Cosa ci serve per vivere …

… e cosa crediamo che ci serva, non sono le stesse cose!

Quanto segue si riferisce all’incontro n° 65 del 30.11.2021 che è stato suddiviso in 11 articoli. Questo è il n°6.

-------------------------------

 

Crediamo di conoscere tutto, di sapere tutto, di gestire tutto, di prevedere tutto, di risolvere tutto, ma in fondo tutto ci sfugge continuamente non appena pensiamo di aver trovato una condizione stabilmente positiva per noi. Ma siamo talmente proiettati sempre altrove che anche quando ciò si verifica non ce ne accorgiamo neppure e quindi proviamo di nuovo alimentando il circolo vizioso delle sterili ripetizioni. Cerchiamo di risolvere quanto ci accade con le stesse cose che hanno prodotto proprio il risultato che volevamo evitare. È evidente che manchi qualcosa di veramente risolutivo. Infatti …

 

----------------------------

 

Occorre lasciare spazio affinché cose a noi sconosciute agiscano in relazione a ciò che conosciamo per mantenerci nel miglior modo possibile, perché tale rapporto è di 95% contro 5%. Cioè occorre considerare che tutto o quasi agisce sempre per il nostro bene.  E, solo nel caso che occorra veramente fare qualcosa, metterlo in pratica e perseverare per il tempo necessario a poter osservare un cambiamento duraturo. Se questo cambiamento è avvenuto noi potremo dedurre che quanto messo in atto, cosa o situazione che sia, ha concorso a tale cambiamento e ne fa parte integrante. Ma non è il solo ad averlo prodotto. Ciò la dice lunga sul fatto che non basta una medicina, un farmaco o un rimedio, a cambiare il nostro stato, qualunque esso sia, e non basta neppure che tale rimedio abbia fatto bene ad un’altra persona per far bene anche a noi.

 

Comprendete bene che stiamo cominciando ad aprire la nostra coscienza ad una diversa modalità di osservazione della realtà, di quanto accade?

 

Estremamente diversa da quella che ci viene messa sotto il naso?

 

