è in grado di capire come e per quale motivo funziona tutto ciò?!

 

La goccia che fa parte del mare da sempre non sa che quello dove vive è il mare! Non ha una visione sufficiente per poterlo comprendere!

 

IDP … ma come facciamo a sapere come funziona tutto questo mondo! … io mi rifiuto!

IDP … io ho una nipotina piccola e mi viene sempre in mente quello che lei ci ha detto un po’ di tempo fa … i bambini nascono con una conoscenza … quindi un bambino sa rispondere esattamente alle sue domande … io continuo a guardare mia nipote e le chiedo … dammele tu le risposte … io non riesco più a capire …

 

… e sua nipote risponde?

 

IDP … lei non è in grado di rispondere … è troppo piccola!

 

…quanto ha?

 

IDP … cinque mesi! …

 

E allora guardi cosa fanno i suoi genitori! Così vedrà come sua nipote le risponde attraverso di loro! Il legame di sangue esistente nella famiglia sarà in grado di stabilire tale connessione operativa. Ciò avviene in modo evidente almeno fino ai tre anni di vita e poi incomincia gradualmente a ridursi fino ai sette anni. Poi le cose potranno cambiare; … serviranno altre informazioni di altra provenienza per fare in modo che quella persona, se le viene permesso, possa diventare sufficientemente indipendente.

 

IDP … tutto ciò che sono i figli glielo trasmettiamo noi, no?!

 

… no! Sono entità a parte alle quali noi forniamo un importante contributo alla parte biologica, alla forma che vediamo, ma non di scopo; per meglio comprendere basta veder la differenza che esiste tra due fratelli … nati nella stessa famiglia ma …

 

IDP … uno somiglia al padre e l’altro alla madre …

IDP … e i gemelli allora? Gemelli completamente diversi! …

 

… possono sentire le stesse cose ma esprimersi, rispondere, in modi completamente diversi …

 

IDP … proprio così!

 

… alcuni provengono addirittura dalla stessa cellula; … tuttavia possono differire di molto durante lo svolgimento dei loro diversi programmi di vita.

 

IDP … lì scatta la tolleranza verso i figli … quando scopri che non sono come li vuoi tu!

IDP … ora però siamo arrivati ad un punto morto … perché ognuno pensa di sapere bene che cosa è il male e cosa è il bene! … e continua a pensare di saperlo! … e naturalmente tutti noi lo pensiamo in modo diverso! … e poi … ha ragione lei … se uno fa mente locale … nella vita … in effetti … se uno … qualche volta è anche passato col semaforo rosso … e si giustifica dicendo: però quella volta avevo fretta … giustifica quella irregolarità … perché l’ha provata …

 

… ognuno trova sempre il modo di giustificare il proprio comportamento! Ognuno ha ragione di dire quel che dice perché i fatti che porta davanti alla sua coscienza sono quelli che, avendolo costretto a fare quella cosa, gli offrono anche gli appigli per giustificarla. È un circolo vizioso dal quale non se ne esce se non … rompendo il circolo vizioso!

 

Ma chi lo vuole veramente?!

 

E se lo vuole, è in grado di farlo?!

 

Però, aver ragione non significa che sia giusto e vero! Aver ragione significa solo che i fatti accaduti sono stati determinati coerentemente con il proprio modo di pensare, giusto o sbagliato che sia, vero o falso che sia!

Tutto ciò che siamo ha contribuito a farci fare quella azione!

 

IDP … e come si fa a modificare queste cose anteriori? …

 

…solo attraverso il fatto che, ponendosi delle domande, si comincia a dubitare che sia solo tutto lì! Quindi a lasciare spazi di espressione agli altri, a tollerare un po’ di più ogni cosa, a non reagire più istantaneamente, ad ascoltare le ragioni degli altri, poiché sono prodotte e valgono allo stesso modo delle nostre, … e così via, … lasciando spazio alla possibilità di cambiamento delle opinioni in relazione alla maggior apertura di coscienza che ne deriva. Non significa dover rinunciare alla nostra opinione per accettare quella dell’altro, ma semplicemente lasciare uno spazio in cui poter riesaminare il nostro punto di vista alla luce dell’esistenza di un altro punto di vista. Esattamente quello che stiamo facendo qui; ci sono punti vista diversi che servono solo come spunti di riflessione personale; nessuno è giusto o sbagliato, nessuno deve essere accettato o scartato; però occorre prendere atto che ci sono punti di vista diversi … e lavorarci su!

