Il mondo nuovo

Futuri cambiamenti ci attendono, molti di natura epocale. Uno sguardo verso un futuro a noi vicino.

Mentre il Vaticano teme lo spettro di una nuova guerra fredda, c’è chi invece vede nelle tensioni di questi ultimi anni l’inizio di una futura guerra molto “calda”, possibilmente estesa su larga scala.

A confermarlo sono gli scenari geopolitici che riguardano diverse aree d’Europa, nuovamente riaccese nella loro conflittualità.

Oltre allo stop d’invio di armi all’Ucraina di diversi paesi occidentali, Stati Uniti e Polonia in testa, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la vittoria in Slovacchia (Paese confinante con l’Ucraina) del neopresidente eletto Robert Fico, da sempre filosovietico ed ora molto vicino alla Russia di Putin.

Sul fronte balcanico si riaccende la tensione, mai del tutto sopita, in Kosovo. Il governo serbo mette truppe al confine, la minoranza kosovara albanese della regione si sente nuovamente minacciata. Stati Uniti e Italia sono in prima linea per sostenere la missione NATO KFOR (Kosovo Force) per tutelare la stabilità della regione adriatica. D’importanza strategica sia per gli USA che per Roma.

Tuttavia, Mosca e Pechino si apprestano a rifornire e sostenere Belgrado in caso di conflitto. L’ennesima area fredda sta divenendo nuovamente calda, con una possibilità di escalation peggiore rispetto agli anni ’90.

Durante il prossimo anno ci saranno le elezioni sia in Usa che nell'Unione Europea. L'intero Occidente sarà chiamato al voto. Ad un voto a cui non crede più nessuno. Complici la gestione disastrosa, divisiva e discriminante della pandemia e l'allontanamento progressivo della classe politica e sindacale dai reali bisogni della gente.

La visione imperiale di Russia e Cina va sempre più a detrimento dello spazio vitale atlantico ed angloamericano. Accodati a Pechino e Mosca si aggiungono poi tutti quei paesi che intendo rialzare la testa, in virtù del proprio passato, altrettanto Imperiale. Si pensi, ad esempio, ai paesi facenti parte dei BRICS e al rispettivo allargamento avvenuto in questi ultimi mesi.

La Serbia intende ritornare la grande Jugoslavia, l’India un Impero Indù. Il Brasile, Sud Africa e Messico, sono rispettivamente i veri eredi degli Imperi di Portogallo, Olanda e Spagna. Queste ultime, rispetto alle loro ex colonie, incapaci di emulare una simile grandezza.

Stessa cosa dicasi degli stati africani, Congo in testa, i quali, sotto protettorato russo-cinese si fanno forti rispetto ai loro ex dominatori francesi. Che un nuovo bonapartismo possa rinascere in Africa? Forse, anche se più improbabile rispetto agli esempi di altri ex Imperi coloniali.

Il mondo che ci aspetta è indubbiamente incerto, ma sicuramente dall’aspetto multipolare ed eterogeneo.

L’Occidente angloamericano e l’Europa non sono mai stati così deboli. Quest’ultima poi non è mai esistita come entità politica continentale se non come Impero Romano et christiano. Identità e culture molto lontane dall’Europa in salsa LGBT e dall’Occidente “Woke” odierno.

La debolezza politica e militare dell’Ovest è lampante. Washington si sta giocando il tutto per tutto e l’Europa occidentale rischia di affondare insieme con l’alleanza americana. L’avventura NATO in Ucraina rischia di essere un nuovo Afghanistan, questa volta però definitivo! E aggiungo, risolutivo dei nuovi assetti geopolitici che si vanno configurando.

Il mondo nuovo non sarà più né liberale né anglosassone.

Le lingue e le culture europee saranno portate avanti da popoli e nazioni extraeuropee, intese come ex colonie o immigrati di nuova generazione presenti sul nostro continente.

L’Africa si spopolerà 'cinesizzandosi', insieme ad un Europa sempre più musulmana e caotica al suo interno. La Turchia acquisterà terreno fertile in un mare mediterraneo sempre meno “nostrum” e in un'Europa sempre meno cristiana.

La cultura classica sarà forse insegnata e trasmessa solo in Russia, questa volta come Mosca intesa come Terza e nuova Roma. Il cristianesimo che sopravviverà sarà quello ortodosso, mentre il cattolicesimo sarà sempre più imbastardito da elementi protestanti in Europa e confuciani in Cina.

Il cattocomunismo di salsa sino-gesuitica da un lato, e il classicismo in salsa neobizantina e ortodossa dall’altro, saranno i nuovi architrave su cui poggerà il nuovo ordine Russo-cinese. Anche quest’ultimo destinato a durare poco e a scontrarsi, per far spazio a “nuove” vecchie visioni ideologiche e religiose che si affacciano all’orizzonte, Induismo e Islam in testa.

Insomma, il mondo che verrà sarà indubbiamente un Nuovo disordine mondiale. Ai posteri i giudizi di merito.

 

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Articolo pubblicato il 04/10/2023