L’amore è dono di sé, …

… cosciente e incondizionato, al principio originale da cui emana tutto!

Quanto segue si riferisce all’incontro n° 63 del 16.11.2021 che è stato suddiviso in 10 articoli. Questo è il n°4

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Due corpi simili si attirano attraverso i poli opposti. È un dato di fatto!

 

Tempo addietro, però, qualcuno ha obiettato che anche corpi diversi tra di loro si attraggono alla stessa maniera, ovvero attraverso i poli inversi. Il che è vero solo fino a quando tale sistema rimane fermo. Ma nell’universo non esiste niente di fermo, immobile. Quindi due condizioni diverse come queste, pur attirandosi attraverso i poli opposti, nel momento in cui vengono messe in movimento tra di loro cominciano a girare sbilanciate fino a quando la forza che le teneva insieme viene vinta dalla forza centrifuga e le due devono per forza lasciarsi. C’è solo un modo in cui ciò possa essere procrastinato più a lungo, ovvero che una delle due parti ceda all’altra una parte di sé stessa fino a trovare una linea di equilibrio intorno alla quale ruotare.

 

Questa cessione di una parte di sé verso l’altro ci può introdurre al concetto di amore. Cioè amore significa cedere qualcosa di sé all’altro senza aspettarsi niente in cambio. Il contrario di questo è la necessità di bilanciare una situazione così sbilanciata, anziché cedere qualcosa di sé stessi, cercando di attirare a sé ancora qualcosa in aggiunta all’altro. Cercare di attrarre a sé ancora qualcosa altro all’altro è il concetto inverso di amore, è egoismo.

 

 

Questi concetti sono alla base non solo della nostra esistenza, ma di tutto ciò che ha permesso la nostra esistenza, perché questo stesso concetto di suddivisione per poli è ciò che è successo all’istante zero dell’apparizione della materia. Infatti l’idea originale ancora potenziale, cioè non ancora in grado di esprimersi, per poter esprimere sé stessa ha dovuto emanare da sé un altro polo, un polo inverso. Quindi l’idea originale ha emanato da sé quella condizione che noi chiamiamo “materia” o “mondo materiale” in tutti i suoi aspetti.

 

Questa tensione tra l’idea originale e ciò che essa ha emanato come materia costituisce il campo di tensione in cui si realizza tutto quello che noi possiamo osservare, quello che non possiamo osservare ed anche quello che non sappiamo neppure che esista e quindi ancor meno lo possiamo osservare. L’ambiente nel quale noi stiamo vivendo e noi stessi rappresentiamo un granello infinitesimo di tutto ciò che oggi esiste, ma, attenzione, un granello infinitesimo nel quale sono comprese, come in tutte le altre parti di questo universo e degli universi, tutte le informazioni, incluso il principio originale dal quale emana il tutto.

 

Quindi noi, ciascuno di noi, è un universo in piccolo. Siamo strumenti in grado di manifestare un’idea originale, ma non sappiamo veramente di esserlo, non sappiamo come si fa ad entrare in relazione con questa essenza profonda, che è quella che ci dà la vita e ci mantiene in vita; nel frattempo facciamo tutt’altro per il tempo che ci è concesso per questa esperienza, per poi ritrovarci alla fine senza aver ben compreso quale fosse il senso di tutto ciò. 

 

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… prosegue nel prossimo articolo.

 

foto e testo

pietro cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 17/05/2022