HIROSHIMA, OLOCAUSTO E......

Per non dimenticare, per cercare di capire l’inconcepibile.

 

Uscendo dal Museo di Hiroshima, profondamente traumatizzata da ciò che avevo visto, ho chiesto alla mia guida come potesse aver perdonato quel che era stato inflitto al suo popolo.

“Non tengo rancore: è cattiva fortuna avere pensieri pesanti. Tutto quello che hai visto porterai nel cuore e non dimenticherai: noi tutti insieme cercheremo di non permettere che accada di nuovo”.

 

Sulla ripetitività della Storia, invece, io non ho dubbi: l’uomo è sempre uguale a se stesso e anche se dopo il processo di Norimberga eravamo tutti sicuri che non avrebbe mai più potuto accadere un simile oltraggio all’umanità, eccoci qui con un virus modificato in laboratorio (per ammissione dello stesso Antony Fauci) che ha ucciso e ci tiene in scacco.

 

A questo proposito sento però la necessità di citare le parole di Primo Levi affinché non si ripetano le condizioni dello scorso secolo:

“Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, jugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali.

 

Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”.

Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione.

Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso.

Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle.

Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione.

Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità.

Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione.

Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”.

L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della Memoria perché se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre”.

 

Siamo sicuri che la divisione tra vaccinati e non vaccinati non sia il preludio a una odiosa e vigliacca più ampia discriminazione, proprio adesso che finalmente ci siamo decisi a non ghettizzare le persone in base alle loro tendenze sessuali?

Green pass per accedere ai ristoranti ecc. ecc. Senza questa applicazione che renderà visibile ogni movimento, qualora non fossimo già abbastanza tracciati, niente vita sociale, niente reale libertà, perché noi stessi daremo il permesso di controllarci 24 ore su 24. Complimenti!

 

Inoltre sarei curiosa di sapere con che diritto lo Stato mi imponga di fatto - attraverso uno strumento che definire ambiguo è un eufemismo - di partecipare a una sperimentazione facendomi inoculare una sostanza, di cui sono ben chiari alcuni effetti collaterali a livello di vasi sanguigni; costringendomi inoltre a firmare un consenso che toglie la responsabilità di qualsiasi mia reazione avversa alle case farmaceutiche e al medico preposto alla somministrazione.

 

Con che spiegazione scientifica hanno stabilito che chi non si vaccina è un untore, irresponsabile egoista ecc. ecc. quando lo stesso Fauci annuncia trionfalmente che anche i vaccinati possono essere infettati e infettare nello stesso tempo e modo?

E a questo punto, mi spiegate a cosa serve il siero iniettato nel gregge?

 

Risulta anche essere falso che il vaccinato risolva la presenza del virus in forma più lieve o che il suddetto ospite, viste le condizioni disagevoli create dal siero, muoia e non si replichi.  

Ma perché questo accanimento affinché il maggior numero possibile di persone riceva il siero? Di che cosa è composto? Come mai le istituzioni sono così preoccupate che troppe persone restino fuori dalla sperimentazione?      

 

In molti stanno andando alla deriva, trasportati dalle informazioni che il “mainstream” propina come dogmi, contraddetti ogni piè sospinto da premi Nobel, scienziati, ricercatori o semplicemente medici che non si adeguano a questa grancassa mediatica, decisamente imbarazzante.

Non so come si possa restare indifferenti in presenza delle pesanti accuse del nostro presidente del consiglio Mario Draghi: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore”.

 

Ma quando? Esistono cure domiciliari al primo insorgere dei sintomi, molto diverse dalla tachipirina e vigile attesa (di cui qualcuno dovrà rispondere in tribunale) che hanno portato la mortalità dei contagiati a livelli bassissimi, soprattutto adesso in estate, nonostante la “variante Delta” (ricordo che tale alfabeto è corredato di 24 lettere e siamo solo alla quarta) che dicono serpeggi tra di noi.

