Il Fronte ucraino e le notizie fasulle
MIG russi

Il fronte orientale si surriscalda, nella vigilia sempre più incerta di un possibile accordo di pace.

La guerra in Ucraina continua a provocare vittime e distruzione, nonostante gli appelli internazionali a una soluzione pacifica. Negli ultimi giorni, la propaganda occidentale sostiene che Kiev sia stata colpita da diversi attacchi di droni e missili esplosivi, che hanno causato morti e feriti tra i civili e danni agli edifici.

Nel frattempo, la Santa Sede ha individuato nel progressista Zuppi il cardinale atto a fare da mediatore tra le parti. Il rischio è che appaia troppo pacifista e filocinese per gli Ucraini, e troppo europeista e idealista per il pragmatismo dei russi. Staremo a vedere.

La situazione rimane sospesa. Nel mentre, entrambe le parti sembrano non voler diminuire le proprie azioni belliche. I russi continuano nel colpire gli obbiettivi militari strategici, mentre gli ucraini cercano di sfondare i vari fronti meridionali e orientali con sparute rappresaglie messe in atto da qualche sabotatore. La famosa controffensiva tarda ad arrivare, se non nelle notizie andate a male di qualche telegiornale nostrano. 

A questo si aggiunge la oramai famosa e noiosa questione della diga sul Nipro, fatta esplodere da chiunque convenga alla propaganda bellica in questione. Per Mosca sono stati chiaramente gli ucraini; per le forze NATO ovviamente i "cattivi" russi, i quali vorrebbero autollagarsi e far rimanere senz'acqua la propria terra di Crimea. Una logica che non ha eguali.

Da quanto accaduto resta il fatto che Kiev rimane in seria difficoltà; e non si esclude che questo episodio sia più un fatto mediatico atto a far prendere tempo in un momento di stallo, in cui le risorse già scarseggiano per la normale difesa antirussa, figurarsi per un'ipotetica controffensiva (già annunciata come fosse una pubblicità).

Il conflitto, più che indebolire la Russia, ha minato la sicurezza e la stabilità dell’Europa nel suo insieme, creando una situazione di tensione permanente tra la NATO e la Russia. Il rischio di una guerra globale è aumentato, così come il pericolo di una corsa agli armamenti nucleari.

La classe dirigente occidentale che conduce lo scontro contro Mosca è, ahimè, la stessa che ha condotto "la guerra al virus"; si vede che c'è una certa propensione a fare la guerra contro nemici inesistenti.

Le ultime parole di Draghi non fanno eccezione in tal senso. “Europa e Stati Uniti devono garantire la sconfitta della Russia, non ci sono alternative, perché una vittoria della Russia demolirebbe l’Unione europea”. Secondo Draghi bisogna “ridisegnare” l'Ue, accogliendo Paesi come l'Ucraina, i Paesi balcanici e l'est Europa.

Poi l’ex Premier continua auspicandosi la creazione di un fantomatico esercito europeo, come se davvero si potesse realizzare.

Ma, abbandonando per un attimo questa lista dei sogni (suoi - loro), e soffermandoci sulle possibili reazioni che potrebbero suscitare queste dichiarazioni, rimane la gravità assoluta di queste posizioni. Completamente irresponsabili e votate alla distruzione dell’intera specie umana.

Resta da chiedersi se davvero Draghi intenda andare prematuramente su Marte come Elon Musk. Con la differenza che in questo caso non sarebbe per primato tecnologico, ma per emergenza ed autodistruzione planetaria.

Uscendo dalla fantasia e tornando alla realtà, questo scontro in atto ci mostra come in questo secolo un drone da poche migliaia di euro può annientare un carro armato Leopard che ne vale milioni. Una fake news ben diramata può mettere in crisi sistemi politici consolidati da decenni. Questo nuovo tipo di conflitto si chiama “guerra ibrida”, e noi ne siamo in mezzo già da un bel pezzo!

A poco servono giornalisti ed esperti guerrafondai che analizzano la situazione facendo analisi belliche fondate su paradigmi da guerra fredda, o peggio da "grande guerra" di primo novecento.

La soluzione del conflitto euro-orientale richiederebbe un impegno diplomatico da parte di tutte le parti coinvolte, basato sul rispetto e la sovranità dei popoli della Piccola Russia; siano essi d'identità russofona come ucraino-polacca. Solo così si potrà garantire una pace duratura e una cooperazione pacifica tra i due Paesi. Ma la guerra per procura fra grandi potenze ritarda tutto questo, o forse le esclude del tutto.

Lo scontro tra Russia e Ucraina ha dimostrato che le ambizioni espansioniste ed egemoniche dell' America non sono mai venute a mancare, nemmeno con la fine dell’Unione Sovietica; esse sono ancora vive e pericolose.

Dopo la folle invenzione della “guerra al terrore” di inizio secolo, con l’emergenza pandemica e l’attuale crisi ucraina il pericolo terrorismo sembra finito.

Parafrasando Voltaire, verrebbe da dire che il pericolo terrorismo ha smesso di esistere nella misura in cui i nostri media hanno smesso di parlarne.

 

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 09/06/2023