Coscienza di aria.

È lo stato di coscienza di colui che ha cominciato a vivere libero come un vero essere umano.

Nessuno può affermare onestamente di conoscere una cosa fino in fondo, a maggior ragione qualcosa di così complesso e sfuggente come la coscienza. Tuttavia ciò non può costituire un alibi per non fare niente e chiudere gli occhi al riguardo. Eventuali errori di valutazione saranno corretti in corso d’opera dall’esperienza diretta dei fortunati che potranno farla.

Il quarto tipo di coscienza è un possesso integrato in una piccolissima parte dell’umanità che svolge il ruolo di avanguardia verso la meta del suo ridivenire originale. Chi ne è dotato non può essere riconosciuto che dai suoi simili, mentre per la massa potrà addirittura apparire come un elemento poco integrato o non in linea con i tempi e il sentire comune. È la coscienza di tipo D che si esemplifica in uno stato di acqua indistinguibile dall’aria da cui è stata completamente assorbita. Si potrebbe dire che è diventata la caratteristica di umidità dell’aria.

 

È lo stato di coscienza di colui che ha accettato coscientemente di fare da apripista per coloro che avranno desiderio, ragione, volontà, coraggio e perseveranza per seguirne le indicazioni e procedere di conseguenza.

 

Per chi è chiamato a questo compito inizia un lavoro di esplorazione nell’infinito campo del divenire umano in cui anche l’inconosciuto è compreso e diventa possibile vederne la manifestazione.

 

Se inseriamo una determinata quantità di acqua (la coscienza), all’incirca corrispondente a quella precedentemente considerata allo stato liquido, in un contenitore, che poi viene chiuso da un tappo ermetico (la nostra personalità con tutte le sue componenti), possiamo facilmente constatare che continuando a scaldarla essa si metterà a bollire e poi, se le condizioni fisico-chimiche all’interno del contenitore lo permettono, cambierà di stato diventando vapore acqueo capace di esercitare una eguale pressione su tutte le parti del contenitore. Tale condizione non varierà qualunque movimento si imprima al contenitore o in qualunque posizione lo si disponga. Potremo definire tale condizione come temporalmente persistente, indipendentemente dal variare della temperatura, almeno fino ad un certo punto, ovvero sarà tale per un certo intervallo di condizioni impostele. Ma se, per grazia, avviene che il tappo sia rimosso, accade qualcosa di incredibile: il vapore acqueo prodotto uscirà immediatamente dal contenitore e si mescolerà all’aria circostante disperdendosi in essa. La pressione diventerà la stessa sia all’interno che all’esterno del contenitore che si troverà in una condizione di equilibrio inalterabile e duratura.

 

Non appena questo tipo di coscienza, precedentemente inserita o adottata da una personalità in carne ed ossa, viene liberata dal suo contenitore, immediatamente si fonde nell’ambiente circostante entrando all’istante in equilibrio con esso. Per questa ragione si può parlare di un costante equilibrio della risposta della coscienza alle sollecitazioni che essa riceve. Ciò si riscontra anche quando cambia la temperatura del sistema coscienza-personalità. In pratica chi si trova in questa condizione acquisisce uno stato di coscienza e operatività della personalità sempre equilibrato, che lo renderà simile ad un essere vivente capace di reagire in modo concreto, tranquillo e sereno ad ogni specifica sollecitazione che avvenga nell’area in cui coscienza e personalità interagiscono. Quell’essere sarà sempre più imperturbabile nelle sue reazioni in relazione a qualsiasi delle sue parti siano o meno interessate dalla presenza della coscienza. Questo è lo stato di coloro che non possono essere trascinati da nessuna parte perché si trovano in uno stato di equilibrio essenziale con ogni cosa, essere vivente e situazione.

 

È lo stato tipico di coloro che partecipano direttamente alla diversità di ogni essere umano come parte integrata ed integrante senza soluzione di continuità. Nel caso degli animali, come di ogni altra espressione della vita, essi risultano essere indistinguibili da qualsiasi elemento o complesso faccia parte della singolarità e del contesto, al punto da risultare invisibili ed impercettibili ai loro sensi. Ovunque essi si trovino “permettono che si attivi e concretizzi un processo di guarigione indiscriminato ed universale” di tutte le situazioni alterate, mediante la loro semplice presenza, senza bisogno di alcun intervento personale o specificatamente rivolto a qualcosa o qualcuno.

 

Vivono in uno stato d’animo in cui le tensioni sono solo quelle strettamente necessarie ed implicite nei processi di trasformazione dalle idee fino alla loro realizzazione nella materia, senza altre aspettative. Si trovano così a collaborare, coscientemente e integralmente, allo sviluppo del piano di vita originale. Sono coscienti che il loro modo di agire conseguente possa apparire agli occhi della massa come incomprensibile, bizzarro, assurdo, sciocco o perfino stolto, ma non perdono mai di vista la ragione che li anima. Accettano ogni forma di aiuto o interferenza che trovano lungo la strada e nelle relazioni con gli altri senza emettere alcun giudizio, anche quando ciò rappresenti un pericolo mortale per la propria esistenza.

 

Sono saldi nella propria condizione dovuta alla grazia ricevuta e non temono alcunché. Non cercano di convincere né imporre proprie opinioni o teorie agli altri, perché, avendo chiaro il quadro generale, conoscono la loro peculiare posizione in esso e quindi la rispettano totalmente. Seguono la propria strada facendo quanto essa chiede loro, e se incidentalmente cadono, assumono tali esperienze come ulteriori tesori per la coscienza. Non perdono mai la certezza che tutto partecipa sempre al Bene Assoluto senza bisogno di distinzioni personali.

 

Ma cosa avviene se l’ambiente interno o esterno si riscalda oltre il limite sopportabile, sollecitato da un desiderio o pensiero specifico indotto inconsciamente o da cause esterne (come nel caso di una situazione di forte emozione personale o in caso di emergenza globale?)

 

In tal caso non si produce una differenza di pressione tra interno ed esterno del contenitore e quindi l’equilibrio non viene perturbato. Ciò non significa che essi siano insensibili agli avvenimenti ma che ogni situazione è lasciata libera di evolvere secondo la propria essenza senza interferenze, a meno che sia specificatamente richiesto un loro intervento diretto secondo il piano insito nella situazione e circoscritto ad una sua parte specifica. Lo stato che ne deriva è pacificazione e guarigione, senza limiti, verso tutto e chiunque.

 

Per questo essi si affidano alla propria essenza originale chiedendole cosa fare, senza porre condizioni.

 

E proprio sulla base di questa continua apertura la loro coscienza è sempre pronta a tutto, in uno stato che si esplicita attraverso un lavoro al servizio di chiunque secondo il principio sia fatto di me secondo la tua volontà.

 

Come insegnano le leggi della natura a cui nulla e nessuno sfugge: la vita segue leggi imperscrutabili ed eterne senza distrarsene mai.

 

Esiste anche un quinto stato di coscienza che qualcuno definisce come coscienza di luce, ma poiché non ne ho esperienza diretta, non posso neppure parlarne perché non saprei cosa dire né come.

 

Tuttavia sono certo che chi lo conosce e ne è impregnato faccia quello che ciò comporta.

 

 

schema e testo

pietro cartella

 

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Articolo pubblicato il 13/03/2022