Secoli di spiritualità gettati alle ortiche? Giovanardi dice no!

I Modenesi non intendono subire

Non si possono vendere quattro secoli di storia e tradizione:    
per molti è difficile capire che le tradizioni hanno un loro motivo di esistere e che vanno rispettate nella loro interezza perché siamo figli dei nostri progenitori, esattamente come i monumenti nazionali fanno parte del nostro patrimonio storico e culturale.

Il complesso conventuale di San Cataldo a Modena, per ora di proprietà dei Frati Minori, sta per essere venduto a Porta Aperta, in quanto la Curia - a cui era stato gentilmente offerto in regalo - ha declinato l’omaggio: rimane così “in partita” quasi come unico giocatore la cooperativa che ne detiene una piccola parte.

Il convento è un luogo dove Padre Romano, il frate francescano più amato dai Modenesi, ha lottato una vita perché nel suo complesso rimanesse centro di spiritualità e religiosità dei modenesi e per i nuovi modenesi provenienti da tutto il mondo.

Questa opera di accoglienza è stata finora egregiamente svolta dai Padri Giuseppini del Murialdo (Sacro Cuore) che hanno reso ancora più confortevoli gli spazi interni e i cortili con sala conferenze e refettorio disponibili ai gruppi di preghiera o alle varie associazioni (boy-scout etc).

Il convento confina con il cimitero dove i modenesi vanno a pregare sulle tombe dei loro cari, ma ultimamente i parenti dei defunti sono costretti a munirsi di scorta, date le intemperanze degli “ospiti” di Porta Aperta.

Il Professor Daniele Giovanardi auspica che tale struttura possa tornare alla originaria funzione, quella di alloggio per studenti con difficoltà economiche.

Infatti il progetto di riqualificazione che nel 2003 aveva coinvolto tutta la città, dalla Fondazione Cassa di Risparmio alle autorità cittadine aveva tutt’altra direzione, riscuotendo l’entusiasmo non solo dei cittadini con una raccolta fondi decisamente consistente: significativa era stata la partecipazione del sindaco Giorgio Pighi, del comandante della Guardia di Finanza fino al Questore di Modena.  

Il professore insiste, chiarendo che il convento non è dei Frati minori, della Curia o di Porta Aperta bensì dei modenesi che per generazioni lo hanno frequentato; sostiene infatti che, prima di ogni decisione, si debbano interpellare i cittadini modenesi.

Simbolo della lotta alla sopraffazione e al disagio che tutti stiamo vivendo, domenica 14 alle 18.30 nella sala riunioni della Madonna del Murazzo sarà proiettato il film “La morte negata” e sarà forse l’ultima volta prima dell’inaspettato annunciato cambio di proprietà.                       
 

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Articolo pubblicato il 14/01/2024