Perché si continua a ripetere il circolo vizioso delle stesse situazioni da cui desideriamo liberarci senza riuscirci?

Ci siamo persi in intricati labirinti creati da noi stessi per ignoranza o dimenticanza delle leggi polari fondamentali.

Quanto segue si riferisce all’incontro n° 65 del 30.11.2021 che è stato suddiviso in 11 articoli. Questo è il n°2.

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Molti fra noi, rendendosi conto di come vanno le cose, cercano in qualche modo di porvi rimedio, ma è chiaro a tutti che una condizione forzata, anche se a fin di bene, prima o poi esplode.

 

È un problema molto serio che spesso sfocia in quella reciproca violenza di genere che è oggetto di lavoro di molti esperti alla ricerca di una via di uscita. Tuttavia quello che si osserva proprio nei rapporti interpersonali violenti è che molte persone che si trovano in tale situazione e vengono messe nella possibilità di uscirne fuori, finiscono nuovamente per ritrovarsi in un’altra situazione simile. Come se fosse diventata una qualsiasi abitudine della quale non possano più fare a meno. Un’abitudine che continua ad imporsi anche se fanno di tutto per liberarsene, per fare che ciò non avvenga nuovamente. Ovviamente psicologi, psichiatri e neuroscienziati, hanno strumenti per valutare ed intervenire su tali stati della psiche e del soma; tuttavia non dispongono (o almeno sono veramente pochissimi coloro che vi hanno accesso) di ulteriori informazioni circa le vere cause che li producono e per quali ragioni devono necessariamente prodursi. Quanti infatti conoscono l’esistenza delle polarità inverse degli aggregati fisici, energetici, dei desideri e dei pensieri? E quanti hanno chiara la necessità che questi confronti e tensioni tra di essi siano finalizzati ad una corretta comprensione delle funzioni e dei ruoli che gli esseri umani devono utilizzare ed esprimere secondo un piano temporaneo di collaborazione tra i due sessi (condizioni che esistono anche tra le infinite possibilità di modulazione delle caratteristiche polari del singolo individuo o della coppia o dei gruppi, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale – vedi grafici dei precedenti incontri riassunti nella tavola che segue).

 

 