 

Per non parlare del plasma iperimmune del dottor Giuseppe De Donno…

 

La menzogna spudorata regna ovunque, ma noi siamo obbligati ad accettare che non ci sia contradditorio né sulla televisione di Stato, tanto meno sui giornali più venduti, come sottolinea magistralmente Francesco Toscano nella rassegna stampa del venerdì su VISIONE TV.

 

Stranamente però durante la scorsa settimana sono comparsi su La Stampa, solo durante quattro giorni consecutivi, diversi articoli - piazzati in pagine specchiate – con i pareri discordanti di intellettuali, giornalisti e scienziati. Coinvolto persino Burioni, che, contrapposto ad Agamben, ha ottenuto il giusto riconoscimento per la qualità e profondità del suo pensiero.

Sarò di parte, ma gli scritti di Massimo Cacciari, Carlo Freccero, Giorgio Agamben mi rassicurano maggiormente, rispetto alle parole di personaggi nei cui curricula compare l’OMS!

Il non reagire di fronte al succedersi di eventi negativi è peculiarità del gregge che aspetta a scelta gli ordini dal pastore o la manna dal cielo piuttosto che occuparsi di aumentare le proprie difese immunitarie e vivere all’aperto, respirando a pieni polmoni, lontano dal martellio di chi ha abbandonato la connessione con il divino, quella divinità che ci vuole tutti fratelli.

 

Non posso non pensare a un’intervista con Madame Sotho, una signora cambogiana conosciuta a Phnom Penh nel 2000: raccontava di come il 17 aprile 1975 i Khmer Rossi avessero invaso la Cambogia, uccidendo e massacrando uomini, donne e bambini. Poi avevano iniziato la deportazione in campi di prigionia nelle campagne, dove i ricordi della poveretta facevano accapponare la pelle di chiunque.

 

Una prima selezione era stata fatta sulle persone con occhiali: erano intellettuali e per ciò che Pol Pot intendeva con ”Uomo nuovo” ci volevano solo qualità fisiche. Così chi non sapeva arrampicarsi sugli alberi veniva abbattuto a badilate, come i bambini che cercavano di rubacchiare qualcosa da mangiare venivano messi nei sacchi e scaraventati ripetutamente contro gli alberi per non sprecare munizioni…

 

“Ci avevano avvertiti, ma a noi sembrava impossibile che potesse succedere proprio a noi, un paese ricco, pacifico e con tradizioni millenarie” era stata la risposta che avevo ottenuto quando avevo chiesto come fosse potuto avvenire.

 

E se qualcuno ha letto le testimonianze degli ebrei sopravvissuti del ghetto di Varsavia, non può non capire.

 

In Cambogia il 20% della popolazione è stato soppresso in meno di quattro anni… situazione che non mi sembra molto dissimile dal Nazismo: pare evidente che ciclicamente sulla terra compaiano semi di pazzia e qualcuno ne venga impregnato decidendo che siamo in troppi e che bisogna fare una selezione; o che depredando i molti, pochi possano accumulare maggiore denaro. Perché di denaro si tratta.

 

Lamentarsi però è inutile.

 

È necessario prendere in mano la propria vita, sapere di essere cittadini di questo mondo, di avere dei doveri ma anche diritti, inalienabili, sanciti dalla Costituzione.

Non siamo isolati, nonostante tentino di renderci “distanziati” perché le anime non hanno confini e coloro che vibrano a una stessa frequenza si riconoscono e lavorano incessantemente, anche per quelli che sono caduti nella trappola.

 

Concludo con la poesia di Jhon Donne “Nessun uomo è un’isola”,

 

Nessun uomo è un'isola, intero per se stesso;

ogni uomo è un pezzo del continente, parte di tutta la Terra;

e se una sola zolla venisse portata via dall'onda del mare,

qualcosa all'Europa verrebbe a mancare,

come se le mancasse un promontorio,

o la casa di un uomo, di un amico

o la tua stessa casa.

Ogni morte di uomo mi diminuisce

perché io son parte vivente del genere umano.

E così non mandare mai a chiedere

per chi suona la campana: essa suona per te.

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Articolo pubblicato il 03/08/2021