Acqua dall’aria.

La nuova frontiera contro la siccità.

No. Non è un film di fantascienza o una notizia strampalata. La tecnologia moderna ci permette di estrarre l’acqua, di cui abbiamo bisogno per vivere, dall’aria. All’onor del vero, i primi tentativi di questo tipo di estrazione si riscontrano già molti secoli or sono. All’inizio del 900, un ingegnere russo, Friedrich Zibold, osservando mucchi di pietre antiche dallo scopo misterioso nei resti dell’antica città di Feodosia, in Crimea, ipotizzò la teoria che si trattasse di strumenti atti a produrre acqua dall’aria. Seguì la sua teoria per anni, fino a quando, nel 1912, sembrerebbe, molti dicono di no, riuscì a creare 360 litri al giorno.

Anche se allora poteva essere un’idiozia pensare di condensare l’acqua dall’aria, molti ricercatori e studiosi non abbandonarono il campo di ricerca. Arrivando più vicino a noi, temporalmente parlando, ci si è dapprima concentrati sugli studi dello scarabeo del deserto della Namibia. La caratteristica peculiare di questo insetto è la sua capacità nello sfruttare la nebbia che sfiora il deserto. Lo scarabeo lascia che le goccioline della nebbia si condensino su di lui per poi farle scivolare sino alla sua bocca. Così, studiano la sua conformazione e la sua struttura anatomica, si sono creati macchinari, grazie all’utilizzo della stampa 3D, riproducenti la replica del suo addome. Questo ha permesso di creare dispositivi in grado di condensare la nebbia del deserto.

Oggi la la Sociètè de l'eau aèrienne suisse (Seas) è capace di realizzare questa idea in realtà. La stessa società ha stipulato un accordo con una società degli Emirati Arabi per la realizzazione di circa 3000 dispositivi per la generazione di acqua potabile dall’aria. Questi impianti di trasformazione avranno, ognuno, una produttività di circa 30 litri d’acqua.  

L’acqua estratta dall’aria vine filtrata, sottoposta a trattamento antibatterico, mineralizzata e, infine, resa disponibile. Il risultato è l’ottenere un’acqua di alta qualità. Non solo potabile ma, soprattutto, mineralizzata.

I vari componenti presenti nei dispositivi li rendono estremamente versatili. Difatti si possono declinare vari tipi di acqua per gli usa che vanno dall’agricolo, all’industriale, e, ovviamente, all’uso umano.

Altro aspetto di tali macchinari è rappresentato dal poter ottenere molta energia termica la quale può essere utilizzata sia per raffreddare ambienti, tramite climatizzatore, che per scaldare l’acqua ad uso sanitario. Una economia circolare intrinseca.

I primi impianti per uso domestico umano e militare saranno sviluppati ad Abu Dhabi in tempi brevi. Dopodiché si passerà alla loro commercializzazione su larga scala.

Da notare la data della prima presentazione, in forma ancora sperimentale dei dispositivi, fu fatta a Expo 2015. In un convegno ad Expo Anna Magrini, professoressa presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia che ha collaborato alla realizzazione del sistema spiegava che “a differenza delle tecnologie a osmosi inversa, come la desalinizzazione o la depurazione ovvero il trattamento delle acque reflue, quella di Seas garantisce un impatto ambientale basso o nullo, non rilasciando impurità nell’ecosistema locale e offrendo una fonte illimitata di acqua potabile”.

Pensando a quanti litri di acqua in un giorno potranno essere prodotti ad Abu Dhabi viene spontaneo confrontare i dati con la nostra Istat. Se questi 3000 dispositivi produrranno 100mila litri d’acqua al giorno, noi, nella nostra nazione, di quanti dispositivi dovremmo dotarci visto che 100mila litri d’acqua sono quanto si disperde, a causa delle condutture, ogni secondo in Italia?

Si sa, da numerosi studi sull’argomento, come nel 2050 87 paesi su 180 vivranno una situazione grave in termini di approvvigionamento idrico pro capite. Si troveranno a vivere una scarsità d’acqua elevatissima.

Una soluzione, oltre alla tecnologia è l’educazione alla conservazione e all’ottimizzazione delle risorse idriche, nonché del loro utilizzo consapevole e responsabile.

Di acqua si vive. Di acqua si muore.

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Articolo pubblicato il 21/03/2022