Scordati

� V. Sangiorgi / E. Bersezio / CSA

Legami distonici e armoniche connessioni sul filo-della-memoria: Valeria Sangiorgi incontra Enzo Bersezio, da stasera, nell'Atelier della CSAFarm di Torino

Neri cordami annodano i “gordiani” corpi di una coppia avvinghiata, costretta insieme o se/parata, in segni e disegni che diventano fotogrammi o foto-drammi (psicodrammi magari) “in inquieta e immobile attesa”... Di cosa? Silenzio. Mistero. Le stampe degli impattanti distonici scatti “non sfumati”, che Valeria Sangiorgi espone da sasera, giovedì 27 aprile (con vernice dalle 16,00 alle 20,00), in prossimità della Festa della Liberazione (guarda caso!), fino al 20 maggio, nell’Atelier della CSA Farm Gallery, in via Vanchiglia a Torino, dove pure prosegue la congeniale personale Amor sacro e amor profano di Pietro Meletti (entrambe le mostre allestite a cura del direttore Marcello Corazzini), incontrano – senza scontrarsi – e quasi si collegano e agganciano ai sottili spaghi di tela e catenelle d’acciaio o alluminio che tengono sospesi al filo-della-memoria gli esili elementi delle chiare, diafane sculture-installazioni lignee o cartacee stratificazioni a bassorilievo della serie Numeri primi di Enzo Bersezio, tra reale viaggio esotico d’esplorazione ed evasione mentale oltre le porte della percezione (le allucinanti Doors of Perception di Aldous Huxley e di William Blake), abbandono all’energia purificatrice della dea Natura e sforzo disperato di slacciarsi dai vincoli sociali spesso opprimenti, sublimandoli concettualmente nell’eterea ispirazione poetica, in volo pindarico... Il problema – come ammoniva il ritornello del film La Haine (1995) di Kassovitz – non sarà la caduta ma l’atterraggio? A precipizio. (c.s./e.s.l.)