Non c’è che l’imbarazzo della scelta ...

… tra le possibili giustificazioni del nostro modo animale di comportarci …

Quanto segue si riferisce all’incontro n° 73 del 01.02.2022 che è stato suddiviso in 6 articoli. Questo è il n°6.

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… tuttavia è solo il modo che abbiamo trovato per non andare mai a fondo nella ricerca delle ragioni che ci inducono a pensare e agire come facciamo.

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Nella nostra mente questo processo avviene molto più spesso di quanto crediamo e questo avviene specialmente sotto la spinta dei desideri più nascosti. Se non riusciamo a vedere i nostri desideri nascosti non riusciamo a comprendere perché nella mente ci appaiano alcuni pensieri che ci spingono ad agire come agiamo, apparentemente senza senso oppure in maniera sempre uguale, ripetitiva fino all’ossessione e all’esaurimento. Ma la vita è ben altro. E lo scopo, per quanto possa sembrare assurdo che noi facciamo parte come cellule di un organo di coscienza dell’uno, va bene, può essere assurdo, ma allora qualcuno mi trovi un significato diverso, almeno ugualmente o maggiormente credibile. Qualcosa che lo identifichi come diverso da quello di un qualsiasi altro animale. La vita che fa un umano è altrimenti simile a quella di un qualsiasi altro animale che nasce, cresce, si riproduce, costruisce la sua tana, cerca il suo cibo, svolge tutte le sue attività e poi muore. Pensate alle termìti, pensate ai castori: ci sono degli animali ingegneri in natura che danno filo da torcere ai nostri ingegneri. Ci sono cose che fanno gli animali che neanche noi da un punto di vista etico e morale siamo in grado di sostenere. Facciamo peggio del leone che quando si deve riprodurre non si fa scrupolo di ammazzare i piccoli della leonessa, in modo che essa risulti nuovamente disponibile all’accoppiamento per generarne di nuovi. Infatti finché i suoi figli precedenti saranno presenti, essa si occuperà di loro e non sarà disponibile per generarne altri. Oppure come agisce il cuculo che entra nel nido di altri uccelli e lo libera dalle loro uova o dai loro piccoli, scaraventandoli fuori e facendoli schiantare al suolo, per prendere possesso del nido ed usarlo per la propria futura prole. Ce n’è per tutti. Se guardiamo il comportamento di alcuni animali vediamo anche in parallelo quello di alcuni esseri umani. Ma forse gli “esseri” umani dovrebbero andare oltre tale stato e non essere solo animali di un’altra specie, anche se per alcuni versi più evoluta. La nostra vita attuale così come la stiamo tenendo in piedi non è che una vita animale. Non è che la vita di un criceto all’interno di una scatola su una giostra che gira. Può anche essere piacevole per alcuni, per il criceto che in quello stato trova sempre qualcosa che gli piace da mangiare, ma come ho detto più volte, non si deve andare a disturbare chi sta bene così per farlo scendere dalla giostra se non è lui a volerlo e pronto a farlo. Ma se invece uno comincia a farsi e a fare delle domande e gli sta venendo mal di testa o un capogiro, è ora che trovi un’altra soluzione rispetto a quella di nascondere la testa nella sabbia o far finta di niente. Vi suggerirei intanto di andarvi a rivedere, tra gli articoli già pubblicati in passato e più recentemente, quali sono le relazioni tra i corpi sottili delle persone in vita e delle persone che muoiono, giusto per far capire anche in quale modo, al di là delle proiezioni mentali degli esseri umani che costruiscono mondi, come questo genere di costruzioni venga consolidata e aiutata in tutti i modi anche dalle relazioni che esistono tra i vivi e i morti. E come per questo sia strettamente necessario tagliare tutti quei collegamenti, almeno per consentire a ciascuno di poter fare la propria esperienza, perché, se abbiamo ben capito, da fare ce n’è tanto. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Basta cominciare a farsi delle domande e non finiamo più di trovare ragioni per fare ulteriori domande e indagini e fare cose che neppure lontanamente pensavamo di dover fare. Però, come vi ho detto, se avrete la pazienza di ascoltare un po’ di più quello che queste sollecitazioni faranno uscire fuori da voi, comincerete davvero a scoprire più profondamente il senso delle cose e la nostra natura rispetto a quanto ci viene fatto credere da tutte le istituzioni preposte alla nostra istruzione ed orientamento in merito. Di quanto viene ridotto a quelle poche cose che dobbiamo fare per essere tranquilli e sicuri di vivere eternamente e quindi non morire mai secondo quelle istituzioni a cui abbiamo delegato la ricerca delle regole per essere felici.

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Fine dell’incontro

 

foto e testo

pietro cartella

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Articolo pubblicato il 27/07/2023