Dubbi sulla politica monetaria della BCE

Perplessità: a cura di Luigi Cabrino

Si moltiplicano i commenti sulle scelte degli ultimi mesi della BCE; continui rialzi dei tassi di interesse per frenare l'inflazione, ma i prezzi non accennano a diminuire.

Tra le tante voci è bene ascoltare quella degli imprenditori; sono loro infatti a creare sviluppo, crescita e posti di lavoro; sono loro , in particolare le piccole imprese, a sentire maggiormente gli effetti della politica monetaria della BCE degli ultimi mesi.

Per Unimpresa i continui rialzi dei tassi stanno rallentando la crescita del paese.

«L’aumento del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea sta frenando la crescita dell’Italia. La politica monetaria più restrittiva, come temevamo, sta danneggiando l’economia italiana e si spiega così la frenata del prodotto interno lordo registrata nel secondo semestre dell’anno. I motivi sono, purtroppo, facilmente individuabili: da un lato condizioni di accesso al credito nettamente peggiorate, con minore liquidità che arriva alle imprese e alle famiglie, dall’altro l’inflazione che non cala e fa rallentare i consumi».

Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

«Non si tratta di mettere nel mirino un facile bersaglio ovvero la Bce, semmai è nostro intento segnalare i problemi concreti derivanti da decisioni che crediamo siano profondamente sbagliate, incomprensibili e dannose per il nostro sistema-Paese»

aggiunge Ferrara.

Secondo il presidente di Unimpresa

«la Bce è arrivata al 4,25% e speriamo che a settembre ci sia una pausa seguita da ribassi progressivi nel corso del 2024».

Luigi Cabrino

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Articolo pubblicato il 04/08/2023