Come gli italiani sopravvivono a se stessi …

… nessuno se lo sa spiegare!

Da molto tempo circola una barzelletta in cui si narra di un defunto che, presentandosi all’inferno, si sente chiedere dal diavolo di turno se intende dirigersi verso l’inferno tedesco o verso quello italiano. Il malcapitato a sua volta chiede al diavolo quale sia la differenza di trattamento tra i due. Il diavolo risponde che, teoricamente, non esiste alcuna differenza ma, nella pratica, in quello italiano una volta mancavano le fruste, una volta non erano arrivati i carboni per alimentare le braci, una volta i diavoli addetti non si erano presentati al lavoro, una volta il personale di servizio era in sciopero e qualche volte tutto ciò accadeva nello stesso tempo.

 

Questa ingenua barzelletta mi ha fornito la chiave per risolvere l’enigma contenuto nel titolo di questo articolo. Infatti …

 

Nella realtà italiana, una volta non è presente un premier autorevole, una volta è presente ma mancano i ministri competenti, una volta c’è un virus che cambia, una volta mancano i vaccini, una volta non ci sono le siringhe adatte, una volta non ci sono le mascherine, una volta ci sono ma non sono marchiate e quindi non si devono usare, una volta chi deve essere vaccinato non vuole, una volta chi vuole essere vaccinato non trova il modo per esserlo, una volta età e vaccino non sono compatibili, una volta sono compatibili ma non c’è la prenotazione, una volta se c’è la prenotazione le dosi presenti in una fiala sono meno del previsto, … e se tutto è in regola e disponibile allora cambiano le esigenze e modalità di vaccinazione.

 

E così mentre tutti sono indaffarati a far il meglio possibile nel momento sbagliato, la natura può agire quasi del tutto indisturbata, senza essere (troppo) ostacolata, per il nostro stesso bene.

 

Ma anche in questo caso protesteremo, ci indigneremo e cercheremo di chi è la colpa di tutto questo (eccetto noi stessi ovviamente, perché siamo gli unici a sapere cosa sarebbe giusto fare se solo ci fosse permesso).

 

Cosa vogliamo farci?

 

Noi italiani, di qualunque provenienza, siamo perfetti così, anche se non lo sappiamo o non vogliamo ammetterlo (figuriamoci gli altri!).

 

Ed è per questo che sopravviviamo in ogni circostanza, e perfino a noi stessi, a dispetto di qualsiasi previsione funesta.

 

Come una pianta infestante, tipo il glicine o l’edera, una volta germinata è praticamente impossibile da estirpare definitivamente, e quando meno ce la aspettiamo rispunta in un luogo impensabile ed improbabile, così siamo noi.

 

Perfino un virus letale, capace di adattarsi in modo sorprendente, finisce per fallire contro la realtà di tali infinite variabili e, incapace di trovare un ennesimo modo di procedere deve, prima o poi, arrendersi all’evidenza.

 

Questa accozzaglia di sciroccata biodiversità è geneticamente indistruttibile, anche se attaccata dalla più efficace e chirurgica tecnologia virale, perché costituita da una miscela di componenti inafferrabile, capace di mutare tale sua composizione molto più velocemente del più rapido dei virus. Tale modalità operativa le risulta naturale e congeniale, non deve sforzarsi per farlo. E costituisce anche un’assicurazione contro l’estinzione di chi ha caratteristiche biologiche simbiotiche diverse.

 

Per questo ringrazio senza riserve tutti coloro che sono in qualche modo implicati nel mantenere pienamente efficiente questo perfetto, indiscutibile e incomprensibile, meccanismo di salvaguardia.

 

Un insieme che, come ogni cosa o situazione, ha in se stessa la sua risoluzione e ragion d’essere! Un insieme in cui c’è posto per tutti, virus compresi; un insieme in cui sono ammessi tutti, con o senza passaporto vaccinale!

 

Questa sì che è vera democrazia!

Questa sì che non è discriminazione!

Questa è la società del diritto! Di tutti!

 

(ops, la situazione mi è sfuggita di mano!)

 

grafica e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 05/03/2021