O che noi per comodità preferiamo accettare. O perché si collega più facilmente alle credenze a cui ci riferiamo. Se io dicessi quanto di quello che credo dipende realmente da me, ovvero sia proprio nato esclusivamente da me, scoprirei molto probabilmente che non c’è niente di quello che mi caratterizza in tal senso che è mio, proprio solo mio. A partire dal sangue che scorre dentro di me che porta in sé elementi ereditati provenienti da almeno sette generazioni da entrambe le linee di confluenze famigliari dei miei genitori.  Quindi stiamo parlando di qualcosa di cui non solo il singolo individuo non sa niente, pur essendone dotato, ma ancor meno un altro fuori di lui perché non lo ha prima scoperto e usato in sé stesso e non lo può quindi riconoscere o fare su un altro. Anche se fosse il miglior scienziato del mondo, o dio stesso in terra. Tanto è vero che a ciascuno di noi viene detto: sia fatto secondo la tua fede. Non secondo la mia o quella di un altro. È un dato estremamente importante per comprendere bene che ognuno di noi è completamente responsabile (cosciente o meno) di tutto ciò che gli accade e quindi gli altri sono sempre e solo strumento di tali accadimenti e mai causa. Purtroppo non comprendere ciò è stato, è, e sarà sempre pretesto per scatenare guerre di ogni tipo, per fare più vittime di qualsiasi pandemia virale e di tutte le malattie del mondo. Inoltre produce vittime non solo a livello fisico, ma anche al livello animico, per cui alcune persone rimangono sclerotizzate, per lungo tempo, ad un livello inferiore a quello della roccia e a domanda rispondono sempre, come un disco, le stesse cose. Su questa base difenderanno quella roccia come un castello, allo stesso modo di come nella storia dell’essere umano abbiamo visto accadere spesso. Se oggi guardiamo cosa succede tra persone di un certo livello di cultura vedremo quanto ciò sia pazzescamente normale, potremo vedere quanto la disfunzione di un essere umano sia in grado di produrre effetti ritenuti corretti, veritieri, giusti o ingiusti, anche senza alcun riferimento reale. Pazzia fulminante. In grado di fare più danni di ciò che naturalmente succede quando viene superato il grado di sopportabilità nel contesto nel quale questi elementi si trovano ad agire e vivere. In tal caso è il contesto stesso ad attivarsi per eliminare l’elemento ormai privo di utilità, quando non dannoso. Che ci piaccia o no. Qualunque sia la nostra credenza, o sapere scientifico, o desiderio in materia. Pensate solamente a questo: ci si lamenta che la popolazione mondiale stia crescendo a dismisura (+80 milioni ogni anno, al ritmo di 2,4 nati per ogni morto); allo stesso tempo non si accetta che coloro che sono giunti alla fine del proprio periodo di esistenza debbano dipartirsi da questa dimensione corporale e si cerca di fare di tutto per prolungarne l’esistenza, non importa a quale prezzo e in quale stato. Non ci va bene che il numero delle persone cresca all’infinito, non ci va bene che le persone muoiano. Cosa è che ci va bene allora? Non ci va bene niente! Ci va forse bene che nascano dove diciamo noi, per fare quello che diciamo noi, non va bene che lo facciano là, o di più qui, … ma stiamo diventando matti del tutto? Adesso ogni cosa diventa pretesto per confronti tra opposte fazioni. Certo non è una constatazione nuova. Tutta la vita dell’essere umano si è svolta secondo queste regole di comportamento schizofrenico. Ma, attenzione, è possibile fare diversamente! Partendo da noi stessi! Il che non vuol dire opporsi a qualcosa o qualcuno. Infatti non ci si può opporre al fatto che la pioggia scenda dal cielo, che l’acqua scorra; cosa ci opporremmo a fare? Ma si può evitare di restare a prendersi la pioggia oppure di costruire case sul greto di un torrente temporaneamente secco, per poi stupirci che alla prima pioggia consistente la nostra casa venga travolta dall’acqua. Noi invece stiamo proprio facendo così! Per vivere, in sintesi, abbiamo solo bisogno di un po’ di cibo e di un riparo dalle intemperie; nulla è cambiato in ciò dai tempi della pietra. Ma ci diciamo reciprocamente che non siamo più cavernicoli, noi siamo civilizzati. E ci crediamo pure a dispetto dei fatti che invece dimostrano che non siamo cambiati per nulla, abbiamo solo perfezionato i trucchi del mestiere per apparire diversi da come continuiamo ad essere. Nel frattempo però siamo diventati capaci di compiere cose assurde. Abbiamo costruito case in cui abbiamo raccolto di tutto, giustificando la presenza di ogni oggetto con il legame a situazioni e persone che non esistono più, ma per come invece appaiono ancora nei nostri ricordi. E tutto questo ci impedisce di avere energia sufficiente e pensiero libero per modificare realmente la nostra esistenza. Sì, certo, potrei cambiare lavoro, ma poi come faccio a mantenere tutte queste cose? Potremo dire allo stesso modo: potrei cambiare il mio atteggiamento verso la salute, ma dovrei cambiare abitudini e credenze. E quindi si conclude sempre che è meglio non cambiare niente. Certamente non si tratta di relazioni dirette e chiaramente visibili; per rendersene conto occorrono attenzione, perseveranza e fatica. Stiamo parlando per massimi sistemi, giusto per capire il senso delle cose. Occorre tenere conto dell’ereditarietà, del destino personale, delle relazioni che ho stabilito volutamente o inconsciamente, del contesto nel quale mi trovo, e dovrei tenere conto di non doverne tenere conto, ma accettare che ogni cosa sia già al mio servizio per quello che è essenziale che io faccia, nel modo più adatto e coerente, anche quando tutto ciò non mi piaccia o sia così diverso da come vorrei. E che quindi ciò che sto patendo o che mi fa patire in questo momento è esattamente ciò che mi serve per comprendere e lasciare che il mio intero sistema diventi servizio per la mia coscienza e per la coscienza originale.

 

Come se noi nel nostro continuo lavorare fossimo cellule di un organo che si sta costruendo perché si produca attraverso di esso la coscienza cosciente dell’origine.

 

 

------------------------

prosegue nei prossimi articoli …

 

foto e testo

pietro cartella

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 15/09/2022