E come queste leggi, allo stesso modo di quella di attrazione gravitazionale, di gravità e polarità delle cose, siano in pratica riferimenti semplici da utilizzare per cominciare a guardare le cose da altri punti di vista, aprendo il campo di osservazione della coscienza. Mentre per la maggior parte delle persone tutto ciò che porta ad avere questi problemi viene circoscritto in un ambito ristretto di competenza, senza tenere conto anche di altri fattori, per certi versi ancora più importanti, per comprendere cause e finalità di ciò che ci accade, semplicemente allargando lo sguardo della coscienza del singolo o di ogni singolo essere umano nel prendere in considerazioni le leggi ricordate, si può ottenere una visone più ampia e corretta dello stato dell’arte relativo a tali problematiche e alle loro risoluzioni. Possiamo cominciare a vedere che cosa è che dall’intorno e dall’interno spinge in una certa direzione per riproporre continuamente gli stessi modelli comportamentali all’interno delle relazioni tra le persone e del singolo individuo, rendendoli schiavi di relazioni distorte che si riproducono come aventi vita propria. Sono certamente argomenti complessi, anche se la loro base non lo è, ai quali molti hanno dedicato tanti anni della loro vita e su cui hanno profuso energia, dedizione, studi e ricerche. Purtroppo quasi esclusivamente nell’ambito della propria specializzazione. Questo è un limite serio e controproducente che vanifica gran parte delle loro scoperte e applicazioni e, quando insistentemente perseguito come unica verità incontestabile, procura più danni che benefici. Dato che mettere insieme e accettare questi elementi non canonici non serve a fare guadagno, ma semmai a complicare le cose aggiungendo fatica e responsabilità, si ritiene più conveniente dedicarsi a qualcosa di riconosciuto, condiviso e riconoscibile, anche se limitato o errato. Quindi a volte è meglio essere digiuni circa un certo argomento, di conoscenze di un certo tipo, perché in tal caso non occorre fare la fatica di smantellare preconcetti, di demolire credenze scientifiche superate o errate, prima di prendere visione di un più ampio corollario di dati provenienti dall’intero campo di conoscenza umana (a cui hanno accesso tutti gli esseri viventi, anche se non usano correntemente tale possibilità) prima ancora di specializzarsi in alcuni rami di tale conoscenza. Così non ci si può attaccare a preconcetti e si può tranquillamente dire di non aver capito niente. Benissimo! Non è importante! Non siamo obbligati a capire quale sia la tecnica per mandare un razzo sulla luna e neanche a capire come funziona il motore di un’automobile, né come un vaccino ci difende da un virus. Però possiamo salire su un razzo ed arrivare sulla luna, guidare un’auto per arrivare dove serve e convivere con un virus in più di quelli che già ci abitano senza morire. Ci bastano solo le informazioni necessarie per fare quello che serve, unite alle possibilità intrinseche di farlo. In questo momento stiamo facendo la stessa cosa. La conoscenza di base del funzionamento dei comandi necessari per guidare l’automobile è per analogia la conoscenza del funzionamento e dei comandi per guidare il nostro sistema umano. Questi ultimi principi sono applicabili alle relazioni con tutte le altre cose ed esseri viventi. Sono coinvolte le stesse leggi e di conseguenza si determinano funzioni relative su tali basi. Insieme a queste due leggi, che in fondo sono una sola con i suoi aspetti polari, vediamo di conseguenza una terza espressione che è quella della neutralità posta nell’equilibrio tra i due poli, dove le tensioni si equivalgono e non c’è alcuna forza di attrazione risultante verso l’uno o l’altro polo. Dove si può stare senza schierarsi da una o dall’altra parte. O una quarta espressione, quella della repulsione, poiché abbiamo visto che due elementi simili accostati attraverso i poli dello stesso segno si respingono. Tutto ciò a salvaguardia del progetto specifico per tale individuo e per coloro che entrano in relazione con tale individuo. Ovvero esiste una relazione di base tra ogni cosa volta alla salvaguardia di ognuna di loro, concordata ancora prima della loro esistenza. Difficile da spiegare a parole e concetti in modo conciso, ma semplice da comprendere nella pratica attraverso le due leggi fondamentali. Il neonato entra nella vita attraverso l’apporto dei due genitori, ma è il nuovo nato che ha in mente quale sia il suo piano di vita, mentre i genitori sono completamente all’oscuro. Pur essendo completamente all’oscuro sono comunque coinvolti nella faccenda dal momento in cui il nuovo nato li ha scelti ed è entrato nei loro pensieri, ancor prima del concepimento. Poi nasce e comincia a camminare nella vita. Lo stesso processo che porta alla nascita di un neonato vale per i nostri desideri e pensieri, che si comportano allo stesso modo nel nostro interno, come una creatura vivente, dotata o meno di un corpo fisico. Infatti scelgono da chi e dentro chi nascere e all’interno si sviluppano fino ad acquistare vita propria per poi emergere e farsi valere in ogni modo possibile. E, anche se non ce ne accorgiamo, siamo guidati da essi e, attraverso l’interazione con il nostro corpo fisico, sono proprio loro che fanno accadere quello che ci accade, manovrandoci come marionette. Esattamente come è il neonato a dettare le nuove regole all’interno della coppia e non viceversa. Tuttavia non accade mai esattamente così e in pratica né il figlio né i genitori potranno seguire esattamente il proprio cammino, ma essi dovranno scendere a compromessi che ne distorceranno la strada e la renderanno meno coerente con le proprie specifiche esigenze. Insomma, tutti i coinvolti, figli, genitori, nucleo famigliare e coloro che ruotano intorno ad essi, parenti e amici, vedranno la propria vita modificata dall’apparizione sulla scena del nuovo nato.  Tutte queste entità si troveranno coinvolte in dinamiche relazionali e comportamentali imprevedibili anche se non lo vogliono. Vale il principio “così in alto, così in basso” e viceversa tipico dell’ermetismo. Possiamo quindi considerare questi modelli di riferimento come equivalenti su piani differenti e attraverso di loro comprendere un po’ alla volta, attraverso esperienze successive e secondo il grado di comprensione, modalità completamente differenti di approccio alle cose e alle persone, in modo imprevedibile e stupefacente, e, allo stesso modo in cui man mano si compone un quadro complessivo della propria vita, poterne cogliere sempre meglio il significato.

 

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prosegue nei prossimi articoli …

 

foto e testo

pietro cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 07/09/2022