 

Ogni cosa ha un sua ragione d’essere ed ogni cosa serve a tutto!

Nessuno possiede la verità! Nessuno è solamente ignorante! Oppure stupido! Siamo tutti contemporaneamente tutte queste cose!

 

Se tutti insieme fossimo capaci di tollerarci a sufficienza, avremmo la possibilità di lasciar esprimere la verità attraverso di noi. Potremo essere strumenti della verità. Comprenderemo noi stessi e le cose totalmente!

Comprenderemo di essere costituiti degli stessi elementi che osserviamo all’esterno di noi, che non siamo perfetti, che non siamo la verità, che siamo esattamente come gli altri, … e potremo cominciare a tollerare perfino … l’idea che possiamo essere utili alla vita così come siamo, buoni e cattivi allo stesso momento.

 

IDP … quante cose brutte ho visto … in me! … e riferendomi a questo argomento … mi sono specchiata e ho visto!

 

… però non sono cose brutte! … Anche se per noi hanno questo valore!

Poiché non conosciamo realmente il loro vero valore, non conosciamo perché siano così, … ma se potessimo allargare un po’ la visuale della nostra coscienza, vedremo che ciò che appare brutto ai nostri occhi, fa parte di un processo che non ha solo quell’aspetto, … ne ha tanti altri che insieme permettono quel processo che rivela, contemporaneamente o alternativamente, aspetti negativi e positivi.

 

IDP … ritornando ai fatti di cui parlavamo in precedenza … quella ragazza all’epoca dei fatti aveva solo 16 anni (ndr: si riferisce ad un fatto di sangue accaduto all’interno di una famiglia) … come poteva aver accumulato in sé così tanta brutalità?! …

IDP … chissà cosa era successo dentro di lei! …

 

… vi ricordate quando abbiamo evidenziato che noi non nasciamo come una pagina bianca? …

 

IDP … sì, sì! …

 

… ci portiamo dietro cose vissute da altri … all’interno di quel grande sistema in cui siamo ospiti in questo momento …

 

IDP … ci portiamo dietro l’albero genealogico! …

 

… sì, ne facciamo parte, siamo foglie di quell’albero! … Ci portiamo dietro, circolanti nel sangue, oltre alla ereditarietà biologica, altre eredità di diverso tipo. … Un detto popolare che si riferisce a come agiscono le persone dice: “ce l’ha nel sangue”! 

 

IDP … si comporta così perché ce l’ha nel sangue! …

 

… è una legge naturale! È una legge evidente in ognuno di noi!

 

IDP … lei si arrabbia? …

 

… certo!

 

IDP … e quando si arrabbia cosa pensa?! … (risate!) …

 

… devo proprio dirlo?! (grandi risate!) …

 

IDP … ma guarda dentro di sé quando si arrabbia?! …

 

… se vi ricordate ho ammesso di essere esattamente nella vostra stessa condizione, altrimenti non potremo ne parlarci né capirci …

 

IDP … certo! … non penso che lei sia Robocop … ma un umano … 

 

… niente di diverso, … solo piccole sfumature delle quali parlo in questo momento. Quindi, se volete sapere cosa penso quando mi arrabbio, basta che vi ricordiate che siamo uguali; quindi penso quello che pensate voi!

 

IDP … con una certa competenza! … ma quando si arrabbia …

 

… neppure la competenza è diversa; … è solo evidenziata in questo momento rispetto alla vostra! Se voi non aveste la stessa competenza non capireste ciò che ho semplicemente evidenziato. … La differenza apparente è che ho scoperto in me questa competenza come lei ha scoperto in sé l’arte del ricamo, o l’arte del guardare dentro di sé; però potremo tranquillamente scambiarcele!

 

… prosegue nel prossimo articolo.

 

 

foto e testo

pietro cartella

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/01/2021